Combatti il raffreddore da fieno con lo yogurt

Nonostante il caldo siete stati colpiti dal raffreddore? Con gli sbalzi di temperature che da qualche anno caratterizzano il cambiamento delle stagioni è facile essere colpiti dal raffreddore da fieno, anche durante i mesi più caldi. Ma come è possibile combattere questo fastidioso male e godersi l’estate? Innanzitutto è bene conoscere il nemico. Il cosiddetto raffreddore da fieno è in realtà la rinite allergica, una patologia infiammatoria acuta e tuttavia ricorrente che ogni anno, puntuale, colpisce milioni di persone nella sola Europa.

Le soluzioni a oggi non sono molte, e nemmeno efficaci e durature. Ma ecco che un team di intraprendenti ricercatori forse ha avuto un’idea che potrebbe rivoluzionare questa situazione. Partendo dall’idea che i probiotici hanno un ruolo nel rafforzare le difese immunitarie, alcuni scienziati britannici stanno studiando un drink allo yogurt che potrebbe fornire una cura per questo tipo di problema.

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Test ORAC, misurare il potere antiossidante degli alimenti

Abbiamo già parlato dei radicali liberi, le sostanze di scarto prodotte dal nostro organismo, responsabili, quando non riescono ad essere smaltite e quindi si accumulano dando luogo al cosiddetto stress ossidativo, dei processi di invecchiamento precoce e del più generale decadimento del fisico.

Abbiamo anche visto che per contrastare l’azione dei radicali liberi è fondamentale assumere ogni giorno, attraverso la dieta, una buona quantità di sostanze antiossidanti (beta carotene, vitamine A ed E, zinco e selenio, acidi grassi omega 3 e omega 6) in modo da coadiuvare l’azione di quelle già prodotte dal nostro organismo, e quali alimenti ne costituiscono le fonti migliori (pesce, cereali integrali, verdure, legami frutta fresca e secca).

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I cibi sazianti per non sentire la fame

Per molte persone l’estate coincide con un minor appetito e voglia di assumere solo liquidi; per altri invece l’estate, complice il maggior dispendio di energie e di attività fisica, rappresenta il momento in cui si ha sempre fame.

Secondo l’INRAN, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, per placare quel costante languorino basta mangiare degli alimenti anti fame, ossia in grado di dare un senso di sazietà duraturo, senza rischiare di trovarsi a due ore dal pasto con la voglia di uno spuntino ipercalorico.

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La dieta Light Summer

Il programma della dieta Light Summer si basa su due settimane di dieta, una settimana di mantenimento e poi ancora due settimane di dieta, ed è utile per contrastare la ritenzione idrica e per perdere quattro chili senza troppa fatica.

La dieta si basa su un pasto liquido a base di centrifugati e frullati di frutta e verdura di stagione, che forniscono molte vitamine e sali minerali, utili per mantenere la pelle tonica ed elastica, e poi, a cena, un pasto solido, ovvero riso, carne di tacchino, minestrone oppure cous cous, e verdure lesse, grigliate o crude e un frutto.

La colazione e lo spuntino sono sempre gli stessi, ovvero un panino integrale, uno yogurt magro e 30 g. di bresaola nel primo caso e una coppetta di macedonia nel secondo.

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I mirtilli rossi proteggono la salute delle vie urinarie

Le infezioni urinarie colpiscono le persone più di quanto si pensi. Una tra le più conosciute è senz’altro la cistite, spesso causata dallo stress, ma ve ne sono anche altre più o meno serie che sono provocate, per esempio, dall’Escherichia Coli. Un buon modo per prevenire e contrastare queste infezioni è quello di assumere le sostanze attive contenute nei mirtilli rossi.

Ad affermarlo è un recente studio condotto dalla dott.ssa Amy Howell del Marucci Center for Blueberry and Cranberry Research and Extension presso la Rutgers University del New Jersey , negli Usa, che sostiene anche però che l’effetto anti-infezione è dose-dipendente, ossia funziona solo se si assume una certa dose di proantocianidine cranberry, PAC , al di sotto della quale non si ottengono risultati positivi. In questo studio i ricercatori hanno analizzato l’attività delle PAC nelle urine per capire come queste esplicassero un effetto anti-adesione dei batteri responsabili delle infezioni.

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La carenza della vitamina B6 può aumentare il rischio di Parkinson

Secondo un recente studio condotto da un team di ricercatori giapponesi, pubblicato sulla rivista British Journal of Nutrition, scarsi livelli di vitamina B6 potrebbero aumentare del 50% il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson. Tuttavia, gli scienziati fanno notare che lo studio non prova che bassi tassi di questa vitamina possono necessariamente dar luogo allo sviluppo della malattia, ma prova che sarebbe importante condurre ricerche approfondite per comprendere come un aumento di concentrazione di vitamina B6 possa ridurre il rischio di sviluppare la malattia.

L’affermazione secondo la quale bassi livelli di vitamina B6 possono lasciare libero campo allo sviluppo del Parkinson è basato sul fatto che vi è un legame tra l’assunzione di vitamina B6 e l’omocisteina, un aminoacido ritenuto potenzialmente tossico per le cellule cerebrali. È ovvio che maggiore chiarezza in questo campo potrebbe essere importante nella prevenzione di questo disturbo.

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I vantaggi della cottura con la padella antiaderente

Per ottenere cotture rapide e con pochi condimenti, e quindi leggere, è utile usare la padella antiaderente, che permette di utilizzare meno olio, burro e altri grassi; inoltre non fa bruciare i cibi e sono facili e veloci da pulire.

A differenza di quello che si può pensare, anche le pentole antiaderenti sono fatte di acciaio, ghisa, e alluminio, solo che il fondo è rivestito con uno strato di materiale che permette la cottura senza grassi di nome teflon. Sul teflon ci sono da sempre grandi polemiche, in quanto viene accusato di essere dannoso per la salute, in realtà basta utilizzarlo con le dovute attenzioni e non correrete nessun rischio.

Questo particolare materiale possiede la proprietà di non reagire con altre sostanze come gli alimenti con cui entra in contatto, ma solo se integro e usato a temperature al di sotto dei 200°C; se queste due condizioni non vengono rispettate, il teflon può rilasciare un acido che può essere tossico.

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Il latte delle mucche al pascolo fa bene al cuore

Il latte è sempre un un alimento che origina discussioni in campo scientifico. C’è chi ne è intollerante per cause fisiologiche e chi lo è nei suoi confronti per cause ideologiche. Ad ogni modo, comunque la pensiate, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Nutrizione della Harvard School of Public Health, negli Usa, coordinato dal prof. Hannia Campos, ha condotto uno studio in cui si evidenzia che il latte prodotto dalle vacche che pascolano liberamente mangiando erba è moltp più salutare e che avrebbe effetti benefici sulla salute del cuore, al contrario di quello prodotto negli allevamenti intensivi e da mucche che vengono alimentate dai croccantini.

In questo studio i ricercatori hanno analizzato la salute di più di 3.600 persone che vivono in Costa Rica e hanno scoperto che coloro che avevano maggiori livelli di acido linoleico coniugato, meglio noto come CLA, nel loro grasso corporeo avrebbero un minor rischio di infarto rispetto a chi ha minori livelli di CLA nel proprio corpo.

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Antiossidanti, ecco i più potenti

Reveratrolo Contenuto nell’uva e nel vino rosso, il resveratrolo previene la formazione della placca aterosclerotica, favorisce l’aumento del colesterolo buono (HDL) contenendo al contempo il …

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La dieta a base di aminoacidi

Gli aminoacidi sono delle sostanze che vengono assimilate dall’organismo attraverso le proteine contenute in alcuni alimenti; essi sono così importanti per la salute dell’organismo che spesso vengono paragonati a mattoncini indispensabili per la costruzione del corpo umano.

Come dicevamo nella definizione iniziale, gli aminoacidi sono i costituenti delle proteine, ma non tutti i tipi di esse ne contengono allo stesso modo; ad esempio, le proteine di origine animale sono complete di tutti gli aminoacidi, mentre quelle di origine vegetale sono carenti di alcuni tipi. Gli aminoacidi sono importanti, oltre che per la salute e il corretto funzionamento di tutto l’organismo, anche per la rigenerazione dei tessuti e della pelle e per garantirsi un efficiente sistema immunitario.

Gli aminoacidi si dividono in essenziali e non essenziali e, pur essendo particolarmente importanti i primi, non va trascurata neanche l’assunzione dei secondi. Gli aminoacidi essenziali sono: Leucina, Isoleucina, Lisina, Metionina, Fenilalanina, Treonina, Triptofano e Volino, mentre quelli non essenziali: Alanina, Acido Aspartico, Cistina, Acido Glutammico, Glicina, Prolina, Serina, Tirosina, Cisteina, Arginina e Istidina.

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Birra, e la salute ti sorride

Se ci concediamo un bicchiere di birra possiamo contare anche sull’apporto di vitamine, fibre, minerali e antiossidanti benefici per la salute e, al contrario di quanto si può pensare, le calorie sono relativamente poche. Ecco quanto sostenuto da un nuovo studio commissionato, ovviamente, dalla britannica Beer Academy.

Come ha dichiarato un portavoce al Daily News,

“La birra contiene vitamine che aiutano a mantenere una dieta sana ed equilibrata, la fibra che mantiene la regolarità, gli antiossidanti e i minerali che contribuiscono a ridurre il rischio di osteoporosi”.

I membri della Beer Accademy vogliono far chiarezza su una bevanda molto diffusa nel Regno Unito, ma anche in tutto il resto d’Europa. La vogliono fare perché secondo un recente sondaggio è emerso che il 10% degli intervistati ritiene che sia una bevanda molto calorica e ricca di grassi; il 13% poi crede che sia piena di sostanze chimiche anziché ingredienti naturali come il luppolo e l’orzo.

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Perchè è difficile stare a dieta?

Secondo un’indagine condotta dalla Coldiretti, 4 italiani su 10 hanno un rapporto di frustrazione con il cibo, soprattutto per il fatto che non riescono a mettersi o a mantenersi a dieta nonostante tutti buoni propositi. Secondo gli esperti, portare a termine una dieta è come un viaggio che ha come meta se stessi, quindi per intraprenderla bisogna fare chiarezza all’interno delle proprie emozioni, insomma: un viaggio interiore è il primo passo per dire addio ai chili di troppo.

Perdere peso non è impossibile, e il percorso che porta a questo serve a migliorare la propria autostima e comprendere meglio il rapporto con il cibo. Innanzi tutto occorre sfatare qualche mito: dimagrire dipende soltanto da se stessi, non esistono diete o prodotti miracolosi e non basta solo mangiare cibi light per dimagrire.

Affinché il percorso verso il dimagrimento porti a qualche risultato bisogna rispondere sinceramente a due domande fondamentali: “Che cosa si mangia?” e “Che cosa si cerca nel cibo?”. Smettete di scegliere i cibi in base al gusto perché esso vi porterebbe solo verso alimenti buoni ma “pericolosi” per la linea, quindi emancipatevi dal potere del palato e provate a scegliere i cibi anche con gli altri sensi.

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Una pillola per combattere la voglia di dolci?

Secondo un gruppo di ricercatori dell’Imperial College di Londra, dietro quell’insaziabile fame di dolci che ci assale all’improvviso si cela l’azione di un ormone prodotto dal cervello e dallo stomaco, la grelina. Lo studio che ha portato a questa scoperta ha visto coinvolti 18 soggetti adulti ai quali sono stati iniettate alcune dosi di grelina; in questo modo si è potuto appurare che l’ormone non solo è in grado di scatenare il desiderio di cibi dolci e ipercalorici ma induce anche a preferirli di gran lunga a cibi più salutari.

Come ha affermato il coordinatore della ricerca Tony Goldstone, l’ormone

sembra alterare il desiderio degli alimenti ricchi di calorie piuttosto che di quelli poveri di calorie

La buona notizia è che sarebbero attualmente in corso di sperimentazione farmaci capaci di sopprimerne l’attività liberando dall’insano desiderio di dolci e che sarebbe già lunga la lista di case farmaceutiche disposte a immetterli sul mercato con grande gioia di chi sa bene quanto sia difficile resistere all’impulso di abbuffarsi di cioccolata magari proprio nel mezzo di una dieta dimagrante.

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Perchè si possono mangiare le patate mentre si è a dieta

Sembra proprio che le patate, al contrario di quanto si crede comunemente, non siano affatto nemiche della linea. Anzi, esistono almeno sette buoni motivi per mangiarle tranquillamente anche durante una dieta dimagrante; le patate infatti, oltre ad essere povere di grassi e colesterolo, apportano anche una buona quantità di vitamine e sali minerali e sono formidabili alleate della nostra salute. Questo però a patto  che vengano cucinate in modo sano, ossia bollite, al vapore o arrosto.

Pochi grassi

Le patate contengono meno dello 0,3% di grassi e apportano solo 80 calorie per 100 grammi.

Molta energia

Le patate sono composte al 20% di carboidrati complessi, ovvero quelli che il nostro organismo assorbe lentamente traendone energia per molte ore.

Colesterolo sotto controllo

L’amido contenuto nelle patate riduce il colesterolo e abbassa il livello dei trigliceridi nel sangue.

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Dessert light: la granita di cetrioli

Con l’estate viene voglia di mangiare cibi freschi e dissetanti; un’alternativa ai classici gelati è data dalle granite, magari a gusti insoliti. Oggi vi presentiamo la ricetta della granita di cetriolo, un dessert leggero, delicato ma anche molto gustoso. La granita di cetriolo contiene 125 calorie a porzione e rappresenta un fine pasto o uno spuntino nutriente, genuino e senza grassi.

Granita di cetrioli

Ingredienti

Due cetrioli non trattati, 450 ml di vino bianco secco, il succo di un limone, due cucchiai di zucchero, un pizzico di sale, un ciuffo di menta fresca. Per guarnire: due cetrioli freschi non trattati.

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Sei arrabbiato? Fai un pò di esercizio fisico e ti passa

Chi non si arrabbia mai, alzi la mano. Credo che nessuno l’abbia alzata… dato che, in quanto esseri umani è normale che qualche volta possiamo arrabbiare. Il problema semmai nasce se questa diventa una regola e se la rabbia supera i limiti. Ad ogni modo, a rabbia che sale, si può intervenire con un po’ di esercizio fisico e proteggere il cuore da un possibile attacco collegato alla rabbia. Ecco quanto suggerito da un nuovo studio presentato al meeting annuale dell’American College of Sports Medicine, ACSM, tenutosi a Baltimora, negli Usa.

Secondo questo studio, a beneficiare dell’esercizio fisico per sbollire la rabbia sarebbero in particolare gli uomini, rispetto alle donne. Per arrivare a tali conclusioni un team di ricercatori ha sottoposto a test un gruppo di uomini per valutare l’umore, la rabbia e le emozioni. Ai soggetti sono state fatte visionare delle scene che provocassero in loro sentimenti di rabbia, prima e dopo aver fatto 30 minuti di esercizio con le gambe. Il tutto al 65% del loro massimo consumo di ossigeno.

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I vegetariani sono più empatici

Come è facile immaginare, chi ha deciso di escludere dalla propria dieta la carne di animali è più sensibile verso le sofferenze di questi ultimi più di quanto non accada a chi invece non ha fatto la stessa scelta alimentare e di vita. Quello che forse nessuno si aspettava è invece che la medesima maggiore sensibilità si estende anche alla capacità di condividere gli stati d’animo dei propri simili.

Infatti, secondo uno studio condotto presso il San Raffaele di Milano in collaborazione con le Università di Ginevra e Maastricht e pubblicato su Plos one, i vegetariani sono maggiormente empatici rispetto al resto della popolazione. Questo perchè l’esclusione, completa o parziale, dalla dieta di prodotti alimentari di origine animale determinerebbe una maggiore attivazione neuronale in alcune aree del lobo frontale del cervello associate ad emozioni di empatia davanti alla visione di episodi che implicano la sofferenza di persone o di animali.

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Misurazione della pliche cutanea

La misurazione delle pliche cutanee è il metodo più utilizzato per stimare il grasso corporeo, in particolare quello bianco, responsabile di cel­lulite e flaccidità in vari distretti corporei (soprat­tutto pancia, sotto braccia, cosce, glutei). Cono­scere lo spessore della plica, ovvero quella parte di pelle e adipe che si ottiene semplicemente pizzi­cando con due dita le zone più cedevoli del nostro corpo, è indispensabile per scegliere i rimedi snel­lenti “mirati” a seconda della densità adiposa degli accumuli e della loro distribuzione. Per chi non vuole mettersi a dieta, ma in vista del­l’estate vorrebbe comunque ottenere qualche risul­tato in tempi brevi, serve un programma d’urto o di “pronto intervento”.

Per scegliere i trattamenti più appropriati ad ogni esigenza, dobbiamo la­sciarci guidare dalla misurazione della plica cuta­nea, un parametro solitamente rilevato dal medico ma che si può calcolare anche a casa. La misurazione della plica cutanea è utile soprattutto a quelle persone che, pur avendo un peso normale confermato dalla bilancia, hanno delle zone del corpo comunque in sovrappeso. È il caso delle donne di corporatura sostanzialmente magra ma con le braccia molli oppure con il punto vita snello e la zona di cosce e glutei troppo “rotonda”; ma è anche il caso di certi uo­mini che ingrassano solo sull’addome, pur conservando un fisico asciutto.

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