Soia e prebiotici per la salute del cuore

Da un recente studio canadese è emerso che combinando soia e prebiotici è possibile abbassare efficacemente il livello di colesterolo cattivo e promuovere così la salute e il benessere del cuore e di tutto l’apparato cardiocircolatorio. Bisogna però stare attenti perchè se soia e prebiotici vengono assunti separatamente, non vi è alcun effetto benefico  per l’organismo.

Il lavoro di ricerca svolto da un team di ricercatori dell’University of Toronto ha portato alla scoperta che la riduzione dei livelli di colesterolo LDL, nome scientifico del colesterolo cattivo, si è riscontrata unicamente quando soia e prebiotici sono ingeriti insieme. Per arrivare a tali conclusioni, i ricercatori hanno preparato un alimento a base di soia, al quale hanno aggiunto 10 g di oligofruttosio combinato con inulina, una fibra solubile contenuta nei tuberi e nota per le sue proprietà benefiche. In seguito hanno sottoposto a test alcuni volontari suddividendoli in tre gruppi.

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Intolleranti al lattosio? Non rinunciate ai latticini

Buone notizie in arrivo per tutti gli intolleranti al lattosio: secondo una ricerca del National Institute of health, anche chi non tollera latte e formaggi non deve più privarsi di questi alimenti, per non rischiare carenze nutrizionali, basta che non esagerare nelle quantità. Le persone intolleranti al lattosio, lo zucchero presente nel latte, non hanno un enzima che serve a digerirlo, ma secondo gli esperti autori della ricerca:

Eliminare completamente latte e latticini dalla dieta, come molti pazienti credono sia necessario per evitare i disturbi, espone a carenze nutrizionali e deficit che alla lunga possono avere conseguenze sulla salute. I latticini sono i cibi più ricchi di calcio e vitamina D, privarsene significa mettere a rischio la salute delle ossa e non solo, visti i tanti studi che dimostrano l’importanza della vitamina D nella prevenzione di moltissime malattie.

Anche gli esperti italiani, come la dottoressa Antonella Muraro, responsabile del Centro di Riferimento Regionale per lo Studio e la Cura delle Allergie e delle Intolleranze alimentari del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova, confermano i risultati delle ricerche effettuate dagli studiasi americani, come il fatto che la maggior parte degli intolleranti al lattosio può assumere una tazza di latte senza soffrirne i sintomi; solo nei casi più gravi possono manifestarsi dolori addominali e diarree.

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Evitare le diete yo-yo, per dimagrire una taglia

Se continui ad alternare scorpacciate e digiuni, nel cervello si attiva un gene che ti spingerà a mangiare… il doppio! Ecco come aggirare l’ostacolo. Le cosiddette diete yo-yo, in cui si alternano fasi caratteriz­zate da restrizioni alimentari e fasi in cui ci si abbuf­fa, non fanno dimagrire ma anzi, sono spesso responsabili di un aumento del peso. Una nuovo studio condotto presso la Boston University, negli Usa, da due ricercatori italiani, e pub­blicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze PNAS, ha cercato di spiegare il fenomeno, analizzando gli effetti di questo modo di alimentarsi sul cervello.

E’ emerso che, quando si escludono dalla dieta gli alimenti più ingras­santi (come dolci, cioccolato, patatine ecc.), nel cervello, e in particolare nell’amigdala (un’area cerebrale coinvolta nelle risposte a stress, ansia e paura), si registra una “attivazione” del livello del gene Crf.

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Albicocche, le virtù di questo goloso frutto

albicocche calorie

L’albicocca è il frutto dell’albicocco, arbusto originario della Cina orientale appartenente alla stessa famiglia botanica di ciliegie e pesche. La sua coltivazione risale a circa 4000 anni fa e sembra che sia giunto fino a noi grazie ad Alessandro Magno che fu il primo a portarne alcuni esemplari in Grecia dall’Asia.

Oltre ad essere semplicemente deliziosa, come d’altra parte tutta la frutta di primavera, l’albicocca è un frutto che si distingue anche per le sue notevoli caratteristiche nutrizionali che la rendono, fra l’altro, una formidabile alleata per la nostra bellezza. Forse infatti non tutti sanno che le albicocche contengono dosi notevoli di potassio e carotene, nutrienti essenziali  per ripristinare i liquidi perduti attraverso la sudorazione (potassio) e per favorire un’abbronzatura omogenea e duratura (carotene) cui si aggiungono un buon quantitattivo di vitamine (A, B, C e PP) e sali minerali (magnesio, fosforo, ferro, calcio).

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Le patatine fritte fanno bene all’umore

Le patatine fritte sono ritenute dannose per la salute da molti esperti e quasi tutti ci consigliano di starne alla larga. Ma quanti di noi ci riescono veramente? Chi, almeno una volta non ha ceduto al loro richiamo? A quanto pare, se da un lato fanno male alla salute, rischiando di danneggiare in partiolar modo la linea, dall’altro fanno bene all’umore rendendoci più sereni e tranquilli.

A fare una tale affermazione a favore delle patatine è, come presumibile, il Potato Council, un’associazione che sostiene le industrie che producono patatine del Regno Unito, la quale ha commissionato uno studio ad un gruppo di ricercatori della Aston University di Birmingham. In questo studio gli scienziati hanno coinvolto ben 60 volontari ai quali è stato fatto visionare un filmato di 5 minuti che mostrava lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima, al termine della Seconda Guerra Mondiale, ed il conseguente fall-out. Al termine della proiezione i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi.

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Lievito di birra, calorie e valori nutrizionali

lievito di birra

Il lievito di birra si ottiene attraverso un processo di fermentazione ed è costituito da colonie di funghi capaci di moltiplicarsi velocemente. La sua caratteristica principale è quella di possedere un alto valore nutritivo, in quanto è ricco di minerali, aminoacidi essenziali, proteine e soprattutto di vitamine del gruppo B.

In commercio se ne trovano tre tipi: il lievito fresco, dalla forma compatta e conosciuto come lievito di birra; per godere appieno di tutte le sue proprietà, bisogna farlo sciogliere in acqua e lasciarlo riposare qualche minuto prima di aggiungerlo agli altri ingredienti.

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Piccoli consigli per dimagrire in modo sano

Molti credono che basti imporsi la dieta, ridurre le calorie, obbligarsi a digiuni forzati per perdere peso. Niente di più falso! Tutti si sottopongono a sforzi di volontà che non servono a niente e non fanno l’unica cosa che serve per dav­vero: cambiare mentalità. Sì, basta modificare l’approccio con se stessi e con la vita, per ottenere risultati veramente esaltanti. La prima cosa da fare è non rimandare niente. Mai dirsi: <«Comprerò il vestito, che ho visto in vetrina e che mi piace tanto, solo quando sarò magra”. Vado nel negozio e lo compro adesso. Chi rimanda finisce per non comprarlo mai, mentre chi lo indossa stimola nel cervello le energie femminili.

Per questo è importante sentirti bella. Se ti piaci fai produrre al sistema nervoso le sostanze della gioia di vivere: ci penseranno loro a farti dimagrire. Insomma, ti devi innamorare di te, smetti di vedere i difetti, finirai per deprimerti e mangiare di più. Lo sapevate, che il 70% delle persone che si innamorano, dimagriscono senza dieta? Per piacere al loro partner si rimodellano il corpo e dimagriscono senza accorgersene. Funziona se è un amore pieno di piacere e di desiderio e non di contrasti. Alla larga quindi dagli amori tormentati!

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Latte a colazione per non arrivare affamati alla pausa pranzo

Capita anche a voi di arrivare affamatissimi alla pausa pranzo e consumare in un solo pasto tutte le calorie di una settimana? A meno che voi non siate delle persone di una voracità fuori dal comune, molto spesso questo accade a causa della cattiva abitudine di saltare i primi pasti della giornata, ovvero la colazione e lo spuntino di metà mattina.

Tutti sappiamo molto bene infatti che i nutrizionisti raccomandano di fare cinque pasti bilanciati al giorno suddivisi in colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena, ma in molti si guardano bene dal seguire questa indicazione con conseguenze spesso deleterie su linea e salute. Saltare la colazione infatti non solo ci conduce verso l’abbuffata di pranzo ma ci impedisce di cominciare la giornata con la carica di energia necessaria per affrontare i numerosi impegni che ci attendono rendendoci fiacchi e poco lucidi.

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La dieta dei giorni alterni

Secondo una recente ricerca dell’Università dell’Illinois, sarebbe possibile perdere peso adottando un regime alimentare che alterni giorni di dieta restrittiva, a giorni di normale alimentazione; per tradurla in calorie si potrebbe parlare di giorni in cui l’apporto calorico previsto è di 900 calorie, e di giorni in cui si può arrivare a 1.200, sempre mantenendo un’alimentazione equilibrata.

La ricerca dell’Università dell’Illinois, che si basa sul fatto che le diete monotone e restrittive sono destinate a fallire, è stata condotta su un campione di persone in sovrappeso che per 8 settimane hanno seguito la dieta dei giorni alterni; i risultati sono stati sorprendenti: i volontari hanno perso ben 6 chili, oltre ad aver migliorato la pressione arteriosa e ad aver ridotto il livelli di colesterolo cattivo.

Sicuramente il pregio più grande di una dieta a giorni alternati è quello di rompere la monotonia di un’alimentazione ipocalorica, ma anche quella di soddisfare la “voglia” di una piccola trasgressione senza vanificare i sacrifici di intere settimane. Tra i detrattori di questo regime dietetico ci sono coloro che dicono che una dieta a giorni alterni può provocare dei disturbi del comportamento alimentare e più precisamente quello relativo all’alimentazione incontrollata che si manifesta con delle abbuffate 3 o 4 volte alla settimana, intercalate da giorni di quasi digiuno.

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L’alimentazione contro i malesseri primaverili

Proprio in primavera, ovvero nel periodo in  cui la natura si risveglia, molte persone si sentono stanche, apatiche e hanno difficoltà a concentrarsi; niente paura, questi sintomi sono dovuti al fatto che l’organismo deve adattarsi al cambio di stagione.

Per fortuna esistono dei piccoli accorgimenti che permettono di alleviare questi malesseri; quelli più importanti sono sicuramente legati all’alimentazione e più precisamente dall’assunzione di integratori che permettano di apportare vitamine e sali minerali, dei micronutrienti che aiutano l’organismo ad adattarsi ai cambiamenti.

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Arachidi, calorie e valori nutrizionali

arachidi calorie

I semi di arachide, noti anche come noccioline americane, sebbene molto calorici e ricchi di grassi (soprattutto acido oleico) rappresentano un alimento molto valido sotto il profilo nutrizionale: contengono infatti discrete quantità di proteine, fibre, minerali quali zinco, magnesio, potassio, fosforo, manganese, rame e vitamine; sono inoltre privi di colesterolo e contengono modeste quantità di sodio, a meno di non essere salati dopo la tostatura, vantano un buon contenuto di polifenoli (soprattutto resveratrolo), utilissime sostanze antiossidanti, e rappresentano un’ottima fonte di coenzima Q10 al pari di soia e spinaci.

Tuttavia, il loro elevato apporto calorico (596 kcal per 100 grammi di prodotto), unito al considerevole contenuto di grassi, ne rende consigliabile un consumo moderato nell’ambito di una dieta ipocalorica e in caso di ipertrigliceridemia. Infatti, anche se si crede piuttosto difficile arrivare a consumare 100 grammi di arachidi in un solo pasto, occorre tener presente che quando queste sono accompagnate da una bibita fresca o da un aperitivo si può arrivare a trangugiarne quantità considerevoli.

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Torna di moda la camomilla

Messa in ombra dalle molte erbe in uso oggi nella fitoterapia, torna a far parlare di sé la camomilla, l’antico rimedio per prendere sonno, per calmare gli animi agitati, per attenuare crampi e dolori mestruali. La camomilla torna in auge dopo che un recente studio, condotto con analisi avanzate, ne ha evidenziato le proprietà curative.

La ricerca sugli effetti metabolici della camomilla, pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, è stata condotta su un campione di quattordici volontari, sette uomini e sette donne, che per due settimane consecutive hanno bevuto cinque tazze di camomilla al giorno.Per sei settimane sono stati raccolti dei campioni di urine, iniziando due settimane prima dell’inizio dell’assunzione di camomilla e proseguendo nelle due successive. Il profilo dei metaboliti presenti è stato rilevato usando la spettroscopia a elevata risoluzione insieme con metodi chemiometrici.

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Per dimagrire non basta solo la dieta, serve anche lo sport

Nei nostri post abbiamo sempre puntualizzato il fatto che la dieta da sola non basta a perdere peso, in quando ad essa va associata l’attività fisica; ora la conferma arriva anche dalla scienza e più precisamente da una ricerca dell’Oregon Health & Science University (OHSU) e pubblicata dall’American Journal of Physiology – Regulatory, Integrative and Comparative Physiology.

Il team di esperti, diretti dalla dottoressa Judy Cameron, ha condotto la ricerca su 18 femmine di macaco rhesus; per alcuni mesi le scimmie hanno ricevuto un’alimentazione ricca di calorie che successivamente è stata ridotta del 30%; inoltre, gli animali sono stati dotati di collari elettronici per monitorarne peso e attività fisica. Secondo gli scienziati non è stata registrata una perdita di peso significativa, mentre l’attività fisica è diminuita dopo l’inizio del regime a alimentare con poche calorie.

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Mirtilli, il frutto ideale per chi fa jogging o palestra

I mirtilli possono proteggere i muscoli dai danni dati dall’esercizio fisico e non solo. Gli antiossidanti in essi contenuti, infatti, non solo proteggono dallo stress ossidativo, dai radicali liberi e via discorrendo ma, secondo un nuovo studio condotto da un team di ricercatori neozelandesi, anche dallo stress da esercizio fisico. Pubblicato sulle pagine della rivista Molecular Nutrition & Food Research, lo studio mostra come l’estratto di mirtilli abbia ridotto significativamente i danni alle cellule indotti dall’esercizio fisico intenso.

Il dott. Roger Hurst e i colleghi del New Zealand Institute for Plant and Food Research, hanno esposto fibre muscolo-scheletriche in formazione a composti, concentrazioni di ionoforo del Calcio, che provocassero il tipo di stress indotto dall’esercizio fisico, e stress ossidativo, dato dal perossido d’idrogeno. Allo stesso tempo le fibre muscolari sono state esposte a varie concentrazioni di estratti di frutta.

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Polpettone vegetariano da 445kcal a persona

Il bello del polpettone è che lo si può davvero preparare come si preferisce, lasciando spazio alla propria fantasia e usando svariati ingredienti, anche esclusivamente di origine vegetale. In questa ricetta, ad esempio, la carne macinata non è presente per niente, mentre ne fanno le veci sia la purea di ceci sia il cous cous, ed entrambi, oltre a essere saporiti, si prestano bene a dare la giusta consistenza al composto. La verdura è rappresentata dai fagiolini, ma nulla vieta di sostituirli con altri vegetali, a propria discrezione e piacimento.

Ovviamente non si può fare a meno dell‘uovo, che ha il compito di fungere da “collante” tra tutti gli ingredienti. È importante lasciare intiepidire questo polpettone prima di affettarlo, perché così gli ingredienti si amalgamano meglio tra loro e le fette risultano più compatte e precise.

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Frutta di primavera, le fragole

Esattamente come le ciliegie, delle quali vi abbiamo parlato appena ieri, anche le fragole rappresentano un frutto gustoso e ricco di nutrienti che fa la propria comparsa sulle nostre tavole all’incirca intorno al mese di maggio. Ricche di vitamina C (ne contengono il 50% in più rispetto alle arance) e fibre le fragole hanno un basso di contenuto di sodio e apportano appena 27 calorie (valore medio) per 100 grammi di prodotto.

Le prime ad essere consumate in primavera (sono reperibili già nel mese di aprile) sono le cosiddette fragoline di bosco le quali hanno all’incirca le stesse calorie delle varietà più grandi, dette fragole da campo. In ogni caso, si tratta di un alimento versatile che trova ampio impiego per la preparazione di dolci, creme, marmellate e conserve ma è ottimo soprattutto consumato fresco, tanto più che solo così si può godere appieno del suo gusto e delle sue qualità nutritive, disintossicanti e diuretiche (le fragole sono ricche di potassio).

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La buccia della mandorla fa bene all’intestino

Vi piacciono le mandorle, ma prima di mangiarle togliete la buccia? Meglio di no. Oltre a perdere un po’ di sapore, si può perdere un’azione benefica per l’intestino, ovvero l’effetto probiotico, che favorisce lo sviluppo e la crescita dei batteri buoni. E’ stato scoperto infatti che la buccia delle mandorle è benefica quanto le mandorle stesse. Lo afferma un nuovo studio condotto dalla dott.ssa Giuseppina Mandalari insieme ai colleghi dell’Institute of Food Research, IFR, di Norwich, nel Regno Unito.

Sfogliando le pagine della rivista scientifica Microbiology Letters, della Federation of European Microbiological Societies, meglio nota come FEMS, sulla quale sono stati pubblicati i risultati dello studio, è infatti possibile apprendere che la buccia delle mandorle produce un aumento significativo della popolazione dei batteri intestinali buoni, tra cui i Bifido batteri, Clostridium coccoides ed Eubacterium rectale.

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Polpettone ipocalorico con patate e piselli

Il polpettone di carne, variante “maxi” delle polpette, è un piatto gustoso e completo, piuttosto semplice da preparare e che per di più si può de­clinare in base a ciò che c’è in frigori­fero e alle varie stagioni dell’anno, va­riando gli ingredienti secondari, mentre quello principale è quasi sem­pre la carne macinata. Però il polpettone può anche essere un’arma a doppio taglio perché nel tentativo di arricchirlo per personalizzarlo o ren­derlo appetitoso e invitante, si può correre il rischio di portare in tavola un secondo piat­to dove le calorie vanno alle stelle.

 I danni maggiori si producono quando, come ingre­dienti, si utilizzano gli avanzi di carne o ve­getali già precedentemente cotti e conditi, facendo impennare in maniera eccessiva il carico calorico. Per fortuna, basta fare un po’ di attenzione e non eccedere con i con­dimenti e le varie aggiunte per scongiurare questo pericolo e realizzare comunque una portata stuzzicante. Ecco una versione più leggera del polpettone, che però non toglie niente né al gusto finale né alla consistenza, il polpettone con patate e piselli.

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