Mirtilli, il frutto ideale per chi fa jogging o palestra

I mirtilli possono proteggere i muscoli dai danni dati dall’esercizio fisico e non solo. Gli antiossidanti in essi contenuti, infatti, non solo proteggono dallo stress ossidativo, dai radicali liberi e via discorrendo ma, secondo un nuovo studio condotto da un team di ricercatori neozelandesi, anche dallo stress da esercizio fisico. Pubblicato sulle pagine della rivista Molecular Nutrition & Food Research, lo studio mostra come l’estratto di mirtilli abbia ridotto significativamente i danni alle cellule indotti dall’esercizio fisico intenso.

Il dott. Roger Hurst e i colleghi del New Zealand Institute for Plant and Food Research, hanno esposto fibre muscolo-scheletriche in formazione a composti, concentrazioni di ionoforo del Calcio, che provocassero il tipo di stress indotto dall’esercizio fisico, e stress ossidativo, dato dal perossido d’idrogeno. Allo stesso tempo le fibre muscolari sono state esposte a varie concentrazioni di estratti di frutta. Dai risultati si è rilevato che l’estratto di mirtilli protegge le fibre muscolari sia dallo stress indotto dall’esercizio che da quello ossidativo. Questi dati in vitro supportano il concetto che i mirtilli o prodotti alimentari derivati ricchi di glicosidi di malvidina possono essere utili per alleviare il danno muscolare causato dallo stress ossidativo. I mirtilli sono conosciuti per le loro proprietà antiossidanti assai potenti. Sono infatti ricchi di polifenoli, potenti antiossidanti tra cui gli acidi fenolici, tannini, antociani e flavonoli.

Così ha concluso il dr. Hurst,

“In questo studio, i mirtilli sono stati proposti come buoni candidati per combattere il danno ossidativo muscolare, anche se ulteriori accertamenti soprattutto a un livello in vivo sono necessari. Ulteriori ricerche con studi di intervento umano sono una garanzia per comprendere appieno le implicazioni dei risultati riportati qui con le nostre valutazioni in vitro. La biodisponibilità rende anche difficile valutare se le dosi utilizzate in questo, e in molti altri studi in vitro pubblicati, sono appropriate».

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