Il menù light per il giorno di Natale

Nel giorno di Natale si esagera di solito si esagera con il menù e in tavola vengono portate sempre leccornie dannose per la linea; non mi riferisco solo ai dolci, ma soprattutto agli alimenti ricchi di grassi e condimenti elaborati, che di sicuro gratificano il palato ma non l’appetito; infatti se ci si lascia tentare dalle golosità e si assaggiano tutti i piatti, e magari facciamo il bis, si possono oltrepassare le 5.000 calorie giornaliere, pari al triplo del fabbisogno giornaliero di una donna mediamente attiva.

Questo non significa che dovete rinunciare ad ogni tipo di ghiottoneria e avere un po’ di senso della misura e non “lasciarsi prendere” dalla gola. Di seguito vi proponiamo l’esempio di come dovrebbe essere un menù del giorno di Natale, che lasci spazio alle golosità e allo stesso tempo non sia un attentato per la linea; il menù, infatti, prevede un apporto calorico di 2.000 calorie.

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Dieta sana ed equilibrata con i surgelati

surgelati

I surgelati sono prodotti ottenuti mediante il congelamento rapido degli alimenti; in tal modo l’acqua da questi contenuta viene subito trasformata in ghiaccio mantenendone inalterate le proprietà organolettiche e quindi il gusto. Il surgelamento rappresenta quindi un metodo di conservazione assolutamente sicuro che permette l’ottenimento di prodotti alimentari di qualità. Questo però a patto che venga rispettata, anche dopo il loro confezionamento e l’immissione in commercio, la cosiddetta catena del freddo.

In altre parole, la massima qualità degli alimenti surgelati è assicurata solo se dal momento in cui vengono congelati a quello in cui vengono consumati rimangono ad una temperatura non inferiore a -18°C. Ne consegue che per essere certi che non nuociano alla nostra salute basta saperli scegliere e utilizzare nel modo giusto.

Occorre quindi fare molta attenzione all’integrità dei surgelati sin dal momento dell’acquisto e fino all’arrivo a casa: controllate sempre che i termometri dei banchi espositori segnino una temperatura di almeno 18°C e che le confezioni non solo siano integre, ma non presentino neppure lastrine di ghiaccio all’esterno, dettaglio, quest’ultimo, che indica un principio di scongelamento.

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Brunch light e rivitalizzante

E’ entrato a pieno titolo nelle nostre abitudini alimentari. Stiamo parlando del brunch, piacevole mix di colazione e pranzo che soddisfa la voglia di stare insieme in modo slow e poco convenzionale. Rispettando i gusti più diversi: etnico o classico, nordamericano o francese. Le novità tra i salutisti del Village di New York  è il brunch rivitalizzante, che combina gusti e profumi internazionali con una forte base mediterranea. La sua caratteristica è calibrare al meglio i nutrienti senza eccedere in grassi e zuccheri.

Dà spazio ai piatti classici: uova, muffin ma prevede anche pasta, pesce, tanta verdura, succhi di frutta e macedonie. In questo modo riduce i lipidi di origine animale (che nel brunch tradizionale sono forniti da burro e formaggi grassi) e gli zuccheri semplici  (torte, pasticcini, confetture) a favore di quelli complessi (pasta) che vengono assimilati lentamente e fanno sentire sazi più a lungo. La scelto del brunch se si fa con un minimo di attenzione al menù, è una scelta vincente per la linea.

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Alzheimer, più a rischio chi consuma cibi ricchi di metionina

alzheimer e metionina

Il morbo di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa progressivamente invalidante la cui incidenza stimata è del 1% nelle persone di età superiore a 65 anni; le cause della sua insorgenza non sono ancora note anche se sembrano essere stati individuati diversi fattori di rischio quali la familiarità, l’esposizione a sostanze tossiche o traumi, l’età avanzata.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Current Alzheimer Research e condotto da un gruppo di ricercatori della Temple University della Pennsylvania, anche il consumo eccessivo di cibi ad elevato contenuto dell’amminoacido metionina quali fagioli, uova, aglio, lenticchie, cipolle, carne rossa, pesce, yogurt e semi contribuirebbe ad aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

Questo perchè, come spiega Domenico Praticò, uno dei ricercatori che ha partecipato allo studio, quando la metionina raggiunge livelli troppo elevati il nostro organismo regisce trasformandola in un altro amminoacido chiamato omocisteina per i quale  studi precedenti condotti sugli esseri umani hanno già dimostrano una responsabilità nell’insorgenza del morbo di Alzheimer e Demenza.

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Natale e dieta: ancora consigli utili

natale e dieta

Nei giorni scorsi vi abbiamo fornito diversi suggerimenti per arrivare in forma alle imminenti feste natalizie e per affrontare nel modo migliore i pranzi e i cenoni dei prossimi giorni; oggi vi daremo qualche consiglio per non farvi assalire dai sensi di colpa nel caso in cui esageriate un po’ con le calorie.

Per godervi al meglio questi giorni di festa la cosa migliore è non pensare in modo ossessivo alla linea: un paio di giorni, come la sera della Vigilia, il giorno di Natale e Capodanno, potete anche sgarrare un po’ e recuperare negli altri giorni. Però attenzione: non saltate i pasti per poi concedervi qualche golosità in più gli altri giorni, perché rischiereste di abbuffarvi. Nei giorni in cui non ci sono cene e pranzi festivi scegliete verdura, frutta, pesce, yogurt ed evitate i condimenti troppo elaborati.

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Babbo Natale? A dieta pure lui!

santaclaus11

Panciuto e con delle belle gote rosse, non credo proprio che qualcuno di noi sappia immaginare Babbo Natale diverso da così; eppure, incredibile ma vero, c’è chi lo vorrebbe mettere a dieta. D’altra parte si tratta pur sempre di un personaggio pubblico e la sua immagine rubiconda, presumibilmente frutto di uno stile di vita sedentario e poco sano, rischia di rappresentare un cattivo esempio per grandi e piccini.

A sostenere questo singolare punto di vista è Nathan Grills epidemiologo, esperto di salute pubblica e di medicina preventiva dell’australiana Monash University che, insieme all’illustratore Brendan Haliday, ha reso le proprie dichiarazioni al British Medical Journal.

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Perché si ingrassa d’inverno?

sovrappeso in inverno

Se tra dicembre e gennaio ti ritrovi ingrassata di 5 chili, significa che con la “scusa” del freddo e di doverti difendere dall’influenza, hai incamerato ben 35 mila calorie inutili! Ecco come evitarlo, con le minestre bruciagrassi. Che il ricorso ad un eccesso calorico per difendersi da freddo, influenza e stanchezza di fine anno non sia una giusta strategia è segnalato in modo preciso dal sovrappeso. Ogni 7 calorie assunte in più, il tessuto adiposo aumenta infatti di un grammo: 5 chili in più alla fine dell’in­verno, corrispondono dunque a un ec­cesso energetico complessivo di 35.000 calorie!

E’ vero: quando si abbassa la tem­peratura, se si trascorrono alcune ore all’aperto coperti, aumenta la dispersione termica. Ma in generale  per le persone che si coprono bene e tra­scorrono poco tempo all’aperto il fabbiso­gno calorico aumenta di poco. La tendenza a una maggiore assunzione di cibo non è pertanto dovuta a un maggiore consumo energetico indotto dal freddo, ma è provocata dalla riduzione di energia psichica dovuta, in questo periodo, oltre che ai malumori e agli stress tipici del clima di festa, alla riduzione della luce naturale. La scarsità di luce tende a favorire l’inat­tività spegnendo le “lampadine” del buon umore, dell’entusiasmo, della mo­tivazione ad agire e a relazionarsi col so­ciale, inducendo il metabolismo a girare più lentamente e quindi a bruciare meno calorie.

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Le calorie del panettone e del pandoro

panettone e pandoro

Con le feste di Natale ormai alle porte l’acquisto dei dolci natalizi è d’obbligo; considerando che sono tutti piuttosto calorici, una domanda sorge però spontanea: fa ingrassare di più il panettone o il pandoro? Vediamo insieme quali sono le caratteristiche e i valori nutrizionali dei due dolci natalizi per antonomasia.

Il panettone, pur non essendo molto saziante, è piuttosto calorico, infatti fornisce circa 400 calorie ogni 100 grammi di prodotto; se a questo si aggiunge che di solito viene proposto alla fine di un pasto già abbondante si capisce perché i nutrizionisti consigliano di mangiarlo in quantità limitate, e comunque lontano dai pasti principali, magari a colazione intingendolo nel latte, in modo da far aumentare il senso di sazietà. Ovviamente, e questo vale anche per il pandoro, la versione farcita con cioccolato, creme e glasse varie, è molto più calorica di quella tradizionale e anche meno salutare perché contiene grassi vegetali, a volte idrogenati.

Il pandoro possiede caratteristiche nutrizionali simili al panettone e per questo va consumato con moderazione e preferibilmente lontano dai pasti; il pandoro contiene più burro e uova del panettone, ma le differenze non sono sostanziali.

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Tumore al seno, la soia riduce le recidive

cancro al seno

Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Vanderbilt University Medical Center di Nashville e pubblicato su Jama (Journal of the american medical association), l’introduzione nella dieta di prodotti alimentari a base di soia ridurrebbe il rischio di recidive in donne affette da tumore al seno. L’indagine è stata condotta analizzando i dati dello Shanghai Breast Cancer Survival Study, svolto su un campione di oltre 5.000 donne cinesi di età compresa tra 20 e 74 anni alle quali era stato diagnosticato un tumore alla mammella tra il 2002 e il 2006.

I risultati di questo vasto studio sono stati quindi utilizzati per studiare l’associazione fra l’eventuale consumo di alimenti a base di soia e il tasso di recidive e mortalità in donne affette da tumore al seno ed hanno portato i ricercatori a concludere che elevati consumi di questo vegetale sono associati a una minore incidenza di mortalità e di recidive in donne sopravvissute al cancro (rispettivamente -29 e -32%). Questo grazie al contenuto di isoflavonoidi della soia, una classe di fitoestrogeni per il quali si ipotizzava già da tempo un’azione anticancro.

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Spumante, calorie e valori nutrizionali

spumante

Fra quattro giorni sarà Natale e quindi sarà tempo del tradizionale brindisi di auguri con parenti e amici a base di spumante; sicuramente è bello bere un bicchiere in compagnia, ma attenzione alle calorie: un bicchiere da 150 ml di vino spumante contiene circa 100 calorie, e quindi, davanti alle tavole riccamente imbandite è meglio limitarsi ad un solo brindisi finale senza concedersi troppi “goccetti” sparsi durante il pasto.

Per vino spumante si intende un tipo di vino che all’apertura della bottiglia emette della spuma a causa dell’anidride carbonica contenuta all’interno del contenitore e prodotta per fermentazione. L’antenato dello spumante è lo champagne, che secondo la leggenda sarebbe nato nel XVII secolo in Francia nell’abbazia di Hautvillers, grazie al monaco Dom Pierre Pérignon, anche se pare che un medico italiano già nel 1622 avesse individuato delle caratteristiche terapeutiche dei vini fermentati in bottiglia.

Come dicevamo, bere un bicchiere di spumante per festeggiare non fa male, ma è meglio non esagerare se non vorrete trovarvi dopo le feste con troppi chili da smaltire, quindi cercate di limitarvi a un solo bicchiere a fine pasto al momento degli auguri; attenzione anche alle bevande dolci e ricche di zuccheri, e a quelle amare come gli apertivi perché stimolano l’appetito.

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Ricette light con panettone: dolce di panettone ai frutti rossi

avanzi panettone

Visto che il panettone è già buono così com’è, perchè insistere nel volerlo combinare con altri ingre­dienti, facendo oltretutto aumentare pericolosamente l’introito calorico a porzione? In fondo, basta davvero poco per dargli quel tocco in più in grado di stupire anche l’ospite più esigente. È il caso di questa ciambel­la, che prevede come accompagnamento una deliziosa gelatina ai frutti di bosco aromatizzata con succo di me­lagrana, una miniera di antiossidanti preziosi per l’atti­vità metabolica: un trionfo anche del colore rosso, tipi­co delle feste natalizie.

Con questa preparazione molto facile da realizzare ma senza dubbio di grande effetto, si ottiene un duplice scopo: utilizzare in modo alternativo il panettone, però senza mettere a ri­schio la linea.

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Il tè verde biologico brucia l’adipe

tè verde dimagrante

Tra i vari tipi di tè, quello verde è sicuramente il migliore alleato del peso forma. Il merito è della sua ricchezza in antios­sidanti (catechine e flavonoidi), sostanze che tonificano la circolazione e prevengono la formazione dei radicali liberi responsabili dei fenomeni infiammatori che rallentano le attività metaboliche, favorendo l’accumulo di adipe e ritenzione. Per fare del un alleato per la silhouette è ne­cessario sceglierlo di tipo biologico (evitando i tè aromatizzati con additivi di sintesi) e venire a patti con il suo sapore naturale, che per natura è leggermente amaro: non bisogna correggerlo con lo zucchero (è ammesso un cuc­chiaino di miele) ma si può usare un po’ di latte (con l’aggiunta di una goccia di latte par­zialmente scremato si arriva a circa 15 calorie) o di limone.

Cosi si rispetterà uno dei maggiori pregi di questa bevanda: essere del tutto priva di calorie.Il tè si ottiene lasciando a bagno le foglie in acqua calda o bollente dai 2 ai 7 minuti. Per evitare che diventi troppo  amaro e “carico”, non va lasciato infusione a lungo e non va fatto bollire. Una tazza di tè leggero contiene comunque una quantità inferiore di teina ri­spetto alla caffeina di una normale tazzina di caffè: la proporzione è circa di 30-35 mg di teina contro 160-120 mg di caffeina.

Sono tante le tipologie di tè (oltre al tè verde) e derivano dalle foglie della stessa pianta, la Camelia sinensis, coltivata in Cina, India, Sri Lanka, Giap­pone e Kenya.  Il tè nero è un efficace antifame, cresce in India, Africa e Cina (nello Yunnan e nel Fujian). La lavorazione si svolge in quattro fasi: appassimento, arrotolamento, fermentazione e essiccazione, che blocca i processi di decomposizione del tè e lo scurisce. Migliora i processi digestivi e aiuta a controllare l’appetito.

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Dessert light per Natale: gelatina di menta e lamponi

gelatina di lamponi e menta

Se state cercando un dessert light per il pranzo o il cenone di Natale, dovete assolutamente provare la gelatina di menta e lamponi: un dolce leggero e stuzzicante che può essere gustato da solo o come accompagnamento ad un dolce più sostanzioso; questa gelatina, infatti, contiene soltanto 70 calorie a porzione, cioè a bicchiere.

Vediamo come realizzarlo.

Gelatina di menta e lamponi

Ingredienti
300 grammi di lamponi, 20 grammi di gelatina in fogli, un ciuffo di menta, 100 grammi di zucchero, un albume

Preparazione

Mettete a bagno metà fogli di gelatina in acqua fredda, intanto preparate lo sciroppo di menta, ovvero fate bollire in un pentolino 90 grammi di zucchero con 300 grammi di acqua; appena lo sciroppo si sarà sciolto e lo sciroppo avrà preso bollore, togliete dal fuoco e unite le foglie di menta. Lasciate in infusione per 20 minuti, filtrate attraverso un colino e riscaldate di nuovo, senza però arrivare a bollore.

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Acai Berry, anti-ossidante prima che dimagrante.

Visto il grande interesse sulle famose Bacche di Acai, suscitato dall’argomento fra i nostri lettori, ci sembrava doveroso tornare a parlare di loro; sono in molti infatti a chiederci maggiori informazioni non solo circa la possibilità di acquistarle on line, cosa che, precisiamo subito, non rientra fra gli scopi del nostro blog che rimangono esclusivamente divulgativi, ma anche, e soprattutto, a proposito delle loro presunte proprietà dimagranti.

Da qualche tempo infatti un sapiente battage pubblicitario tenta di promuovere l’acai come valido ausilio per ottenere il tanto sospirato dimagrimento; in realtà però sono in pochi a sapere che se l’azione dimagrante dell’acai di certo non è pura invenzione, non è affatto il principale beneficio apportato da questo curioso frutto tropicale: in altre parole se è vero che la bacca di acai, assunta come integratore nell’ambito di una dieta corretta e bilanciata e di uno stile di vita attivo, aiuta a mantenersi in forma, quel che appare più importante agli esperti è la sua capacità di dare energia e concentrazione e contrastare l’invecchiamento precoce grazie al forte contenuto di sostanze anti-ossidanti, caratteristica nutrizionale che appare attualmente l’unica, insieme al contenuto di vitamine E-A-K-D e minerali, ad essere scientificamente provata.

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Ricette light con gli avanzi del panettone

budino vaniglia e panettone

Con gli avanzi del panettone si preparano dessert golosi ma calorici. Per fortuna, puoi elaborare le ricette in chiave light, senza penalizzare il palato. E’il dolce tipico delle feste natalizie, che il più delle volte si consuma in compagnia, dopo pranzo o cena, oppure a colazione così com’è. Ma la tentazione di sfruttare il sapore, la consistenza e anche la versatilità del panettone per preparare altri dolci è davvero forte, soprattutto quando ne avanza   un po’. Niente di male, a patto di tener presente che un etto di panettone già da solo corrisponde a circa 350 calorie e che questo dolce con­tiene elevate quantità di grassi saturi, “pe­santi” per la linea e la circolazione.

Quindi, è necessario fare molta attenzione con quali altri ingredienti viene abbinato, per evitare di ottenere un dessert certamente squisito ma davvero troppo pericoloso per la silhouette. Tanto più che nel mese di dicembre le occasioni per “sgarrare” sono pratica­mente all’ordine del giorno. Il budino di vaniglia e panettone prevede tra gli ingredienti il panettone, e tutto sommato in quantità ab­bondante per ogni singola porzione. Però, rispetto ad esempio al tiramisù (abbinamento che si fa molto spesso), non contempla l’utilizzo di altri alimenti piuttosto “impegnativi” come le uova e soprattutto il mascar­pone, che già da solo apporta più di 400 calorie al­l’etto.

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A dieta prima delle feste: i consigli last minute

dieta natale last minute

Natale, tempo di pranzi, cene ed occasioni in cui rinunciare al cibo diventa difficile; ma se non è possibile mettersi a dieta in questo periodo si può cercare almeno di non ingrassare e di arrivare in forma al tanto sospirato cenone. Vediamo insieme quali sono le astuzie da adottare all’ultimo minuto per tenere a bada il peso.

Nel periodo natalizio i pasti saranno molto calorici, ricchi di grassi e zucchero, quindi, fin da adesso cercate di limitare i danni adottando un regime alimentare da 1200 calorie al giorno, con un ridotto apporto di grassi e carboidrati; tra quest’ultimi preferite quelli integrali, che sono ricchi di fibre e hanno il duplice vantaggio di dare un maggiore senso di sazietà e di aiutare le funzioni dell’intestino. Inoltre, da qui fino a Natale dovete eliminare i dolci e ridurre lo zucchero e il miele nel caffè e nel tè.

Tra i secondi piatti sono preferibili le carni bianche meno ricche di grasso e più digeribili, come il pollo, il tacchino e il vitello, e i pesci magri, ovvero sogliola, nasello e trota, da cucinare in modo semplice senza condimenti grassi. Per insaporire i piatti si può ricorrere alle erbe aromatiche e alle spezie, che non sono caloriche e aiutano la digestione, e limitate l’olio e, soprattutto, il sale.

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Torrone calorie e valori nutrizionali

torrone

Natale non è ancora arrivato e il pensiero di prendere qualche chilo di troppo in occasione di cenoni, pranzi e serate con gli amici già vi preoccupa? Non possiamo certamente dire che i vostri timori siano infondati, tuttavia non pensiamo sia il caso di rovinarsi le feste mettendosi a dieta proprio il giorno di natale. Piuttosto siamo convinti che sia opportuno evitare eccessi che possono avere ripercussioni negative anche sulla nostra salute e che per raggiungere l’obiettivo possa essere utile conoscere quali cibi tipicamente natalizi possono nuocere di più se consumati in “dosi eccessive”  limitandoci di conseguenza solo a qualche piccolo assaggio di questi.

Per questo motivo abbiamo scelto di darvi informazioni circa i valori nutrizionali di uno dei dolci di natale più amati in assoluto: il torrone.

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