Cellulite, le strategie per combatterla a tavola

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Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, la cellulite è un inestetismo che fa la propria comparsa anche in assenza di problemi di sovrappeso. Non è raro infatti che ad esserne interessate siano donne che nessuno esiterebbe a definire “magre”. Se questo è il vostro caso, forse non è opportuno che vi cimentiate in una dieta ipocalorica. Meglio piuttosto seguire alcune semplici indicazioni che, se non possono liberarvi del tutto del problema, possono almeno aiutarvi ad alleviarlo.

Mangiare ogni giorno almeno due porzioni di vegetali

Frutta e verdura sono cibi ricchi di potassio, minerale che bilancia l’azione del sodio, principale responsabile della ritenzione idrica (e quindi della comparsa della famosa pelle a buccia d’arancia) poichè trattiene l’acqua all’interno dei tessuti.

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La dieta antipanico per gli esami di maturità

 

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Giorni di fibrillazione per molti giovani che stanno sottoponendosi agli esami di maturità. Ecco quindi che la Coldiretti ha stilato la dieta antipanico elencando cibi si e cibi no per affrontare al meglio  la grande prova. Quindi si  a pasta, riso, frutta, uova bollite, verdura e latte tiepido.  No a caffe’, the  e tutte le sostanze eccitanti. Gli esami di maturità provocano, nella maggioranza dei casi, ansia ed insonnia in circa mezzo milione di ragazzi. La coldiretti sottolinea come un’ alimentazione giusta e bilanciata a tavola sia in grado di limitare gli effetti degli esami.

“In questi giorni  non devono mancare pane, pasta o riso, lattuga, radicchio, cipolla, formaggi freschi, yogurt, uova bollite, latte caldo, frutta dolce e infusi al miele che favoriscono il sonno e aiutano l’organismo a rilassarsi per affrontare con la necessaria energia e concentrazione la sfida scolastica. Da evitare perche’ possono provocare insonnia sono invece caffe’, patatine in sacchetto, salatini e cioccolata che sono invece spesso presenti tra le scorte di emergenza delle ansiose vigilie”

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Gambe in primo piano: ecco i consigli giusti

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Lunghe, affusolate, toniche, sode: le gambe sono un parte importante del fascino femminile, soprattutto quando arriva la bella stagione ed escono allo scoperto. Ma al di là dell’aspetto estetico, le gambe devono essere soprattutto in buona salute; da studi recenti è emerso che più del 50% delle donne soffre di insufficienza venosa o di varici

 

L’aspetto delle gambe migliora facendo attenzione a quello che si porta in tavola, in particolare, va limitato il consumo di sale, perché il sodio causa un aumento dei liquidi all’interno dei vasi sanguigni che provoca un rallentamento del flusso di sangue, una vasodilatazione delle vene e un’alterazione dei capillari. In parallelo va aumentato l’apporto di tutti quegli alimenti che sono ricchi di potassio, calcio e magnesio perché facilitano l’eliminazione del sodio.

 

Le 7 regole da seguire per avere gambe sane

1. Appena alzate bevete un bicchiere di acqua minerale a temperatura ambiente: regola l’intestino e combatte, così, uno dei principali fattor che peggiorano il disturbo.

 

2. Pranzate con cibi ricchi di fibre: cereali integrali, verdure e legumi, ciliegie e prugne.

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Fame nervosa, cos’è, come tenerla a bada

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A molti di noi è accaduto, almeno qualche volta nella vita, di reagire ad emozioni e/o stati d’animo spiacevoli gettandosi a capo fitto sul cibo. In questo caso a spingerci a mangiare non è fame vera e propria, ma la cosiddetta fame nervosa, ovvero quel fenomeno, piuttosto comune, al quale gli studiosi del comportamento alimentare si riferiscono con il termine eating emozionale, ossia la “situazione vissuta da coloro che … usano il cibo per far fronte alle emozioni”.

Nonostante questo comportamento abbia importanti aspetti psicologici ciò non vuol dire che esso celi necessariamente un disagio psichico. Spesso infatti la fame nervosa fa la propria comparsa nei momenti in cui ci sentiamo un pò tristi, arrabbiati, ansiosi o siamo particolarmente stressati.

In queste condizioni, l’impossibilità o l’incapacità, di esprimere in maniera adeguata i propri stati d’animo, spinge ad assumere cibo anche quando non ne sentiamo la reale necessità portandoci spesso a preferire cibi grassi e ipercalorici (i cosiddetti junk food).

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La dieta dei single, la dieta più dannosa alla salute

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Qual è la dieta più dannosa alla salute? Quella dei single. Anche se in media spendono per mangiare molto di più delle altre persone, il 32% secondo l’Istat, non significa che la qualità e la salubrità di ciò che mettono in tavola sia al massimo. Stiamo parlando di oltre sei mi­lioni di italiani, non di bruscoli­ni: i single della Penisola sono in costante aumento da qualche tempo, circa il cinque per cento ogni anno. E, se spendono di più per mangiare, la colpa non è soltanto loro: nei supermerca­ti le confezioni dei prodotti non sono quasi mai adatte ad una persona sola, e buona parte di quanto acquistano finisce nella spazzatura.

Frutta e verdura a parte, il resto è imballato in confezioni da due, tre o quattro porzioni. E poi chi vive da solo il più delle volte opta per il piatto pronto, un altro prodotto che non esiste in monoporzione. Fare la spesa e cucinare sono vissuti dal sin­gle come un peso, tempo but­tato. Hanno una vita impronta­ta alla fretta, sempre in ritardo, tanto lavoro e poco svago. A partire dal mattino: un caffè o cappuccino e brioche. Osserva Carla Favaro, nutrizionista dell’Università Milano Bicoc­ca

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Bellezza e salute con la lavanda

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La lavanda è un arbusto alto fino a 70 cm che appartiene alla famiglia delle Lamiacee, che cresce in tutto il bacino del Mediterraneo.

Sono tanti i vantaggi che si possono trarre dall’utilizzo di questa profumatissima pianta. Ad esempio, l’infuso a base di lavanda ha effetto calmante, rasserenante e favorisce il sonno; a questo scopo si possono anche inserire all’interno del guanciale una miscela di fiori secchi di lavanda, melissa e luppolo: vedrete che il riposo sarà assicurato!

L’effetto calmante interessa anche l’intestino, infatti, in caso di problemi alla flora batterica intestinale potete assumere una o due volte al giorno 3 gocce di olio di lavanda su una zolletta di zucchero o un pezzetto di pane; state attenti, però, a non superare le dosi consigliate in modo da non rischiare l’irritazione delle mucose, spossatezza e capogiri.

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Ricetta per un secondo light: cipolle fantasia

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Le cipolle sono una verdura decisamene ipocalorica, ricche di acqua e di ingredienti importanti, non dovrebbero mai mancare in una dieta ipocalorica. Pensate che 100gr di cipolle apportano soltanto 26 calorie!  Si lo so, non a tutti piacciono però il loro sapore potrebbe essere smorzato andandole ad inserire in preparazioni gustose sia per il palato che per la linea. Quest’oggi vi voglio quindi suggerire una ricettina facile e light la preparare alla svelta, le cipolle fantasia. La ricetta originale prevedeva degli ingredienti che avrebbero apportato una ventata di calorie che a noi di dietaland poco piacciono! Se volete perdere qualche chilo oppure amate mangiare in modo sano così da mantenere il vostro peso forma, optate sempre per le cotture a vapore oppure in forno, proprio come la ricetta delle cipolle fantasia. 

 

Ingredienti per 4 persone:

4 cipolle medie

100gr di prosciutto cotto magro

2 tuorli

40gr di margarina vegetale

mezza tazza di besciamella light

un cuc­chiaio di parmigiano grattugiato

pane grattugiato

sale

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La dieta che tonifica

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Il caldo, l’aria di mare o di montagna tendono a spossare il nostro fisico e a “risucchiarci” le energie; per prevenire il problema basta assegnare un giusto spazio nella dieta alle vitamine del gruppo B, cioè quelle energetiche per eccellenza.

La vitamina B1, infatti, ottimizza la trasformazione degli zuccheri in energia ed è efficace per combattere l’inappetenza dovuta all’afa, mentre la vitamina B3 favorisce la produzione di energia, e sostiene la salute del sistema cardiocircolatorio. Anche la vitamina B6 si rivela particolarmente importante: interviene nella produzione di ormoni, aiutando l’organismo a ritrovare il giusto equilibrio.

Nello schema dietetico che vi illustreremo c’è l’aggiunta di un integratore, il germe di grano, che vale la pena mantenere anche una volta terminata la dieta, così come è bene conservare l’abitudine di un buon caffè che, oltre a dare un po’ di sprint, accelera il metabolismo e aiuta a bruciare le calorie.

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Dieta e Diabete, il parere del diabetologo

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Cos’è il diabete e come cambia la vita di chi scopre di esserne affetto? Quali sono gli scopi della terapia nutrizionale e quali indicazioni alimentari occorre seguire per tenerlo sotto controllo? Esistono cibi permessi e cibi vietati a chi è diabetico? Per rispondere a queste e ad altre domande sul diabete mellito abbiamo intervistato per voi il Dottor Mario Manunta. Specialista in medicina interna e diabetologia, Mario Manunta è responsabile del Servizio di diabetologia della Casa di Cure Triolo Zancla a Palermo.

Dottor Manunta, può dirci sinteticamente quali sono gli obiettivi principali della terapia nutrizionale del diabete?

Lo scopo reale della terapia nutrizionale del diabete è quello di guidare il paziente nell’introito dei carboidrati perchè impari ad assumerli nel modo corretto e nei momenti giusti della giornata. La patologia stessa infatti impedisce la corretta gestione degli zuccheri.

In che modo esattamente i carboidrati incidono sul livello di glicemia?

Il nostro pancreas produce un ormone, l’insulina, che ha il compito di gestire gli zuccheri. L‘insulina si lega a particolari recettori cellulari che ne permettono l’internalizzazione all’interno della cellula stessa. Quando questo meccanismo è alterato si crea una situazione paradossale: gli zuccheri restano intorno alle cellule, ma non dentro. E’ come se andassimo a fare benzina e mettessimo il carburante nel portabagagli piuttosto che nel serbatoio. La macchina sarà piena di benzina ma ugualmente non potrà camminare. In queste condizioni le cellule richiedono continuamente zucchero, per questo motivo il diabetico è sempre affamato. La polifagia è un sintomo del diabete mellito.

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Efedra vietata? Finalmente

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La Food and Drug Administration (FDA), l’auto­rità sanitaria americana, è stata esplicita e categorica sui supplementi diete­tici a base di efedra, cono­sciuta anche con il nome di Ma-Huang, adoperati soprattutto per dimagrire ma anche per la capacità stimolante e per migliora­re le prestazioni sportive. Poiché, in seguito ad at­tente valutazioni scientifiche sui benefici, sui rischi e sugli effetti avversi ri­portate dall’uso della pian­ta, utilizzare prodotti con­tenenti efedra ed efedrina è da considerarsi pericolo­so per la salute.

La FDA ha iniziato un’opera di “sensi­bilizzazione“‘ e di “messa in allerta” tra i consuma­tori di questi supplementi. Contemporaneamente però l’organismo america­no, rimproverato anche per un eccessivo ritardo, ha notificato alle aziende produttrici l’intenzione  di pubblicare una direttiva finale in cui si dichiarerà che, visto l’elevato e ingiustificato rischio per la salute, la vendita in tutto il territorio statunitense di tali prodotti sarà vietata a 60 giorni dalla pubblica­zione della lettera stessa. Nella grande confusione e deregolamentazione del mercato statunitense relativo ai supplementi ali­mentari, l’efedrina, alca­loide contenuto nelle fo­glie delle piante di efedra e, tra queste, l’Efedra sini­ca e distachya (famiglia Efedracee), era già stata proibita, anche in prodotti dimagranti, dal Natíonal Football League, dall’A­merican National Colle­giate Athietic Association e, ovviamente, dal Comi­tato Olimpico Internazio­nale, in virtù del suo utiliz­zo come stimolante per migliorare le prestazioni atletiche.

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Ricetta light: macedonia di melone alla menta

 

 

macedonia di melone

Ieri vi abbiamo illustrato tutte le qualità idratanti e benefiche del frutto estivo per eccellenza: il melone. Oggi vi proponiamo una semplice ricetta che vede questo frutto protagonista: la macedonia di melone alla menta.

Oltre ad essere semplice da preparare ed estremamente gustosa, questa ricetta è molto light: solo 60 kcal a porzione!

Ingredienti per otto persone

Due meloni gialli maturi, 20 grammi di foglie di menta fresca, 200 grammi di lamponi maturi, un cucchiaio di porto, un limone.

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Grassi alimentari, com’è difficile mangiare quelli giusti

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Grassi, fosse solo un problema di quantità… Neanche la qualità dei lipidi che si assumono con la dieta, infatti, va lasciata al caso. Le raccomandazioni nutrizionali non si limitano a ribadire che i grassi alimentari non dovrebbero costituire più dei 30 per cento dell’energia assunta ogni giorno. Per cominciare ricordano che i famigerati grassi saturi dovrebbero essere una parte minoritaria dell’introito lipidico: un terzo dei 30 per cento, quindi il 10 per cento delle calorie totali (ma c’è chi dice il 7).

Anche sul fronte del grassi polinsaturi, ar­rivano indicazioni dettagliate: i noti “omega 3” dovrebbero rappresentare lo 0,5 per cento dell’energia, gli “omega 6”  il 2 per cento, e – importante – il rapporto tra le due quote do­vrebbe mantenersi costante. Tradotto per una dieta da 2 mi­la calorie al di, i grassi ne do­vrebbero dare 600 e quindi  non pesare fisicamente più di 66-67 grammi al giorno, e gli introiti “parziali” rispettare le proporzioni dette.

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Tutte le qualità idratanti del melone

donna con melone

In estate, si sa, l’idratazione è molto importante, e per mantenerla ci sono tanti modi: a parte bere molta acqua, si possono introdurre liquidi nell’organismo attraverso la frutta di stagione, come il melone.

Mangiare tre fette di melone (circa 300 grammi) è come bere due bicchieroni d’acqua freschissima, e con questo frutto si fa anche il pieno di potassio: tre fette ne danno 1000 mg, in pratica un terzo di tutto quello che occorre durante la giornata. Quanto alle calorie non sono molte: 100 grammi di melone ne danno solo 33 e tutte in forma di zuccheri facilmente assimilabili, proprio quello che ci vuole per trovare un po’ di sprint. Attenzione, però: tutto questo vale per il melone giallo, mentre quello a polpa bianco-verde ha un contenuto di sali e vitamine decisamente più basso.

Oltre al potassio, sono proprio le vitamine l’asso nella manica del melone; tra tutti i frutti freschi è ai primissimi posti quanto a contenuto di vitamina A, ma il melone contiene anche parecchia vitamina C, al punto che due fette ne danno più di un’arancia. La vitamina A è ottima per proteggere l’epidermide dai raggi del sole, mentre la vitamina C, grazie al fatto che partecipa alla produzione del collagene, aiuta a mantenere la pelle elastica e fresca.

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La luce dirà se c’è glutine

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Sedersi a tavola senza l’incu­bo di essere colpiti da diarrea o da tanti altri disturbi gastrointe­stinali. È la chance che i celiaci aspettavano e che presto po­trebbe restituirgli a un’alimenta­zione meno limitata. La scoper­ta è targata Cnr Napoli e arriva dall’istituto di Biochimica delle Proteine che ha messo a punto un kit in grado di rivelare la pre­senza dei glutine negli alimenti.

Un metodo “fai da te” abba­stanza semplice e non più lega­to a costosi esami di laborato­rio. E non sarebbe un vantaggio da poco per i tanti soggetti ai quali è stata diagnosticata l’in­tolleranza alla sostanza. Per ora, come chiarisce Genna­ro D’Auria, il ricercatore che ha coordinato la ricerca, si tratta solo di uno studio promettente che, però, potrebbe diventare realtà nel giro di sei mesi. Il si­stema che individua il glutine non si basa infatti sui metodi classici che utilizzano gli anti­corpi, ma sull’interazione di pro­teine che legano, in maniera specifica, le sequenze tossiche per i celiaci, quindi quelle contenute nel glu­tine.

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Bouldering: tenersi in forma arrampicandosi sulle rocce

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Se siete tipe avventurose, amate stare a contatto con la natura e magari praticare sport che riescono ad unire all’esercizio fisico il superamento dei propri limiti, la disciplina che fa per voi è il bouldering, una specialità dell’arrampicata sportiva che si pratica su massi naturali o su blocchi artificiali alti poco più di 4 metri.

Il bouldering, da “boulder” cioè masso, roccia, consiste nel cercare di arrampicarsi su un masso di grandi dimensioni senza l’ausilio dell’imbracatura, ma a corpo libero; l’obiettivo non è riuscire a risalire una parete verticale, ma scalare un masso cercando di aggrapparsi solo con mani e piedi agli appigli naturali che si incontrano nella roccia.

Per praticarlo non serve nessuna attrezzatura particolare, se non un paio di scarpe specifiche molto aderenti al piede e con la suola in gomma per aumentare l’attrito, e un sacchetto di magnesite, la polvere bianca che si stende sulle mani per farle aderire meglio alla roccia.

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Lattobacilli e agnocasto per combattere gonfiore addominale e tensione mammaria

pancia-sgonfia-e-piatta

La pancia gonfia e sporgente può essere il se­gnale della sindrome del colon irritabile, più nota co­me colite. Ci dice  Marcello Mandatori, medico chirurgo, nutrizionista, specialista in Ecologia Clinica

«Può dipendere dalla costituzione, da un’intolleranza alimentare o da un’alterazione della flora batterica intestinale. Più spesso le cause sono stress, ansia, disturbi emotivi»

Contro il gonfiore addominale, oltre ai fermenti lattici adeguati (consultare un medico per la prescri­zione) è utile il carbone vegetale (carbone attivo). Spiega l’esperto

«E una polvere ottenuta dalla combustione di pezzetti di legno dolce, come il tiglio e il salice, che lega chimicamente numerose sostanze e gas»

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Ricetta extra light: sorbetto al tè verde e menta

sorbetto-te-verdeL’estate, si sa, porta con sé una grande voglia di dolci freddi e rinfrescanti, che però, alcune volte sono un autentico attentato per la linea. Per fortuna, però non sono tutti “pericolosi”.

Oggi, vi presenteremo la ricetta di un gustoso dolce molto estivo ma soprattutto estremamente light: pensate che contiene solo 50 kcal per porzione!
Sorbetto al tè verde e menta

Ingredienti per 4 persone
Tè verde in foglie, 4 cucchiai di zucchero, menta fresca in foglie, un albume, un’arancia rossa, sale

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Papaya: aiuta a rimanere giovane e cura l’ipertensione

papaya

 

Il “miracolo” della papaya fermentata continua inarrestabile soprattutto per le tasche di chi la vende, spinta com’è da un capillare bat­tage pubblicitario che non risparmia nessun palcoscenico. Premesso che la nostra non è una posizione “di principio”, avversa agli integratori, e che la capacità antiossi­dante della papaya è ben nota, rilanciamo l’ennesi­ma riflessione su questo frutto tropicale.

 

 Avocado e banana (a elevatissima capacità di scavare i radicali perossilici), mango, ananas, frutti della passione (oltre al­la nostra beneamata pa­paya) posseggono un’elevatissima capacità antios­sidante. Altrettanto vale per cocomero (in valori elevati), arance, limoni, pesche, uva, susine, pru­gne ma anche a fragole e lamponi si attribuiscono altissime capacità protet­tive dai danni dei radicali liberi. Se pensiamo alla pa­paya e alle qualità che le vengono attribuite, qualche straccio di prova di sperimentazione clinica che ne sostenga l’im­piego nella malattia di Parkinson, nella Sars, nella depressione sarebbe il caso di esibirla.

 

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