Le 3 diete più originali e folli delle star

La dieta è una cosa seria. E se si tratta anche di ritrovare la salute (regolando valori come glicemia, trigliceridi o colesterolo) non è possibile affidarsi al fai da te o ai consigli reperiti sui vari siti web. Eppure oggi vogliamo strapparvi un sorriso raccontandovi 3 diete originali e folli delle star, quei regimi alimentari assurdi, impossibili da seguire che tanto vanno di moda anche se in realtà di efficace hanno ben poco, specialmente sul lungo periodo. Eccovi l’elenco delle tre più assurde.

1. Dieta delle 600 calorie

Angelina Jolie, che già a vederla non sembra proprio il ritratto della salute, ha dichiarato di seguire una dieta che prevede l’assunzione di 600 calorie al giorno al massimo, distribuite in sei micro pasti al giorno da non consumare oltre le 8 di sera. Più che una dieta, è una specie di digiuno considerando che il fabbisogno calorico di una donna mediamente attiva si aggira attorno alle 1500-200o kcal al giorno.

> LA DIETA IPOCALORICA DA 1300 CALORIE

2. Dieta Master Cleanse

Seguita da Beyoncè, questa assurda dieta prevede di nutrirsi per una settimana solo con un beverone a base di sciroppo d’acero, pepe di cayenna e succo di limone. In aggiunta al beverone si possono consumare anche alimenti come icpolle, peperoni, pomodoro e sedano, frutta fresca e bere tisane drenanti e lassative prima di dormire.

3. Dieta dei liquidi

> COME DIMAGRIRE CON LA DIETA LIQUIDA DRENANTE E DISINTOSSICANTE

Questo assurdo regime alimentare è stato seguito da Adriana Lima, ex angelo di Victoria Secret’s che ha affermato di averla seguita nelle settimane precedenti le sfilate. Si tratta di bere solo frullati a base di verdure e frutta per poi introdurre nuovamente, piano piano, carboidrati semplici e proteine. Adriana Lima però ha confessato di averla ulteriormente estremizzata e di aver consumato per un mese solo frullati proteici a base di uovo e 4 litri di acqua al giorno, mentre nelle 12 ore prima della sfilata smetteva addirittura di bere. Un regime alimentare che definire insano è poco.

Dieta iposodica per arrivare pronti alla prova costume

Mettersi a dieta per affrontare la prova costume: secondo Coldiretti sono tanti gli italiani che in questo periodo stanno cambiando la loro alimentazione per perdere qualche chilo in vista dell’estate. Senza metodi drastici è possibile anche per i più pigri perdere qualche chilo diminuendo il sodio nell’alimentazione.

Il metodo si chiama “Less salt no fault”, meno sale nella dieta per ridurre la ritenzione idrica, il gonfiore e quindi fare scendere anche l’ago della bilancia. In realtà si tratta solo di eliminare il sale in eccesso, e in particolare quello che aggiuniamo ai cibi, perchè in realtà molti cibi contengono già sodio, soprattutto se si tratta di alimenti con conservanti.

> DIETA IPOSODICA PER RIDURRE IL SALE IN CUCINA CON GUSTO

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) ogni giorno bisognerebbe consumare meno di 5 grammi di sale, cioè una quantità che somiglia a due cucchiaini di da tè. Il secondo passo è controllare sempre le etichette degli alimenti per capire se contengono altro sale, che per esempio può essere inserito in alimenti preconfezionati o precotti, e nei condimenti industriali. Le diciture a cui fare attenzione sono: E250-E251 NITRATO E NITRITO DI SODIO, oppure SIGLE DA E620 A E625, acido glutammico e glutammato monosodico.

> I SOSTITUTI DEL SALE NELLA DIETA PER INSAPORIRE I PIATTI

Come al solito, valgono sempre i principi della dieta mediterranea, cioè mangiare molta frutta e verdura, di tutti i colori diversi e preferibilmente di stagione, distribuiti in 5 porzioni al giorno. Le verdure sono ricche di acqua sali minerali e vitamine.

> COMBATTERE LA CELLULITE CON LA DIETA, ECCO COSA MANGIARE

Indispensabile evitare i salumi e i formaggi stagionati che hanno alti livelli di sodio. E per saziarsi, meglio preferire i carboidrati integrali a quelli raffinati. Via libera a farro, grano saraceno, riso integrale e riso venere, avenam quinoa, in abbinamento con proteine semplici come carne, pesce e uova e ovviamente accompagnati dalle verdure. NOn trascurare mai la presenza del pesce azzurro nella dieta che contiene Omega 3, iodio, selenio ed antiossidanti. Ottimi anche i legumi, che contengono fibra solubile ed insolubile, niacina, folati, ferro, zinco e calcio.

Photo Credit| Thinkstock

Dieta dell’astronauta, come funziona e menu esempio

La dieta dell’astronauta è l’ennessimo regime alimentare che promette di far perdere peso abbastanza velocemente e con pochi sforzi. Il principio è simile a quello di altre diete iperproteiche ma questa si ispira all’alimentazione degli astronauti, che generalmente hanno una dieta ricca di proteine e nella quale sono assenti alimenti come la pasta, il pane e i cereali, lo zucchero.

Dieta dell’astronauta, funziona?

Certamente possiamo affermare che la dieta dell’astronauta funziona, anche perchè eliminando completamente gli zuccheri permette all’organismo di non accumulare le calorie in eccesso sotto forma di grasso corporeo. Quello che però può non essere salutare è la ripertizione dei nutrienti all’interno della dieta: 25% di proteine, il 30% di carboidrati e il 45% di lipidi con una conseguente riduzione drastica anche della frutta. Si tratta quindi di una dieta iperproteica e iperlipidica, da seguire solo sotto stretto consiglio medico. I nutrizionisti la ritengono un regime alimentare squilibrato, inadatto a chi svolge regolare attività fisica a causa dell’assenza dei carboidrati. Solo due gli aspetti positivi della dieta: il divieto di assumere bevande zuccherate e l’eliminazione del sale.

> DIETA DELL’ASTRONAUTA, REGIME ALIMENTARE LOW CARB

Dieta dell’astronauta, menu settimanale esempio:

Colazione: un caffè senza zucchero e un panino piccolo (60 grammi).

Pranzo: 2 uova sode con spinaci oppure una bistecca con insalata e 2 cucchiaini di olio. In alternativa del formaggio (anche 250 grammi), un uovo sodo e delle carote, con 2 cucchiaini di olio. Oppure pesce e pomodori.

> DIETE IPERPROTEICHE

Cena: Prosciutto cotto (300 grammi) e insalata con 2 cucchiaini di olio oppure 2 hamburger con insalata. In alternativa 2 uova sode con carote.

Photo Credit| Thinkstock

Dieta part-time: sacrifici solo per alcuni giorni a settimana

Dimagrire è un’impresa e c’è chi proprio non riesce a persistere con un’alimentazione controllata senza concedersi qualche sfizio ogni tanto. E’ proprio per questo tipo di persone che si moltiplicano le diete part-time, regimi alimentari pensati per essere seguiti solo in alcuni giorni della settimana mentre nelle altre giornate si può mangiare liberamente quello che si vuole, anche se un occhio alle porzioni fa sempre bene.

Le diete part-time spopolano e sono di tantissimi tipi diversi. C’è chi propone una dieta vegan o crudista da seguire tre giorni a settimana, chi suggerisce una dieta gluten free e chi infine consente i dolci solo un giorno a settimana. Insomma ce n’è per tutti i gusti e pare che questo tipo di dieta sia molto apprezzato sebbene i benefici si possano cominciare a vedere un po’ più lentamente rispetto alle diete tradizionali.

> DIETA VEGAN PART-TIME, L’IDEA DI MARK BITTMAN PER DIMAGRIRE

Ad esempio, la dieta vegan part-time consiste nell’eliminare cibi derivati dagli animali dalla propria dieta solo per 3 giorni a settimana. E funziona, a patto che lo si faccia assicurandosi di assumere tutte le sostanze nutritive necessarie all’organismo. Largo a frutta, verdura e legumi che garantiscono un corretto apporto di sali minerali, ferro, vitamine e proteine.

> DIETA SENZA GLUTINE PER NON CELIACI: CI SONO RISCHI?

La dieta gluten free part-time consiste invece nel limitare per 3 giorni i cibi contenenti glutine. In questo modo di ha una sensazione di maggiore leggerezza ma, anche in questo caso, bisogna stare attenti a bilanciare l’apporto delle sostanze nutritive. E poi è necessario prestare attenzione ad alcuni cibi privi di glutine perchè, spesso, sono molto elaborati e contengono zuccheri artificiali. Inoltre è necessario comprendere che se non si soffre di celiachia, eminare del tutto il glutine dalla dieta è dannoso e controproducente.

> TROPPE BEVANDE GASSATE FANNO MALE AL CERVELLO

Infine la dieta senza zucchero part-time prevede che si possano consumare alimenti che contengono zuccheri raffinati solo un giorno a settimana. Gli zuccheri infatti sono nemici della salute e della linea. Ma attenzione: non tutti gli zuccheri sono dannosi, ma solo quelli raffinati. Gli zuccheri di frutta e verdura invece sono indispensabili per il nostro benessere e per garantire la funzionalità dell’organismo. Via libera alla frutta. Bando alle merendine, ai dolci confezionati e allo zucchero bianco.

Dieta della papaya, la novità per affrontare la prova costume

Siete ormai vicini al primo giorno di mare ma non siete ancora in forma? Le diete rapide per la prova costume si moltiplicano ma oggi vogliamo di parlarvi della dieta della papaya, un regime alimentare salutare e gustoso che mette al centro questo dolce frutto tropicale.

Papaya calorie valori nutrizionali ricette light

La papaya infatti, oltre ad essere un frutto delizioso, è un ottimo alimento per dimagrire e avere anche una pelle luminosa e tonica. E poi è un alimento poco calorico, appena 13 calorie per 100 grammi, e per questo motivo è protagonista di una delle più famose diete del momento, che promette di far perdere ben 4 chili in ppena due settimane.

> PAPAYA: CALORIE, VALORI NUTRIZIONALI E PROPRIETA’

E poi la papaya fa bene. E’ ricca di vitamine (A, C, B5) e di sali minerali (calcio, magnesio, ferro, zinco, fosforo, rame) che fanno bene all’organismo, aiuta chi ha problemi di digestione, è anche anti-age, cioè agisce contro l’azione dei radicali liberi rallentando l’invecchiamento. È un frutto immunostimolante e con proprietà depurative.

> COMBATTERE LA CELLULITE CON ANANAS E PAPAYA

In particolare, riguardo alla prova costume, pare che la papaya agisca contro gli accumuli di cellulite e la ritenzione idrica riducendo il girocoscia, drenando,attivando la microcircolazione e bruciando igrassi.

Dieta con la papaya, come funziona

Le regole di base sono simili a quelle di una normale dieta ipocalorica. Vietate le bevande gassate e zuccherate, l’alcol, il caffè, gli eccessi di grassi animali e la frittura. La dieta si può seguire per due settimane e poi è prevista una fase di mantenimento durante la quale si mangia la papaya a colazione. Durante la dieta bisogna bere almeno 1,5l di acqua al giorno.

> RICETTE CON LA PAPAYA PER L’ESTATE

Ecco un esempio di menù giornaliero:

  • Colazione: macedonia di frutta (anche mista), due cucchiai di crusca, acqua oppure yogurt con papaya, infuso o thé con latte di soia.
  • Pranzo: piatto di papaya abbondante insieme a pollo o pesce. Due volte alla settimana si possono assumere legumi.
  • Cena: frullato di papaya (fatto con latte), pesce lesso o alla griglia o un uovo, yogurt, papaya, o macedonia mista sempre con la papaya.
  • Spuntini a mezza mattinata o a metà pomeriggio: papaya calda, o frullata, o a pezzi con infuso.

Photo Credit| Thinkstock

Sono a dieta ma non dimagrisco: perchè?

Sono a dieta ma non dimagrisco. Perchè non dimagrisco pur mangiando poco? Sono tutte domande che ci poniamo quando ci mettiamo a dieta eppure l’ago della bilancia resta sempre fermo, oppure scende troppo lentamente. Secondo un recente studio dell’Università di Cambridge, questo è dovuto al fatto che l’organismo – stimolato da una repentina riduzione delle risorse a disposizione – attua un meccanismo di compensazione bruciando di meno.

> NUTRIRSI POCO E MALE: ECCO PERCHE’ SI INGRASSA

Lo studio è stato condotto sui topi e pubblicato sulla rivista eLife. In particolare, gli studiosi hanno testato il ruolo di un gruppo di neuroni in una regione del cervello nota come ipotalamo, che fa un po’ da ‘centralina’. I neuroni Agrp, noti come i “neuroni della fame”, una volta che si attivano ci fanno mangiare, ma se engono inibiti possono portare ad un’anoressia quasi completa.

> PERCHE’ NON RIUSCIAMO A DIMAGRIRE? 10 MOTIVI PRINCIPALI

Il team di ricerca ha adoperato un trucco genetico per manipolarli, attivandoli e disattivandoli. I topi oggetto dello studio sono stati monitorati con strumenti in grado di registrare la loro temperatura e il dispendio energetico in diversi contesti di disponibilità di cibo. Dai risultati è emerso che quandi i neuroni AGRP si attivano ci portano a mangiare attivando lo stimolo della fame ma, se non c’è cibo a disposizione, agiscono per limitare il dispendio di energia riuscendo a limitare la quantità di calorie che bruciamo, di fatto impedendo la perdita di peso.

> COME DIMAGRIRE E NON RIPRENDERE I CHILI PERSI

Inoltre secondo lo studio esiste un particolare meccanismo che consente a questi neuroni di sapere quanta energia abbiamo incamerato e di controllare quante calorie abbiamo consumato. E adesso si spera che i risultati di questo studio possano servire a costruire terapie efficaci contro il sovrappeso e l’obesità, con una strategia diversa che punti su una riduzione moderata dell’apporto calorico.

Photo Credit| Thinkstock

Dieta Sirt, esempio di menù settimanale

Pare che la famosissima Dieta Sirt abbia fatto perdere ben 30 chili alla cantante Adele. Anche Pippa Middleton, prossima alle nozze, sta seguendo questa dieta per essere in formissima dentro l’abito da sposa. Insomma, la Dieta Sirt sembra essere miracolosa e anche facile da seguire.

Dieta Sirt, come funziona?

> DIETA SIRT, PERDERE PESO ATTIVANDO IL GENE MAGRO

Il nome della dieta, Sirt, deriva dal nome delle sirtuine, regolatori metabolici che si attivano in caso di digiuno e che servono a dimagrire e bruciare i grassi. Al posto del digiuno, che può avere molti aspetti negativi, gli ideatori di questa dieta propongono un’alimentazione ricca di cibi che sono in grado di attivare le sirtuine e tra questi cibi ci sono anche il vino rosso e il cioccolato fondente.

> LA DIETA SIRT, COSI’ E’ DIMAGRITA ADELE

Dieta Sirt, esempio menù settimanale

I primi tre giorni, i più duri, si dovranno assumere al massimo 1.100 calorie giornaliere suddivise in un solo pasto solido e tre succhi verdi ottenuti con i cibi Sirt (a base di cavolo riccio, rucola, prezzemolo, sedano, mela, limone, tè verde matcha).
Dal quarto al settimo giorno le calorie aumentano a 1500 e i pasti solidi diventano due, insieme a due succhi verdi.
La seconda fase è di mantenimento e dura 14 giorni. Prevede cibi sirt a volontà distribuiti in 3 pasti solidi più due succhi e non c’è l’obbligo di contare le calorie.

A vederla così sembra che si tratti di una dieta impossibile ma gli ideatori, Aidan Goggins e Glen Matten, promettono che i cibi Sirt hanno un elevato potere saziante e quindi i morsi della fame non sono così insopportabili. La dieta Sirt ha molti sostenitori, tra questi anche il dietologo e nutrizionista italiano Nicola Sorrentino.

Photo Credit| Thinkstock

Dieta per aumentare la massa muscolare, menù esempio

Aumentare la massa muscolare è un obiettivo fondamentale per tutti gli sportivi che vogliono sviluppare dei grandi muscoli. Per ottenere i risultati migliori infatti l’allenamento non basta ma anche l’alimentazione ha un fondamentale ruolo nel bodybuilding, soprattutto per quanto riguarda gli equilibri tra proteine e carboidrati. Con regolarità e costanza, si deve quindi dare spazio sia all’allenamento in palestra che al giusto regime alimentare, privilegiando cibi che aiutano ad aumentare la massa muscolare.

> DIETA PER BODY BUILDING DI DEFINIZIONE MUSCOLARE

Le regole della dieta per aumentare la massa muscolare sono poche e semplici: bere almeno 2 litri di acqua al giorno mangiare più frutta sexxa, dopo l’allenamento fare uno spuntino per dare “cibo” ai muscoli (bastano due cucchiaini di miele), dopo l’allenamento cenare con piatti a base di proteine e nei giorni senza esercizio una cena light, fare almeno 6 pasti al giorno, assumere 2 grammi di proteine per chilo corporeo. E poi ovviamente bisogna evitare zuccheri e carboidrati complessi bevande dietetiche o gassate, prodotti da forno e alcolici.

> COME RIDURRE LA MASSA GRASSA

Ecco un menu tipo da esempio di dieta per aumentare la massa muscolare:

COLAZIONE
350 ml di latte parzialmente scremato, con due fette di pane, sulle quali spalmare 50 grammi di marmellata. Si può mangiare anche la frutta secca, come 30 grammi di mandorle o di noci al giorno.

PRANZO
100 grammi di pasta e 200 grammi di carne ( o altre proteine), accompagnata da 50 grammi di verdura condita con un cucchiaio di olio d’oliva.

SPUNTINO
Per lo spuntino della mattina e del pomeriggio si potrebbero mangiare due fette di pane con 50 grammi di bresaola o di tacchino o di prosciutto crudo.

CENA
A cena normalmente va bene un minestrone di verdure con circa 50 grammi di pasta, oppure una minestrina con pasta e formaggio fuso. Dopo l’allenamento invece la cena deve essere a base di proteine.

Photo Credit| Thinkstock

Poco cibo per vivere di più secondo l’inventore della dieta a zona

Il segreto sta nel palmo della mano. Secondo Barry Sears, inventore della famosissima dieta a zona, il cibo può essere usato come una medicina per migliorare la nostra vita, la salute in generale e per aiutarci a vivere più a lungo.

Barry Sears, biochimico statunitense inventore della dieta a zona, ha presentato i suo ultimo libro, “Positive Nutrition” (Sperling & Kupfer). Stimolato dalle vicende familiari, come la morte di suo padre e dei suoi fratelli all’età di cinquant’anni per cardiopatie, Sears ha deciso di impostare la sua carriera sulla ricerca e ha capito che il cibo può diventare la medicina del futuro.

> BERRY SEARS, CHI E’ L’INVENTORE DELLA DIETA A ZONA

Per questo ha abbandonato lo studio degli aspetti molecolari e si è dedicato allo studio della capacità che hanno alcuni cibi di controllare lo stato infiammatorio responsabile dell’obesità e di altre patologie croniche, oltre che dell’invecchiamento precoce.

> DIETA ZONA, QUALI SONO I CIBI PERMESSI

I principi della dieta di Sears si possono riassumere nella regola del tris (40-30-30): il 40% di carboidrati assunti prevalentemente attraverso verdura e frutta, 30% di frutta e 30% di proteine. Quindi durante una giornata si può mangiare fino a un chilo di verdura condita con un cucchiaio di olio e poi frutta. Le proteine invece devono essere poche: se mangiate una porzione di pollo deve essere grande quanto il vostro palmo della mano.

> DIETA A ZONA, LA SETTIMANA TIPO

Sono concessi anche tre spuntini e non devono passare più di 5 ore tra un passo e un altro. Si può anche bere un bicchiere di latte prima di andare a letto ma devono essere evitati tutti i grassi idrogenati, gli zuccheri che causano squilibri ormonali, gli insaccati e le fritture.

Dieta militare: cos’è e come funziona

La dieta militare è una delle ultime novità in fatto di alimentazione e perdita di peso. L’abbiamo vista in giro per il web ed esiste anche un sito dedicato (Themilitarydiet) nel quale si spiega quali sono i principi di questa alimentazione e come seguirla per ottenere i risultati. Obiettivo: perdere 3 chili circa a settimana facendo solo 3 giorni di dieta, mentre tutto il resto del tempo si può mangiare come si desidera. Un miraggio oppure è possibile?

Dieta militare come funziona

A ben guardare la dieta militare funziona esattamente come altri regimi alimentari molto di moda negli ultimi anni. Si tratta di una dieta iperproteica e ipercalorica che consente di perdere peso velocemente a discapito dei liquidi corporei e della massa magra. Mangiare molte proteine ed eliminare i carboidrati: è il principio comune alla dieta Dukan, Atkins, dieta a zona, tutte diete che consentono di mangiare quantità illimitate di proteine e nessun tipo di carboidrati, niente snack e niente alcolici.

> UNA DIETA SENZA CARBOIDRATI FA MALE AL CUORE

Dieta miliare, fa dimagrire?

> DIMAGRIRE PRIMA DELLE FESTE? NIENTE CARBOIDRATI DUE VOLTE ALLA SETTIMANA

Sicuramente la dieta militare fa dimagrire. Se si riduce drasticamente l’apporto di carboidrati e si mangiano molte proteine si riduce la produzione di insulina e dunque si perde peso. Ma il dimagrimento non è reale, perchè si tratta di intaccare la massa magra e i liquidi. Magari si riesce pure a perdere qualche chilo, ma al primo piatto di pasta il peso si riprende con gli interessi.

> DIETA PROTEICA, MENU SETTIMANALE

Dieta paleolitica: pro e contro

La dieta paleolitica – detta anche paleo dieta – è un regime alimentare molto amato dalle celebs e diffuso anche da noi. Si tratta di un particolare tipo di dieta secondo il quale per mantenersi in forma e perdere peso è necessario tornare a quel tipo di alimentazione che facevano i nostri antenati nel paleolitico. In sostanza si tratta di eliminare dall’alimentazione tutti i cibi raffinati o industriali, il latte, i cereali (anche quelli non raffinati), i legumi e i latticini. E poi vanno eliminati anche alimenti come lo zucchero, caramelle, cioccolato, salumi e in generale tutti i cibi confezionati. A primo impatto potrebbe sembrare niente male, eppure sono molti gli esperti che si sono scagliati con questa dieta accusata di essere troppo squilibrata. Vediamo insieme quali sono i pro e contro della dieta paleolitica.

Pro della dieta paleolitica

Sicuramente il fatto di eliminare gli alimenti confezionati e industriali, eliminare gli zuccheri, i prodotti farinacei raffinati e i salumi a bene all’organismo: questi infatti sono alimenti poveri dal punto di vista nutrizionale e che contengono meno vitamine e minerali rispetto ai loro equivalenti non trasformati. Se questo regime viene seguito per periodi limitati e  con la guida di un nutrizionista può fare anche bene alla salute. E poi eliminare i prodotti industriali dovrebbe essere una regola di vita!

> L’UOMO PREISTORICO AMAVA LE FAVE E TUTTI I LEGUMI

Contro della dieta paleolitica

Essendo ispirata all’alimentazione preistorica, la paleo dieta prevede un eccessivo consumo di carne e pesce che oltre a non essere ecologicamente sostenibile può anche far male alla salute. Le carni che mangiamo oggi infatti sono molte diverse da quelle di cui si nutrivano i nostri antenati: sono più grasse di grassi saturi, possono contenere tracce di contaminanti e un loro eccessivo consumo è senza dubbio dannoso.

> DIETA PEGAN, L’ALIMENTAZIONE CHE FONDE LA DIETA PALEO E VEGANA

In più, eliminare alla lunga gli alimenti complessi dall’alimentazione provoca un indebolimento dell’intestino e della flora batterica.

Dieta del 5 di Evelina Flachi per dimagrire in 5 settimane

Se non siete soddisfatti della vostra linea, è ora di prendere provvedimenti e oggi vi suggeriamo un regime alimentare nuovissimo. Si chiama dieta del 5 ed è stata ideata dalla nutrizionista Evelina Flachi, che nel suo libro promette che con questa dieta si potrà perdere peso e ritrovare la forma fisica in sole 5 settimane di impegno.

Evelina Flachi – nutrizionista e amata consulente della Prova del cuoco – ha pensato ad una dieta in 5 tappe: depurativa, metabolica, LOVE, total body e mantenimento. Con questa alimentazione si può normalizzare la pressione, controllare il colesterolo, stimolare il metabolismo e ritrovare una nuova energia fisica e mentale, oltrechè – ovviamente – perdere i chili superflui.

> LA DIETA DI RIHANNA: DIETA DEI 5 FATTORI

La Dieta del 5 si basa sugli abbinamenti dei diversi cibi per evitare accumulo di tossine e squilibri nutrizionali, insegna a ridurre le quantià e poi punta al consumo di alimenti con bassa densità calorica ma che forniscono una percentuale equilibrata di nutrienti – proteine, carboidrati, grassi, fibre, vitamine/ minerali – fondamentali per proteggere l’organismo, eliminando quelli ricchi di calorie vuote, cioè senza nutrimento.

> LA DIETA DEL 10: 8OO GRAMMI DI FRUTTA E VERDURA AL GIORNO PER STARE BENE

Le ricette sono quelle della tradizionale cucina italiana ma la dottoressa Flachi le propone con qualche trucchetto e piccoli accorgimenti per ridurre l’apporto calorico. Quindi sì a lasagne carbonara, gnocchi ai formaggi, parmigiana di melanzane, ma tutti rigorosamente light.

Tutti i dettagli della spiega sono spiegati nel libro “La dieta del 5” di Evelina Flachi che sarà disponibile in libreria a partire dal 13 aprile 2017 e poi presentato dall’autrice, sempre a Roma, il 19 aprile 2017.

Dieta di Bill Clinton, cosa mangia l’ex presidente degli USA

Durante la campagna presidenziale che ha visto la vittoria di Donald Trump, la sua rivale Hillary Clinton è apparsa in pubblico con il marito Bill (ex presidente USA) in ottima forma. Pare che Clinton abbia perso molti chili e la sua forma fisica in generale ne risulta migliorata. Nel 2004, dopo un infarto e 5 by-pass al cuore, anche Bill Clinton ha deciso di cambiare stile di vita e alimentazione. Da quel momento ha cominciato a mangiare vegano, anche se ogni tanto si concedeva carne e pesce, ma la svolta è avvenuta dopo l’incontro con il dottor Hyman che gli ha consigliato una nuova dieta.

L’approccio del dottor Hyman è di tipo olistico, cioè mirato a curare l’organismo nel suo complesso, mente e corpo insieme. Lo scopo è sconfiggere quella che il dottor Hyman chiama “diabesità”, cioè quella particolare condizione che comporta insulinoresistenza, sindrome metabolica, grave sovrappeso, prediabete e che colpisce oltre 1 miliardo e 700 mila persone in tutto il mondo. Colpa del troppo cibo ma anche della sedentarietà e anche chi ha valori della glicemia perfettamente normali potrebbe ugualmente correre il rischio di sviluppare la diabesità che impedisce di perdere peso e di condurre una vita sana.

> DIETA DELLA LONGEVITA’: COSA MANGIA LA REGINA ELISABETTA

Secondo Hyman la situazione non è irrecuperabile. Basta seguire alcune regole e introdurre nella dieta proteine buone della carne magra, del pesce, delle uova, che controllano la fame e ci fanno sentire più sazi e soddisfatti. Per stare bene è vero che bisogna mangiare molta frutta, verdura e fibre ma non è sempre necessario eliminare alimenti di origine animale.

> LA DIETA DI RIHANNA: DIETA DEI 5 FATTORI

In una giornata tipo Bill Clinton segue un menu di questo tipo:
COLAZIONE: una frittatina di verdure con riso nero
PRANZO: insalata verde con rucola, avocado e carciofi, salmone e un frutto.
CENA: fagioli broccoletti, una fettina di pollo alla griglia.

E poi non bisogna dimenticare che il benessere passa anche dall’attività fisica. Il dottor Hyman consiglia di praticare yoga, meditazione e sport aerobici.

A dieta solo un giorno a settimana per dimagrire senza sacrifici

Dimagrire facendo la dieta solo un giorno a settimana, senza eccessivi sacrifici e senza il pericolo dell’effetto yo yo. E’ quanto promette il programma alimentare ideato da Marc Méssegué, esperto di erbe e di benessere naturale, che consiglia di scegliere un solo giorno a settimana per mangiare di meno depurarsi e detossinare l’organismo perdendo anche peso.

Il principio è semplice. Si sceglie un giorno a settimana – consigliatissimo il lunedì mattina – e per quel giorno si mangia poco. Niente carboidrati, niente sale aggiunto, niente zuccheri, al bando i salumi e i formaggi. Solo a colazione si possono mangiare due fette di pane, miele, marmellata e caffè ma senza latte. Consentite le verdure e le proteine magre del pesce e della carne bianca, insieme alle uova e ai legumi. Pesatevi la mattina del lunedì a digiuno e poi pesatevi la mattina il giorno seguente: scoprirete che avete perso un chilo. Ovviamente si tratta solo di liquidi ma il principio del giorno di magro resta valido per disintossicarsi e smaltire i liquidi in eccesso.

> DIETA DEL DIGIUNO ALTERNATO

A lungo andare però, questo regime alimentare promette anche un vero dimagrimento della massa grassa. Chiaramente, non essendo una dieta restrittiva, la perdita di peso è molto lenta ma di certo  è duratura. Scongiurato l’effetto yo yo e in più questo tipo regime alimentare può diventare un’abitudine settimanale da seguire per tutta la vita. Ricordiamo infatti che anche il professor Veronesi si era espresso più volte a favore di un giorno di digiuno settimanale.

> DIETA DEL DIGIUNO DI UMBERTO VERONESI

Alla fine della dieta di un giorno di Méssegué si possono perdere circa 100 grammi a settimana effettivi, liquidi a parte, che moltiplicati per 365 giorni di un anno fanno un dimagrimento effettivo di 5,2 chili. Niente male per così poco sforzo!

Dieta Wellbeing cos’è come funziona

La dieta Wellbeing è il frutto dello studio del dottor Luca Naitana, biologo nutrizionista e naturopata, che per anni ha studiato le proprietà curative del cibo per il desiderio di aiutare la moglie, ammalata di sclerosi multipla. Dai suoi studi nasce il metodo Wellbeing che parte dal presupposto che il cibo, quando è scelto con attenzione e abbinato nel modo giusto, può aiutare il corpo a stare meglio.

Il primo passo del metodo Wellbeing è la depurazione. Bisogna effettuarla per 4-6 giorni ogni inizio mese attraverso una restrizione calorica: in questo modo l’organismo si resetta e compie una pulizia cellulare utile per il corpo e per la mente. Per mangiare bene bisogna associare bene i cibi. Gli abbinamenti corretti sono quelli a base di verdure crude e proteine animali o vegetali, verdure cotte e crude, verdure cotte e cereali integrali. Anche la dissociazione dei cibi è importante. Le proteine animali andrebbero assunte separatamente dai carboidrati per preservare lo stato di alcalinità dell’organismo. Per il benessere gioca un ruolo fondamentale anche la salute dell’intestino che bisogna aiutare con uno stile di vita corretto che comprenda una buona dose di attività fisica, consumo limitato di caffè, alcol e zucchero.

Sono 10 i consigli fondamentali da seguire per il metodo Wellbeing:

  1. Consuma almeno 5 pasti al giorno
  2. Mangia frutta fresca di stagione lontano dai pasti.
  3. Comincia pranzo e cena con una porzione abbondante di verdura cruda di stagione.
  4. All’inizio della dieta alleggerisci il carico su fegato e reni escludendo l’assunzione di carne rossa, maiale, affettati, insaccati e uova. Nel mese successivo possono essere reintrodotti, 1 alla settimana.
  5. Le proteine animali non devono superare il 10% delle calorie giornaliere. Ok alla carne da 1 a 3 volte alla settimana, il pesce da 2 a 5.
  6. Assumi cereali integrali biologici in chicco e pasta biologica integrale di kamut, farro o grano saraceno.
  7. Limita o evita il pane a pranzo.
  8. Utilizza olio evo spremuto a freddo, solo a crudo
  9. Cotture ideali: al vapore, al forno dolce, brasatura (a fuoco lento con poca acqua e vino e/o limone), al cartoccio con carta da forno e non di alluminio, alla griglia, avendo cura di non bruciare l’alimento.
  10. Esegui tutti i giorni esercizi aerobici (corsa o camminata veloce) e anaerobici (pesi).

Dieta Lemme, è pericolosa?

Alberico Lemme, farmacista, è l’ormai noto autore della “filosofia alimentare” che avrebbe fatto perdere 17 chili a vip come Flavio Briatore in poco più di un mese. Nota anche come la dieta degli “spaghetti a colazione”, proprio perché propone di mangiare grandi quantità di pasta come primo pasto della giornata, la dieta Lemme è ultimamente anche al centro del dibattito in tv tra sostenitori e assoluti oppositori.

Ma la dieta Lemme fa veramente male? Per rispondere a questa domanda abbiamo cercato di analizzare le sue regole. Di buono la dieta Lemme ha di sicuro l’obbligo di rispettare determinate fasce orarie per consumare i pasti. Questa infatti è un’ottima abitudine perché il nostro corpo ad esempio è più disposto ad assimilare meglio i carboidrati durante le prime ore della giornata e molto meno la sera.

Su altri aspetti della dieta invece bisogna essere molto più attenti. Ad esempio il dottor Lemme suggerisce la totale rinuncia al sale, che però – sebbene andrebbe regolato nella nostra alimentazione – non può essere del tutto eliminato perché si corre il rischio di avere capogiri, debolezza e cali di pressione.

Un’alimentazione in cui si possono mangiare quantità illimitate di pasta a colazione e di carne a pranzo è rischiosa anche perché non educa al corretto rapporto con il cibo, un rapporto che implica anche la scelta di alimenti variegati, come carboidrati, proteine verdure e frutta, senza rinunciare a niente. Infine la dieta Lemme propone un dimagrimento troppo veloce per non essere pericoloso. Una dieta salutare deve permettere di perdere al massimo 4 chili al mese o poco più. Perdere molto peso in poco tempo può significare fare un danno irreparabile al nostro corpo che perde sia la massa grassa che i tessuti nobili della massa magra.

 

Dieta del riso per dimagrire in 9 giorni

In molti sono convinti che la pasta o il riso siano alimenti che fanno ingrassare. Niente di più falso! In realtà un alimento come il riso è un valido alleato nella dieta perché dona un senso di sazietà duraturo, stimola la diuresi ed è facilmente digeribile. Il riso inoltre è ricco di vitamine del gruppo B ed ha anche un effetto detox utile dopo giorni di abbuffate. Con la dieta del riso in 9 giorni potrete perdere qualche chilo e rimettervi in forma.

Esistono tantissimi tipi di riso e se lo aggiungerete alla dieta con qualche piccolo accorgimento potrete perdere peso facilmente. Le regole da rispettare per la dieta del riso sono poche ma importanti. Innanzitutto il riso va accompagnato con le proteine magre perché in questo modo si aumenta il senso di sazietà. La prima fase della dieta dura 3 giorni e in questo periodo bisogna assumere 800 calorie al massimo ed evitare gli alimenti ad alto contenuto di sodio. Si possono mangiare quindi riso, verdure, frutta. Un esempio: colazione con una crema di riso dolce e frutti rossi, pranzo con riso integrale bollito condito con un filo di olio evo e un frutto, cena con una minestra di riso con verdure e verdure lessate a parte.

Nella seconda fase della dieta invece si possono assumere fino a 1200 calorie al giorno e bisogna sempre strutturare i pasti mettendo insieme una porzione di riso con molte verdure. Il pesce o la carne si possono mangiare una sola volta a settimana. Fate quindi attenzione: la dieta del riso può funzionare ma solo per periodi brevissimi di tempo, perché non si tratta di una dieta equilibrata e in ogni caso prima di seguirla chiedete consiglio ad un esperto nutrizionista.

Photo Credit| Thinkstock