Il morbo di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa progressivamente invalidante la cui incidenza stimata è del 1% nelle persone di età superiore a 65 anni; le cause della sua insorgenza non sono ancora note anche se sembrano essere stati individuati diversi fattori di rischio quali la familiarità, l’esposizione a sostanze tossiche o traumi, l’età avanzata.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Current Alzheimer Research e condotto da un gruppo di ricercatori della Temple University della Pennsylvania, anche il consumo eccessivo di cibi ad elevato contenuto dell’amminoacido metionina quali fagioli, uova, aglio, lenticchie, cipolle, carne rossa, pesce, yogurt e semi contribuirebbe ad aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.
Questo perchè, come spiega Domenico Praticò, uno dei ricercatori che ha partecipato allo studio, quando la metionina raggiunge livelli troppo elevati il nostro organismo regisce trasformandola in un altro amminoacido chiamato omocisteina per i quale studi precedenti condotti sugli esseri umani hanno già dimostrano una responsabilità nell’insorgenza del morbo di Alzheimer e Demenza.
Per circa otto mesi un gruppo di topolini da laboratorio è stato sottoposto ad una dieta ricca di metionina e il loro stato di salute è stato posto a confronto con quello di un altro gruppo di cavie che avevano seguito una dieta normale. Questi ultimi presentavano livelli normali di omocisteina, mentre i primi presentavano non solo livelli molto elevati di questo amminoacido, ma anche il 40 per cento in più di placche amiloidi nel cervello (segno dello sviluppo del Morbo) con la conseguente diminuzione delle loro capacità di apprendimento.
Tuttavia, precisano gli studiosi, non consumare cibi ricchi di mietonina non serve affatto a prevenire l’insorgenza del morbo di Alzheimer e privarsi di questo amminoacido può comunque nuocere alla salute. I risultati dello studio dovrebbero rappresentare piuttosto un ammonimento per coloro che consumano troppa carne rossa che potrebbero essere più a rischio a causa delle loro maggiori probabilità di sviluppare elevati livelli di omocisteina.
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