International Vegetarian Week, anche l’Italia festeggia la dieta verde

Sempre più italiani, ogni anno, scelgono di convertirsi alla dieta vegetariana, bandendo dalle loro tavole la carne e il pesce. Questa dieta non è solo un regime alimentare, ma una filosofia di vita che sposa di solito motivazioni etiche profonde a uno stile di vita salutare. Questa settimana si celebra l’International Vegetarian Week, in corso fino a venerdì, in tutto il mondo, dall’Australia al Canada, dagli Stati Uniti alla Germania.

Quest’anno il tema dell’evento è “Un futuro sostenibile dipende dalle nostre scelte alimentari” e dimostra quanto questo stile di vita sia legato a una filosofia che ha radici più profonde delle semplici diete, che non si ferma ai chili di troppo, ma guarda agli animali e all’ecologia. La manifestazione si tiene in contemporanea in molti paesi diversi, perché le organizzazioni internazionali cercano di unire e celebrare ovviamente l’orgoglio di essere vegetariani.

 Alimentazione sostenibile

Perché la dieta vegetariana è considerata sostenibile? Perché ha un impatto ambientale minimo, rispetto alla dieta di chi consuma carne. Pensiamo quanto sia dispendioso allevare animali, nutrirli, macellarli e poi distribuire il prodotto finito nelle macellerie e nei supermercati. Ovviamente il regime vegetariano non ha questi costi? Inoltre, molti studi hanno dimostrato che il consumo eccessivo di carne contribuisce alla sovranutrizione nei Paesi sviluppati e alla sottonutrizione in quelli sottosviluppati.

Per dare un’immagine che possa rendere l’idea, tempo fa una ricerca ha utilizzato come paragone i chilometri percorsi da una macchina. La domanda era: quanti chilometri fatti in macchina equivalgono a un chilo di carne o di grano? Per fare questo confronto si teneva in considerazione le emissioni di co2  prodotto dal consumo di cibo di una persona per un anno.  Allora, l’alimentazione vegana (da agricoltura bio) è pari a 281 chilometri, mentre un’alimentazione onnivora (sempre da agricoltura bio) equivale a più di 4.300 chilometri.

Secondo gli ultimi dati Eurispes, comunque questa visione del mondo e dell’alimentazione è molto più diffusa di quanto non si possa pensare. In Italia per esempio abbiamo superato i 5 milioni di vegetariani (0,4 per cento è vegano), in Germania lo è l’8 per cento della popolazione e nel Regno Unito il 9 per cento. È estremamente diffusa, invece, in India, soprattutto per questioni legate alla religione e alla povertà. Le donne battono gli uomini: il 7,2 per cento delle signore è vegetariana, contro il 5,3 per cento dei maschietti.

Vegetarian Week

Durante la settimana vegetariana ci saranno più di 40 iniziative e ci saranno numerosi eventi, duranti i quali sarà possibile parlare di ecologia, di spiritualità, ma anche di pace e non-violenza. Partecipare è molto facile e può farlo chiunque, sia per diffondere informazioni sull’evento, sia per acquisirne. Ogni regione proporrà appuntamenti divertenti come corsi di cucina, aperitivi, cene, feste e gazebi informativi. Per scoprire l’alimentazione vegetariana è importante anche assaggiare. La percentuale varia tra il 15 e il 20 per cento. Sull’evento si è espresso uno degli ideatori, Mateus Mendes:

È stata scelta questa data perché la settimana dall’1 al 7 include varie ricorrenze associate alla scelta vegetariana, tra cui la Giornata Vegetariana Mondiale (1° ottobre), la Giornata Internazionale per gli Animali d’Allevamento, la Giornata della Non-Violenza (2 ottobre) e la Giornata Internazionale per gli Animali (4 ottobre), che coincide col giorno in cui viene celebrata la memoria di San Francesco

Città aderenti all’evento

Sono numerosissime le città che hanno aderito alla manifestazione. Possiamo infatti trovare: Alessandria, Ascoli Piceno, Bari, Biella, Bologna, Caserta, Capua, Catania, Chieti, Cava de’ Tirreni (Salerno), Gemmano (Rimini), Genova, Grosseto, Latina, Lovere, Milano, Modena, Monte San Biagio (Latina), Montesilvano (Pescara), Napoli, Novara, Padova, Palermo, Pinerolo, Pordenone, Procida, Reggio Emilia, Roma, Salerno, San Nicolò a Tordino (Teramo), Torino, Trento, Verona e Vigodarzere. Per avere maggiori informazioni, anche sui sit in, consiglio di consultare il sito di agireora.org.

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