Dolcificanti alzano livello di glucosio

Attenzione ai dolcificanti: alzano anche essi il livello di glucosio. Spesso ci affidiamo a questi prodotti cercando una alternativa meno pericolosa dello zucchero. Dobbiamo fare attenzione: anche il loro consumo non è esente da conseguenze.

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Tutte le alternative allo zucchero

Lo zucchero è da tempo ormai demonizzato, spesso ridotto, talvolta addirittura eliminato dall’alimentazione: scopriamo quali sono tutte le alternative allo zucchero per sostituirlo con alimenti più salutari capaci di dolcificare le nostre preparazioni in modo naturale.

alternative allo zucchero

Fruttosio

Il fruttosio è il dolcificante più diffuso, presente naturalmente nella frutta. Non rilascia insulina, cosa che avviene con il glucosio e il saccarosio, e perciò va preferito allo zucchero raffinato. Tuttavia viene assorbito rapidamente dal fegato, dunque non bisogna comunque esagerare perché viene immagazzinato immediatamente.

Miele

Anche il miele va consumato con moderazione perché viene assorbito molto velocemente essendo uno zucchero semplice composto da fruttosio e glucosio. Le sue molte proprietà tuttavia ce lo rendono preferibile ad altri tipi di dolcificante. Purché si scelga di qualità.

Sciroppo di agave

L’agave è estratto in forma di sciroppo dalla pianta omonima. È importante scegliere il prodotto naturale realizzato secondo tecniche tradizionali, anche se più costoso, rispetto ai succedanei additivati con fruttosio.

Melassa

Sottoprodotto che si ottiene dalla lavorazione dello zucchero di canna, ha la consistenza di uno sciroppo e un colore scuro. È un’ottima fonte di vitamine e minerali.

Sorbitolo

Ideale per i diabetici perché richiede poche quantità di insulina, si ricava generalmente dallo sciroppo di mais ma si trova anche in alcuni frutti come datteri, susine e prugne. È leggermente lassativo, dunque va consumato con moderazione.

Xilitolo

Stesso effetto lassativo per lo xilitolo, che ha basso contenuto calorico e non richiede insulina per la sua metabolizzazione. Si trova nelle fibre di alcune piante quali canna da zucchero, betulla e mais.

Sciroppo d’acero

Ricavato dalla linfa dell’omonimo albero, contiene sostanze antinfiammatorie e antiossidanti oltre a molti minerali. È ideale per chi ha problemi di digestione. È bene sceglierlo con cura, favorendo lo sciroppo d’acero al naturale e non i prodotti “a base di” sciroppo d’acero che ne contengono piccole quantità.

Sciroppo di riso

Noto anche come malto di riso, è composto da tre zuccheri, il maltosio, il glucosio e il maltotriosio.

Sciroppo di malto

Deriva dal malto d’orzo, è scuro e ricchissimo di vitamine e minerali. È l’ideale da utilizzare in cottura, per esempio per preparare deliziose frittelle.

Zucchero di palma

Noto anche come sago, si ricava dai fiori della pianta. Contiene vitamine del gruppo B e ha un basso indice glicemico, quindi è adatto a chi segue un regime alimentare ipocalorico allo scopo di perdere peso.

Zucchero di palma da cocco

In forma liquida, si ricava dalla linfa delle noci di cocco. È ricco di vitamine del gruppo B e minerali ma anche di acidi grassi, antiossidanti e polifenoli. Contiene inoltre inulina che ha effetti benefici sulla flora intestinale.

Stevia

Diventata di moda negli ultimi anni, la stevia è una pianta sudamericana da cui si ricava l’omonimo dolcificante vegetale che in Europa è stato ammesso solo nel 2011. Ha un potere dolcificante di circa 300 volte maggiore rispetto il saccarosio. Bisogna osservare con attenzione le etichette per scegliere un prodotto puro e non additivato con aromi o destrosio.

Sciroppo di yacon

Deriva dalla radice della omonima pianta, parente del girasole. Ha un sapore che ricorda quello di una pera e di una mela. È ricco di probiotici, minerali e vitamine e ha un basso indice glicemico.

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Stevia, il dolcificante naturale che fa bene alla salute

steviaÈ 300 volte più dolce dello zucchero e potrebbe essere il futuro per migliorare la dieta delle persone obese, diabetiche o affette da malattie cardio-vascolari.  Stiamo parlando della Stevia, una pianta dell’America del Sud, considerata un potente dolcificante naturale, privo di calorie, ma ricco di proprietà benefiche.

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Sostituire lo zucchero con i dolcificanti

Sostituire zucchero dolcificantiLa prassi di sostituire lo zucchero con i dolcificanti è abbastanza comune quando si segue un regime dietetico. Con lo sviluppo dell’industria chimica i dolcificanti sintetici si sono letteralmente moltiplicati, ma esistono anche dolcificanti naturali come il malto d’orzo, lo sciroppo d’acero e il miele, ricchi di sostanze nutritive.

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Dolcificanti sintetici, conosciamoli meglio

Qualche giorno fa abbiamo approfondito la conoscenza degli edulcoranti naturali, ovvero tutti quei dolcificanti presenti nella frutta e nella verdura, che servono a dare maggiore sapore e dolcezza ai cibi e alle bevande. Oltre ai dolcificanti naturali esistono anche quelli sintetici, ovvero delle sostanze prodotte in laboratorio usate proprio come le altre per dolcificare i cibi; oggi, quindi, vi spiegheremo nel dettaglio quali sono i dolcificanti sintetici e le loro caratteristiche.

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I dolcificanti naturali, cosa sono e dove sono contenuti

Oggi dedichiamo il nostro approfondimento ai dolcificanti, ovvero a tutte quelle sostanze che si usano per addolcire i cibi o altre sostanze destinate al cavo orale, come colluttori e farmaci; i dolcificanti, o edulcoranti, possono essere naturali oppure prodotti in laboratorio e, in questo caso, si definiscono sintetici; vediamo, quindi, di spiegare le caratteristiche e le proprietà dei principali dolcificanti naturali.

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Aspartame, la dose quotidiana che non fa male alla salute

L’aspartame fa davvero male? È una domanda che ci siamo fatti anche in passato, perché quando si nomina questo famoso dolcificante, non mancano le polemiche riguardanti la salute. Ora alcuni esperti hanno fatto il punto della situazione, analizzando i pro e i contro. Ovviamente non esiste un unico punto di vista, ma si è già arrivati a una posizione un po’ più chiara, soprattutto per chi decide di mettersi a dieta.

L’ EFSA di Parma, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare ha condotto un interessante studio sul tema dei dolcificanti. Al termine dell’indagine, purtroppo non ci sono state buone notizie per l’aspartame.

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Alimentazione equilibrata, come ridurre gli zuccheri

Come ridurre gli zuccheri? In occasione delle feste di Natale un modo per tenere controllato il peso, senza mettersi a dieta, è quello di tagliare gli zuccheri. Proprio ieri abbiamo detto che per prevenire la carie bisogna fare attenzione all’azione combinata di zuccheri e carboidrati, ma come sapete bene, troppo zucchero nella dieta si traduce in colesterolo e di conseguenza in malattie cardiache, in aumento di peso e molti altri problemi di salute.

Quale migliore occasione quella delle feste natalizie per curare di più la propria alimentazione? Non vi suggerisco qualche dieta rigida dell’ultimo momento perché non sarebbe produttiva, piuttosto cercate di trovare una misura nel cibo che vi permetta di togliervi qualche sfizio, senza esagerare.

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Cioccolato e dolcificanti ipocalorici per la salute dell’intestino

Ci sono alcune miscele di dolcificanti ipocalorici che aggiunti al cioccolato possono avere un effetto inaspettato ma benefico, diventano una sorta di probiotici. Ad affermarlo è lo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Nutrition, condotto da un team di ricercatori dell’University of Reading, in UK, che ha analizzato gli effetti dei dolcificanti, come il maltitolo. Durante lo studio, finanziato da una nota azienda dolciaria, i ricercatori hanno valutato gli effetti dei dolcificanti ipocalorici in sostituzione del più tradizionale saccarosio.

I ricercatori hanno suddiviso 40 volontari a caso in quattro gruppi. Gli appartenenti al primo gruppo hanno ricevuto del cioccolato al latte dolcificato con saccarosio . Gli appartenenti ai tre gruppi rimanenti hanno ricevuto del cioccolato dolcificato rispettivamente con 22,8 g di maltitolo, con maltitolo e polidestrosio, con maltitolo e amido resistente. I partecipanti dovevano assumere il cioccolato consegnatogli per due settimane. Le settimane seguenti la dose è stata raddoppiata ogni due, per un totale di sei settimane.

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Aspartame, nemico della salute?

L’aspartame è un dolcificante artificiale largamente impiegato come sostituto dello zucchero in caso di diabete e nell’ambito di diete ipocaloriche; questo nonostante sia stato oggetto di controversie praticamente sin dalla sua “comparsa” nel 1965 quando il suo potere dolcificante fu scoperto, per puro caso, dal  chimico James M. Schlatter che stava lavorando alla produzione di un farmaco anti-ulcera presso i laboratori della casa farmaceutica statunitense G.D. Searle & Company.

Da quel momento l’azienda sviluppò un grande interesse per gli usi alimentari dell’aspartame e chiese alla Food and Drug Administration (FDA) l’autorizzazione per immetterlo in commercio come additivo alimentare. Il via libera arrivò nel 1974  nonostante alcuni studi ne avessero evidenziato effetti cancerogeni nel ratto ma, in seguito a un’inchiesta pubblica, nel 1980 fu impedito il rilascio di una nuova autorizzazione in attesa di risultati più certi sulla sua sicurezza. Il rinnovo fu però ottenuto l’anno successivo sotto l’amministrazione Reagan in base ai dati presumibilmente rassicuranti di  uno studio condotto in Giappone.

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Sovrappeso dopo le vacanze? Cosa non fare dopo le abbuffate estive

sovrappeso dopo l'estate

L’estate è appena finita e come tutte le estati accanto all’insondabile voglia di fare sport è esplosa anche la fame. Quella irrefrenabile che arriva la sera, dopo una intensa giornata al mare o una scarpinata in montagna. Quella nervosa che ci ha fatto fare il pieno di gelati, pizze, patatine, bibite, vini bianchi freschi, cocktail di tutti i tipi. Facciamo la conta: chi ha sbagliato i calcoli, ora sarà di nuovo in sovrappeso come la scorsa primavera, quando ha faticato non poco per ritornare ad avere un corpo da bikini. Dunque occorre rimettersi a mangiare seguendo i consigli di un valido nutrizionista, ma anche alcune semplici regole-base di puro buonsenso, per cominciare a schivare cibi ritenuti miracolosi.

“Ieri ho mangiato troppo, oggi solo verdure”. Chi di noi non ha mai detto questo? Due i pericoli nascosti. Anzitutto non è pensabile mangiare solo verdure per tutta la giornata: senza le proteine, che danno senso di sazietà, e senza i carboidrati, che danno energia, non si resiste a lungo, e la conseguenza più immediata è che si corre il rischio di mangiare a sproposito. E poi, fate sempre attenzione al condimento: un cucchiaio di olio contiene 90 calorie ed è facilissimo esagerare versandolo direttamente dalla bottiglia.

Il dolcificante è un’altra di quelle abitudini che vanno disciplinate. Un sacco di persone mangiano caramelle dolcificate in continuazione, per tutta la giornata. Così tengono a bada la fame – dicono – soprattutto nei periodi in cui hanno rotto gli argini e si sono date a mangiate sregolate. Bene, sappiate che una caramella va bene, un pacchetto no, perché il dolcificante fa aumentare la fame in modo vertiginoso, in quanto le sostanze “dolci artificiali” danno al corpo un segnale (“ehi, arriva il dolce!”) che è falso: promettono delle calorie che poi non arrivano. Il corpo, per così dire, rimane deluso, e continua a chiedere altro cibo.

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Dolcificanti naturali e sintetici, ecco le alternative allo zucchero

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È noto ormai da tempo che lo zucchero bianco fa male, e quindi sono stati trovati dei sostituti; molti usano lo zucchero grezzo, ma in realtà la differenza con quello bianco è solo in uno o due passaggi di raffinazione.

Meglio, quindi, “buttarsi” sui dolcificanti; ce ne sono di due tipi: naturali e di sintesi. I dolcificanti naturali alternativi dello zucchero sono il fruttosio, lo sciroppo d’agave o d’acero, il malto di cereali, la melassa e il miele; quelli sintetici sono: la saccarina, il ciclamato, l’acesulfame, l’aspartame e molti altri.

Il fruttosio è uno zucchero semplice presente nella frutta; dato che il nostro organismo tollera bene questa sostanza, è stata creata una polvere bianca a base di fruttosio, apparentemente identica al saccarosio, ma con un indice glicemico minore e un potere dolcificante superiore.

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