Spiega Antonio Picciotto, del dipartimento di Medicina interna e Specialità mediche dell’Università di Genova
” Tra ciò che mettiamo in tavola e la salute del fegato c’è un legame molto stretto e questo riguarda la qualità di ciò che mangiamo, ma soprattutto la quantità”
Ci sono alimenti che possono essere dannosi se assunti in grandi quantità e con continuità, come i grassi di origine animale (burro, strutto, lardo). Si possono accumulare nell’organo e sviluppare, nel tempo, una patologia epatica: il cosiddetto fegato grasso. Sottolinea l’esperto:
“Il problema più importante è la quantità di calorie che ingeriarno”
Una quantità difficile da calcolare a tavolino, perché va commisurata al tipo di vita che si segue:
“Chi si muove molto, per lavoro o per hobby, brucia molte più calorie di un sedentario e quindi ne deve assumere di più”
Tenere d’occhio il girovita è quindi il primo passo da compiere. È stato dimostrato che un eccesso di peso, oltre a ripercuotersi sulla salute delle arterie, incide anche sul fegato.Puntualizza Picciotto:
“È un organo di riserva dei grassi e quelli in eccesso si accumulano anche qui”