Pane e pasta in calo per restare magri: aumenta la carenza di acido folico

Pane e pasta in calo sulle tavole degli italiani. La tendenza è un po’ questa: le persone tendono a eliminare dalla dieta quelle sostanze che reputano la causa dei loro chili di troppo. È un errore comune, soprattutto di chi sceglie il fai-da-te, che inevitabilmente priva il corpo di nutrienti importanti e senza una reale esigenza. Come tutti teorie metropolitane, è la moda a dettare il trend. Ecco che a farne le spese sono soprattutto il pane e la pasta.

I rischi principali? Una carenza di alcune vitamine, soprattutto la B9 (acido folico), fondamentale per prevenire l’anemia e per il corretto sviluppo del bebé nelle donne in gestazione. Si troverebbero assumere con la dieta 400 microgrammi al giorno di B9. Gli alimenti più importanti per il corretto apporto sono pane e pasta, ma anche spinaci, asparagi, rucola, broccoli, kiwi, agrumi, noci, nocciole, carne, fegato e lievito di birra.

Angelo Azzi, membro dell’International Union of Biochemistry and Molecular Biology, ha lanciato l’allarme:

Sempre meno pasta e pane compaiono sulle nostre tavole perché vogliamo essere magri, ma in questo modo si riduce la quantità di vitamine che il nostro corpo assume. La B9, soprattutto è di  fondamentale importanza per le donne in età fertile e desiderose di avere un bimbo.

Come si può compensare questo problema? Negli Stati Uniti hanno fortificato gli alimenti, soprattutto le farine, però sono subentrate anche in questo caso numerose polemiche che riguardano la salute.

Si rischia di fare del bene alle categorie che hanno bisogno di acido folico, come le donne in età periconcezionale. Ma anche di fare del male ad altre fasce di cittadini.  Alcuni dati ancora non confermati sostengono che esista un possibile rischio di cancro legato a un’assunzione eccessiva di folati.  Per esempio nelle persone anziane può provocare neuropatie e i dati parlano anche di un aumento dei casi di tumore al colon.

[Fonte: Tgcom]

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