La dieta mediterranea migliora le prestazione sessuali di lui

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La vita di coppia può essere condizionata da quello che mangiamo. Com’è possibile? Sicuramente un’alimentazione pesante può renderci più grassi, meno agili, può interferire con la nostra capacità di riposare e di far riposare chi dorme accanto a noi. Alcune persone hanno problemi digestivi, di alitosi e di pressione alta. Non è tutto, anche la sfera sessuale può avere dei contraccolpi notevoli. Un recente studio ha dimostrato che la Dieta Mediterranea aiuta anche la sfera intima, soprattutto quella maschile.

Cari uomini, per amare bene bisogna mangiare bene. Che cosa? Ovviamente seguite i principi dell’alimentazione mediterranea, consumando carboidrati e legumi, evitando i grassi. È una sorta di viagra naturale, perché non solo migliora le prestazioni ma fa durare l’attività sessuale fino a tarda età.

Perché mai questa dieta ha così tanto potere? La ricerca sostiene che seguendo questo regime si possono evitare più facilmente gli interferenti endocrini, i più conosciuti dei quali sono i pesticidi, che condizionano la fertilità e la potenza maschile. È ovvio, fare una buona spesa diventa doppiamente importante. Non basta quindi cucinare bene, ma anche acquistare bene. È sempre più decisivo comprare prodotti di qualità facendo attenzione per esempio al famoso biologico.

Sono dettagli che spesso trascuriamo e nella fretta della vita quotidiana si tende un po’ a dimenticarsi di quanto possano pesare un frigo e una dispensa riempiti nel modo più opportuno. Secondo la Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia negli ultimi 15 anni si è registrata una significativa riduzione del numero di spermatozoi, mediamente del 30%, anche nei più giovani, tra 18 e 25 anni.

Si tratta di un calo che può condizionare non solo l’armonia di coppia, ma anche la riproduzione “naturale” della specie. Che cosa mangiare? Come consigliato prima, carboidrati, legumi, tantissima frutta, verdura e tutti gli alimenti ricchi di antiossidanti che riducono l’instabilità e l’invecchiamento cellulare.

 

Photo Credit | ThinkStock

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