Prosciutto crudo, calorie e valori nutrizionali

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Il prosciutto crudo viene ottenuto dalla lavorazione delle cosce di maiale che vengono salate e stagionate. Come il prosciutto cotto, anche il prosciutto crudo è molto ricco di proteine, tuttavia, al contrario del primo ha un contenuto molto elevato di sale, che lo rende decisamente sconsigliato in caso di dieta iposodica, e un apporto calorico più sostenuto. Il grasso è localizzato soprattutto nella parte esterna ed è quindi visibile e facilmente asportabile.

Prosciutto crudo, calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto:

Calorie: 246

Acqua: 59.71

Proteine: 18.49

Grassi: 18.52

Carboidrati: 0.06

Fibre: 0

Colesterolo: 56 mg.

Sali minerali

Calcio: 7 mg

Sodio: 1284 mg

Ferro: 0.71 mg

Magnesio: 15 mg

Fosforo: 201 mg

Potassio: 310 mg

Manganese: 0.028 mg

Selenio: 15.3 mg

Vitamine: B1-B2-PP-B5-B6-B12-C-E-Folati

La pasta: il piatto che fa bene alla salute

pasta e linea

La pasta è salutare soprattutto per la linea, per il sistema cardiocircolatorio e gli organi intestinali. Secon­do le più recenti linee guida dell’Oms la dieta dovrebbe contem­plare una quantità di carboidrati complessi per coprire il 45-48% delle calorie giornaliere complessive. Di questa quantità, la metà dovrebbe provenire dal consumo di pasta. A differenza degli amidi contenuti in altri alimenti, che hanno un indice glicemico molto alto e tendono a trasformarsi direttamente in grasso, la pasta contiene un amido più resistente, che si trasforma in zuccheri attraverso una lenta stimolazione del pancreas.

Il rilascio calibrato degli zuccheri garantisce inoltre un rallentamento dello sviluppo di sovrappeso, ipertensione ecc. Nella dieta mediterranea la pasta è la principale fonte di carboidrati complessi, fonte ideale di energia indi­spensabile per svolgere le attività psicofisiche. Per il suo contenuto di glucosio e triptofano, questo alimento favorisce la sintesi di serotonina (neurotrasmettitore/ormone con effet­ti antidepressivi) nell’organismo e migliora l’umore.

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Cioccolato, calorie e valori nutrizionali

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Cioccolato

Il cioccolato, oltre ad essere semplicemente delizioso, ha la virtù di essere un alimento sano e completo: contiene i principali nutrienti (proteine, carboidrati e grassi), è ricco di minerali e vitamine ed apporta solo modeste quantità di colesterolo.

Naturalmente è molto calorico, ma se consumato con parsimonia non rappresenta un attentato nè alla linea, nè alla salute.

Tuttavia questo vale per il cioccolato “vero”, ossia quello prodotto solo con cacao in polvere, burro di cacao e zucchero e l’eventuale aggiunta di spezie, aromi ed altri ingredienti, come il latte o le nocciole. E’ invece assolutamente da evitare il consumo di cioccolata quando tra gli ingredienti compaiono i grassi vegetali (soprattutto olio di cocco e di palma).

Tipi di cioccolato

Abbiamo tre tipologie fondamentali di cioccolato: al latte, fondente e bianco.

Cioccolato al latte

Il cioccolato al latte viene prodotto miscelando cacao in polvere, burro di cacao, latte e zucchero. La percentuale di cacao si aggira mediamente intorno al 30%.

Cioccolato fondente

Contiene solo polvere e burro di cacao e zucchero. Per legge non può contenere una percentuale di cacao inferiore al 30% (che sale al 45 per la varietà extra-fondente).

Cioccolato bianco

Il cioccolato bianco in realtà non potrebbe neppure essere definito cioccolato, poichè non contiene cacao in polvere, ma solo burro di cacao, zucchero e latte.

Calorie e valori nutrizionali

cioccolato-fondente-calorie1Cioccolato fondente

Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 495 Kcal

Proteine: 3.2 grammi

Grassi: 33.5 grammi

Carboidrati: 60.3 grammi

Minerali

Calcio: 20 mg

Magnesio: 80 mg

Fosforo: 130 mg

Ferro: 2 mg

Vitamine

Vitamina A: 40 IU

Vitamina B1: 0.06 mg

Vitamina B2: 0.06 mg

Vitamina C: 1.14 mg

Vitamina D: 50 IU

Vitamina E: 2.4 mg

cioccolato-al-latte-calorie1Cioccolato al latte

Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 515 Kcal

Proteine: 7.6 grammi

Grassi: 32.3 grammi

Carboidrati: 57 grammi

Minerali

Calcio: 220 mg

Magnesio: 50 mg

Fosforo: 210 mg

Ferro: 0.8 mg

Vitamine

Vitamina A: 300 IU

Vitamina B1: 0.1 mg

Vitamina B2: 0.3 mg

Vitamina C: 3 mg

Vitamina D: 70 Iu

Vitamina E: 1.2 mg

cioccolato-bianco-calorieCioccolato bianco

Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 540 Kcal

Proteine: 7.5 grammi

Grassi: 37 grammi

Carboidrati: 52 grammi

Minerali

Calcio: 250 mg

Magnesio: 30 mg

Fosforo: 200 mg

Vitamine

Vitamina A: 220 IU

Vitamina B1: 0.1 mg

Vitamina B2: 0.4 mg

Vitamina C: 3 mg

Vitamina D: 15 IU

Pistacchi, calorie e valori nutrizionali

pistacchi

I pistacchi

I pistacchi sono il frutto dell’albero omonimo che cresce spontaneo in Medio Oriente. La parte commestibile dei pistacchi è quella verde rivestita da una pellicola rosso-viola e custodita in un guscio doppio di forma ovale.

Al momento dell’acquisto dovete prestare attenzione a scegliere quelli con il guscio integro e dal colore brillante, sintomi dell’avvenuta maturazione della pianta. Dovete stare attenti anche a non comperare quelli con la polpa raggrinzita perché sono troppo vecchi per essere consumati. I pistacchi possono essere conservati per 6 mesi in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce e contenuti in sacchetti chiusi ermeticamente, altrimenti rischiano di perdere il loro sapore.

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Carciofi, calorie e valori nutrizionali

carciofo

Il carciofo ha pochissime calorie (circa 22 per 100 g) a fronte di un elevato potere nutritivo. Contiene infatti Ferro, Potassio, Calcio e Vitamine del gruppo B (tra cui l’acido folico, importantissimo in gravidanza)

A quanto pare sembra essere anche un ottimo rimedio per combattere lo stress quotidiano oltre a svolgere un’attività depurativa, digestiva e protettiva del fegato. Questo grazie ad una sostanza che si chiama cinarina in grado di stimolare la produzione della bile. Il carciofo sembra anche essere in grado di ridurre i livelli di colesterolo, in particolare di quello “cattivo” (LDL).

I carciofi andrebbero cucinati il più presto possibile; tuttavia se vengono immersi in acqua fredda possono resistere anche due/tre giorni. Quelli particolarmente teneri sono buoni anche crudi. Cotti invece possono essere lessati e conditi con olio, sale e limone per un pasto leggero e veloce o come contorno.

Conserve e marmellate perfette e salutari

conserve

L’inizio di settembre corrisponde alla preparazione conserve e marmellate fatte in casa: del resto portare in tavola un sugo fatto con le proprie mani a partire dai pomodori è una bella soddisfazione! Un altro fattore positivo è che non è un compito difficile: per destreggiarsi tra vasetti, passaverdura, ortaggi e pentole, servono solo un buon ricettario e molta attenzione nella preparazione per evitare intossicazioni alimentari.

Tra le più insidiose c’è quella provocata dalla tossina botulinica, una proteina prodotta da un batterio noto come botulino; è un veleno interferisce con il sistema nervoso, provocando la paralisi dei muscoli; cresce negli ambienti privi di ossigeno e con un basso grado di acidità, perciò può trovare terreno fertile nei prodotti mal conservati come vegetali e altri alimenti sott’olio e al naturale; meno esposte sono le conserve acide, come sottaceti, passate di pomodoro e marmellate.

Per fortuna i casi di botulino sono rari, ma per evitare tutti i possibili rischi, dovete prestare qualche attenzione particolare. I vegetali devono essere freschi e integri poi vanno lavati e asciugati con cura, soprattutto se sono destinati a finire sott’olio; occorrono vasetti a chiusura ermetica, con la guarnizione di gomma, oppure con il tappo a vite, ideali per tutti i tipi di conserve. Prima di usare i vasi e le guarnizioni bisogna farli bollire per 15-20 minuti e asciugarli capovolgendoli su uno strofinaccio pulito.

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Pane, calorie e valori nutrizionali

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Il pane è un alimento fondamentale nella dieta mediterranea. Molto ricco di carboidrati, rappresenta la principale fonte di questi nutrienti nella dieta quotidiana.

L’impasto viene preparato con acqua, lievito e farina di grano cui può essere aggiunto del sale.

Il pane di tipo 00 deve la propria denominazione al tipo di farina utilizzato per produrlo: la farina 00 appunto, ottenuta mediante estrazione e macinazione della parte centrale del chicco di grano tenero.

Il candore e la finezza particolari la contraddistinguano dalle farine di tipo 0, 1 e 2 che si presentano più scure e grossolane.

Il pane preparato con farine di tipo 00 risulta leggermente più calorico di quello preparato con le altre farine indicate.

Calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

  • Calorie 290 kcal
  • Acqua 29 g
  • Proteine 8 g
  • Grassi 0 g
  • Carboidrati 68 g
  • Fibre 3 g

Minerali

  • Calcio 6 mg
  • Sodio 2 mg
  • Magnesio 9 mg
  • Fosforo 11 mg
  • Potassio 129 mg


Burro, calorie e valori nutrizionali

burro

Il burro è un alimento ricco di sali minerali e di vitamina A, facilmente digeribile e adatto all’alimentazione dei bambini proprio perché ricco di vitamine.
Essendo costituito soprattutto da grassi, il burro è un nutrimento piuttosto calorico e con un elevato contenuto di colesterolo. Per valutarne la qualità è importante osservarne l’aspetto, che deve essere compatto, uniforme e lucido, ed il colore: bianco d’inverno e tendente al giallo d’estate, a causa della diversa alimentazione delle mucche.
Il burro è usato soprattutto in cucina per la preparazione di dolci e anche di piatti salati, ma bisognerebbe evitare di friggerlo in quanto la cottura ne altera la composizione chimica e lo rende meno digeribile. Molto importante è anche la giusta conservazione: in frigo va tenuto a 5-6° per non più di 4 settimane, mentre nel freezer può durare anche un anno, a patto che sia ben chiuso.
Ora sfatiamo qualche luogo comune. Recentemente si sono diffusi dei burri vegetali che dovrebbero essere migliori di quelli tradizionali perché senza colesterolo e senza grassi animali; il problema è che questi prodotti contengono grassi vegetali idrogenati, molto più pericolosi di quelli animali presenti nel burro classico.
Spesso la cosiddetta pasta in bianco “al burro” viene usata nei regimi alimentari perché considerata un piatto dietetico, ma in realtà non è assolutamente vero; infatti 80 g di pasta con 25 g di burro contengono ben 470 calorie.
Per finire una curiosità: per ottenere un chilo di burro sono necessari dai 23 ai 25 litri di latte.

Calorie e valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 717 Kcal
Acqua: 15.87
Proteine: 0.85 g.
Grassi: 81.11 g.
Carboidrati: 0.06 g.
Zuccheri: 0.06 g

Grassi
Grassi saturi: 51.368 g.
Grassi monoinsaturi: 21.021 g.
Grassi polinsaturi: 3.043 g.
Colesterolo: 215 mg

Minerali
Calcio: 24 mg
Sodio: 576 mg
Ferro: 0.02 mg
Magnesio: 2 mg
Fosforo: 24 mg
Potassio: 24 mg
Selenio: 1 mcg

Vitamine
Vitamina A: 671 mcg
Vitamina B1: 0.005 mg
Vitamina B2: 0.034 mg
Vitamina PP: 0.042 mg
Vitamina B5: 0.11 mg
Vitamina B6: 0.003 mg
Vitamina B12: 0.17 mcg
Vitamina D: 56 IU
Vitamina E: 2.32 mg
Vitamina K: 7 mcg
Folati: 3 mcg

Broccoli, calorie e valori nutrizionali

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Il broccolo è una varietà di cavolo (famiglia delle Brassicaceae). Più precisamente, con il termine broccolo si fa riferimento sia al cavolo broccolo che al cavolo broccolo ramoso, di entrambi si consumano le infiorescenze ancora immature.

Come tutti i cavoli, il broccolo ha un ridotto contenuto calorico èd molto ricco di acido folico, fibre, vitamine e sali minerali, soprattutto vitamina C e potassio. Tuttavia la cottura ne altera parzialmente le caratteristiche nutritive riducendo, in particolare, l’apporto di vitamina C, ed è durante la cottura che si sprigionano i solforati, le sostanze responsabili dell’odore tipico del broccolo.

I broccoli hanno un elevato potere saziante, caratteristica questa che li rende ideali in una dieta ipocalorica. Hanno inoltre proprietà depurative, diuretiche, rinfrescanti e tossifughe e, grazie al contenuto di sostanze anti-ossidanti, hanno il potere di contrastare l’azione dei radicali liberi.

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Calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 34

Acqua: 89.3

Proteine: 2.82

Grassi: 0.37

Carboidrati: 6.64

Fibre: 2.6

Colesterolo: 0

Minerali

Calcio: 47 mg

Sodio: 33 mg

Ferro: 0.73mg

Magnesio: 21 mg

Fosforo: 316 mg

Potassio: 316 mg

Manganese: 0.21 mg

Selenio: 2.5 mcg

Vitamine: B1-B2-PP-B5-B6-C-E-K-Folati

Basilico, calorie e valori nutrizionali

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Il basilico è una pianta erbacea appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, che viene usata come erba aromatica e, quindi, come principale condimento per i piatti della cucina mediterranea. Il basilico è originario dell’Asia tropicale, ed è giunto in Europa, soprattutto in Italia e in Francia, nel XV secolo, e solo successivamente in Inghilterra e poi nelle Americhe.

Per crescere bene il basilico ha bisogno di un clima caldo e molto soleggiato, quindi è particolarmente florido nelle zone mediterranee o tropicali, ma può essere coltivato anche nei paesi a clima temperato. Luglio e agosto sono i mesi migliori per raccogliere le sue foglie e poi congelarle per usarle nei mesi invernali.

Le foglie del basilico sono ovali con una lunghezza che oscilla tra i due e i cinque centimetri, e un colore che va dal verde pallido al verde intenso; in alcune varietà il colore delle foglie può essere anche viola o porpora.

Il basilico ha un sapore mediterraneo, forte e freschissimo molto gradevole, ma possiede anche altre qualità. Non solo presta ai piatti della cucina italiana il suo gusto inconfondibile (un esempio per tutti: il pesto alla genovese), ma è anche un ottimo attivatore della digestione. È particolarmente utile per chi soffre di infiammazioni perché ha un’azione disinfettante (è molto usato come ingredienti per i collutori), e aiuta il buon equilibrio della flora intestinale che fa da barriera protettiva naturale del nostro corpo.

Ci sono diverse specie di basilico, tra le più importanti ricordiamo:

il basilico a foglie piccole, con un gusto che ricorda il limone, facilmente reperibile in commercio;
il basilico a grandi foglie, che possiede un aroma di gelsomino, di liquirizia e di limone, e chiamato così perché le sue foglie possono arrivare ad una lunghezza di 10 centimetri;
il basilico porpora, con foglie decorative di color porpora e fiori rosa pallido. Questa varietà possiede un aroma dolce ed un po’ piccante, ottimo per le insalate;
il basilico tailandese, dalle foglie aromatiche dal sapore di menta e chiodi di garofano, perfetto da usare nelle insalate di mare e nelle minestre esotiche.

Calorie e valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 27 Kcal
Acqua: 90,96
Proteine: 2.54 g.
Grassi: 0.61 g.
Carboidrati: 4.34 g.
Fibre: 3.9 g.

Grassi
Grassi saturi: 0.041 g
Grassi monoinsaturi: 0.088 g
Grassi polinsaturi: 0.389 g

Minerali
Calcio: 154 mg
Sodio: 4 mg
Ferro: 3.17 mg
Magnesio: 81 mg
Fosforo: 69 mg
Potassio: 462 mg
Manganese: 1.446 mg
Selenio: 0.3 mcg

Vitamine
Vitamina B1: 0.026 mg
Vitamina B2: 0.073 mg
Vitamina PP: 0.925 mg
Vitamina B5 0.238 mg
Vitamina B6: 0.129 mg
Vitamina C: 18 mg
Vitamina K: 414.8 mcg
Folati: 64 mcg

Altro
Zuccheri: 0.3 g

Il peperone contro ristagni e flaccidità

peperone contro ristagni e flaccidità

I suoi colori, già di per sé, sono un vero inno alla gioia e un invito all’assaggio: che sia verde, giallo o rosso, il peperone dà ai piatti quel tocco di vivacità in più che lo rende ortaggio principe dell’estate. E  forse è proprio per questa sua bella presenza che quando nel XVI secolo sbarcò in Europa i botanici del tempo lo battezzarono capsicum annuum, prendendo spunto dalla parola greca kapto, che tra­dotto letteralmente suona come “mangio avidamente“.

 C’è anche un’altra versione: “Capsicum‘ deriverebbe dal la­tino capsa, ovvero scatola, nome che si addice alla forma dell’ortaggio e al fatto che all’interno ha molti semi. Ma nonostante ciò, il peperone è un ortaggio che divide (c’è chi lo adora e chi invece lo ritiene indige­sto), pur essendo una miniera di virtù preziose per conservare il peso forma. Il peperone, infatti, ha po­chissime calorie (23 ogni 100 grammi) perché è co­stituito in larga parte da acqua (più del 90%), con­tiene una buona dose di provitamina A (rassodante) ed è soprattutto un’ottima fonte di vitamina C (an­tiossidante e rassodante), presente in quantità maggiore rispetto anche agli agrumi.

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Uva, proprietà e calorie

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La tarda estate è il momento migliore per portare in tavola l’uva fresca, frutto dalla spiccata azione dissentante e disintossicante formidabile alleato della nostra bellezza e salute. Nonostante non si distingua per l’elevato apporto di vitamine e sali minerali (fatta eccezione per il potassio) infatti, l’uva, ricca di acqua e povera di sodio, stimola la diuresi e aiuta quindi a purificare l’organismo. Inoltre grazie al contenuto di alfa-idrossiacidi favorisce l’idratazione della pelle, contrastando allo stesso tempo la comparsa di macchie e impurità.

Dal punto di vista nutrizionale non esistono differenze importanti fra uve bianche e uve rosse, queste ultime risultano però più ricche di ferro e flavonoidi, sostanze anti-ossidanti fondamentali per il mantenimento di un buono stato di salute. Caratteristica questa che contraddistingue non solo l’uva rossa, ma anche i suoi derivati; molte ricerche hanno infatti dimostrato che bere vino rosso in quantità moderate apporta diversi benefici per l’organismo: diminuisce l’aggregazione piastrinica e favorisce l’abbassamento del livello di colesterolo cattivo aumentando al contempo quello di colesterolo buono riducendo di conseguenza il rischio di patologie cardiovascolari.

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Pomodoro, tutte le virtù del “frutto” più amato dagli italiani

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Il pomodoro (Solanum lycopersicum) è il frutto di una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Solanacee (la stessa di patate e melanzane) originaria del Centro e Sud America. Il pomodoro, che era parte integrante della cucina azteca, fu introdotto in Europa nel 1540 dal conquistatore spagnolo Hernàn Cortés, ma la sua coltivazione si diffuse solo a partire dal XVII secolo, per lo più a scopi ornamentali. Per lungo tempo infatti si ritenne che le belle bacche rosse non fossero commestibili; in effetti  le parti verdi della pianta e i frutti ancora acerbi contengono una tossina, la solanina, non degradabile neppure attraverso la cottura, della quale però non resta traccia nel pomodoro maturo che risulta invece ricco di sostanze anti-ossidanti, sali minerali e vitamine A e C.

Coltivato soprattutto in Sicilia, Campania, Puglia, Calabria ed Emilia Romagna, il pomodoro trova largo impiego nell’industria conserviera, ma è diffusissimo anche consumato fresco in insalate e piatti freddi leggeri e gustosi. Il nome italiano si deve al colore dei primi frutti arrivati nel nostro continente, che si presentavano appunto di colore giallo oro, i quali furono successivamente soppiantati dalle varietà di colore rosso, mentre il nome di “pomo d’amore” diffuso in alcune regioni del sud Italia, si pensi al siciliano puma d’amuri, deriva dalle proprietà afrodisiache che gli venivano attribuite un tempo.

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Gelato o sorbetto? Una lotta a colpi di bontà!

gelato

Fresco spuntino per un pieno di energia, preziosa integrazione alimentare, proposta alternativa per un pranzo leggero: il gelato può contribuire in tanti modi al benessere e alla salute, senza tralasciare il gusto! Anche se il denominatore comune di ogni gelato è la sua fresa bontà, le caratteristiche nutritive cambiano secondo la qualità e la quantità degli ingredienti.

Una distinzione fondamentale, in questo senso, è quella tra sorbetti alla frutta e gelati alla crema: i primi sono composti sostanzialmente da acqua, frutta e una certa quantità di zucchero, mentre le creme si arricchiscono dell’apporto di latte e di uova. La differenza sul piano nutritivo non è da poco: mentre 100 grammi di sorbetto al limone non arrivano a 150 kcal, un cono panna e cioccolato fornisce circa 300 kcal, con una presenza significativa di proteine, calcio e grassi.

Ecco allora delinearsi le due “facce” del gelato:
il sorbetto si presta in modo ideale a rinfrescare l’organismo, aiutandolo a combattere la disidratazione, a ristabilire rapidamente il tono energetico e a reintegrare i sali minerali persi attraverso il sudore; per la sua leggerezza è ideale anche per chi è a dieta.

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Cocco, il frutto dell’estate rinfrescante ma calorico

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Nonostante le noci di cocco siano disponibili sul mercato tutto l’anno, è durante la stagione estiva che questo delizioso frutto esotico comincia a comparire con prepotenza sulle nostre tavole (e sulle nostre spiagge!). Per questo motivo credo sia esatto definire il cocco uno dei frutti dell’estate per eccellenza, insieme alle succose angurie.

La noce di cocco è il frutto di una palma, la palma da cocco neanche a dirlo! Si tratta di un albero molto longevo che può raggiungere dimensioni ragguardevoli (anche 40 metri di altezza) originario dell’Indonesia ma attualmente coltivato in tutti i paesi tropicali. La parte commestibile della noce di cocco è rappresentata dalla polpa bianca e soda custodita al suo interno, questa è molto ricca di grassi, in gran parte saturi, e sali minerali, soprattutto potassio, caratteristica che rende la polpa di cocco un alimento ideale per reintegrare i sali minerali perduti a causa della calura estiva.

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Frutta secca, un toccasana per il cuore da “usare” con moderazione

Tradizionalmente protagonista assoluta delle ancora lontane festività natalizie, la frutta secca rappresenta anche un ingrediente fondamentale di ogni happy hours che si rispetti. Spesso però la troviamo anche inserita come spuntino o ingrediente aggiunto alle insalate nell’ambito di particolari regimi dietetici. Questo avviene perchè la frutta secca, in virtù del suo contenuto di grassi buoni, è un vero toccasana per la salute del cuore, a patto però di essere consumata in quantità moderate.

Ma facciamo un passo indietro: dal punto di vista nutrizionale esiste infatti una distinzione tra frutta secca lipidica e frutta secca glucidica. Al primo gruppo, ricco di grassi e povero di zuccheri, appartengono sia frutti che semi e legumi (noci, nocciole, anacardi, arachidi, pinoli), al secondo, ricco di zuccheri e meno ricco di grassi, appartiene la frutta che in genere consumiamo fresca (prugne, mele, banane, una, mango, pere, cocco, datteri, ananas, albicocche). Ad avere un’azione benefica sull’organismo è soprattutto la frutta secca lipidica.

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Frutta e miele al naturale per ritrovare le energie!

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Quanti pazienti (e anche noi) in questi giorni si lamentano del caldo, del fatto che si sentono fiacchi e non hanno voglia di far nulla? La mancanza di energia e di stanchezza è quasi una costante delle alte temperature ed è perfettamente normale che con il caldo il nostro organismo reagisci in questo modo; in aiuto però ci viene l’alimentazione, in particolare preparare un bel frullato al naturale ci aiuta a sopportare meglio l’afa di questi giorni.

Ma il vero elemento energizzante sta nell’aggiungere il miele; infatti sostituire lo zucchero con il miele significa non solo ridurre calorie ma anche dolcificare parecchio per dare energia. Fatevi un bel frullato la mattina, aggiungete più tipi di frutta e del miele e vedrete lo sprint che avrete! La ricetta per una bibita nutriente e leggera? Frullate una mela, aggiungete del succo di arancia con del limone e del miele e vedrete come vi sentirete anche più dissetati. Il miele infatti contiene zuccheri semplici che sono facilmente assimilabili dall’organismo.

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Pompelmo contro grassi e obesità

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Buone notizie per chi, come me è amante degli agrumi ed in particolare dei pompelmi. Secondo uno studio condotto dall’università canadese University of Western Ontario e pubblicata ondine sulla rivista Diabetes, nei pompelmi sarebbe contenuta una sostanza capace di combattere e ridurre i grassi accumulati nel corpo e quindi di ridurre il peso corporeo. Questa sostanza si chiama naringenina e sarebbe un flavonoide contenuto in grande quantità nei pompelmi, la stessa sostanza che dona a questi agrumi il caratteristico aroma e sapore.

 

La naringenina sarebbe stata associata all’inibizione delle condizioni sfavorevoli del diabete  di tipo 2 e delle malattie cardiovascolari. Lo studio è stato condotto sui topi. Divisi in due gruppi, ad entrambi è stata somministrata una dieta ricca di grassi tanto da indurre la sindrome metabolica; in un successivo momento al secondo gruppo è stata data la naringenina e si è visto che i livelli di colesterolo ldl e dei trigliceridi si sono notevolmente abbassati.

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