Qual è la frutta più calorica da evitare nella dieta

Mangiare più frutta e verdura. E’ un mantra che sentiamo ripetere da sempre e che – almeno così assicurano i nutrizionisti – aiuta a perdere peso e a mantenersi in buona salute. Ma siamo davvero sicuri che mangiare tanta frutta non sia dannoso per la dieta? La frutta infatti è zuccherina –  contiene fruttosio –  e in alcuni casi può essere molto molto calorica e quindi invece di aiutarci a dimagrire potrebbe essere controproducente e dannosa, specialmente se produce i picchi glicemici che sono responsabili degli attacchi di fame. Eccovi un aiuto per destreggiarvi nella scelta.

Tra i frutti più calorici in assoluto troviamo i datteri freschi, il cocco e l’avocado. 100 gr di questi frutti superano abbondantemente le 100 calorie. Se li consumate, fatelo con molta moderazione e alternandoli ad altri tipi di frutta meno calorici.

> FRUTTA SECCA, QUANTE CALORIE?

Banane, uva, cachi, mango, ciliegie, fichi: tutti squisiti, eppure se siete a dieta dovreste stare alla larga da questi frutti molto zuccherati. E’ vero che si tratta anche di frutti energetici, ricchi di potassio e vitamine e ad effetto purificante ma se il vostro timore sono i picchi glicemici dovete assolutamente evitarli o comunque ridurli drasticamente.

> CALORIE E ZUCCHERI DELLA FRUTTA DISIDRATATA

Eccovi di seguito una lista dei frutti più calorici da consumare con moderazione. Le quantità di calorie sono relative a 100 grammi:

  • noci fresche, 582 calorie
  • cocco fresco, 364 calorie
  • avocado, 230 calorie
  • datteri, 142 calorie
  • banane, 80 calorie
  • cachi, 70 calorie
  • melograno, 65 calorie
  • uva fresca, 60 calorie
  • fichi d’India, 55 calorie
  • mango, 53 calorie
  • prugne, 51 calorie
  • ciliegie, 50 calorie
  • fichi, 47 calorie

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Integratori all’ananas contro la cellulite e la ritenzione idrica

Nota per le sue proprietà idratanti e rimineralizzanti, l’ananas è un frutto dalle mille proprietà, ricco di sostanze utili al benessere del nostro organismo. Sfatiamo il primo mito che la riguarda: nonostante si dica che l’ananas è in grado di bruciare i grassi questo non è precisamente vero. La sostanza che sarebbe in grado di stimolare il metabolismo è la bromelina, che purtroppo però è contenuta nella parte coriacea del frutto, proprio quella che non si mangia. E questo è proprio il motivo per cui per beneficiare della bromelina è necessario assumere gli integratori.

> L’ANANAS AIUTA A COMBATTERE LA CELLULITE

Ma l’ananas ha comunque altre ben note, e questa volta vere, proprietà. Ad esempio favorisce il drenaggio dei liquidi e combatte ritenzione idrica e cellulite. Mangiare l’ananas per apprezzarne i benefici è già un ottimo punto di partenza ma in caso di necessità si possono assumere degli integratori da associare ad una dieta e a un pochino di attività fisica.

> COMBATTERE LA CELLULITE CON ANANAS E PAPAYA

Il vantaggio di assumere gli integratori sta proprio nel fatto che contengono la bromelina, un complesso enzimatico proteolitico, ad azione drenante utile per contrastare gli inestetismi della cellulite. Alcuni integratori all’ananas contengono che inulina, che sostanza che rilascia i nutrienti imprigionati nelle fibre vegetali per poter amplificare la loro azione.

> DIETA DI 1 GIORNO A BASE DI ANANAS PER DEPURARSI E SGONFIARSI

Molti sono gli integratori a base di ananas che potete trovare in commercio, ma ricordate sempre di consultare il medico prima di assumerli perchè – anche se si tratta di prodotti naturali – potrebbero avere effetti collaterali o interferire con altre terapie farmacologiche in corso.

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Dieta Sirt, esempio di menù settimanale

Pare che la famosissima Dieta Sirt abbia fatto perdere ben 30 chili alla cantante Adele. Anche Pippa Middleton, prossima alle nozze, sta seguendo questa dieta per essere in formissima dentro l’abito da sposa. Insomma, la Dieta Sirt sembra essere miracolosa e anche facile da seguire.

Dieta Sirt, come funziona?

> DIETA SIRT, PERDERE PESO ATTIVANDO IL GENE MAGRO

Il nome della dieta, Sirt, deriva dal nome delle sirtuine, regolatori metabolici che si attivano in caso di digiuno e che servono a dimagrire e bruciare i grassi. Al posto del digiuno, che può avere molti aspetti negativi, gli ideatori di questa dieta propongono un’alimentazione ricca di cibi che sono in grado di attivare le sirtuine e tra questi cibi ci sono anche il vino rosso e il cioccolato fondente.

> LA DIETA SIRT, COSI’ E’ DIMAGRITA ADELE

Dieta Sirt, esempio menù settimanale

I primi tre giorni, i più duri, si dovranno assumere al massimo 1.100 calorie giornaliere suddivise in un solo pasto solido e tre succhi verdi ottenuti con i cibi Sirt (a base di cavolo riccio, rucola, prezzemolo, sedano, mela, limone, tè verde matcha).
Dal quarto al settimo giorno le calorie aumentano a 1500 e i pasti solidi diventano due, insieme a due succhi verdi.
La seconda fase è di mantenimento e dura 14 giorni. Prevede cibi sirt a volontà distribuiti in 3 pasti solidi più due succhi e non c’è l’obbligo di contare le calorie.

A vederla così sembra che si tratti di una dieta impossibile ma gli ideatori, Aidan Goggins e Glen Matten, promettono che i cibi Sirt hanno un elevato potere saziante e quindi i morsi della fame non sono così insopportabili. La dieta Sirt ha molti sostenitori, tra questi anche il dietologo e nutrizionista italiano Nicola Sorrentino.

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Lupini, legumi poco conosciuti ottimi per la dieta

Sono diventati più noti grazie al fatto che si trovano all’interno delle preparazioni vegane e vegetariane, eppure i lupini sono dei legumi che per molto tempo sono stati sottovalutati e presi poco in considerazione in quanto alimento della dieta. Nel Mediterraneo se ne faceva largo uso ai tempi dei romani ma poi il consumo dei lupini è caduto gradualmente in disuso, fino ad arrivare al punto da averli completamente dimenticati.

Eppure si tratta di un alimento nutriente, ad elevato potere saziante, che dà tantissimi benefici all’organismo. Come tutti i legumi, anche i lupini hanno un elevato contenuto di proteine e ne hanno anche di più di lenticche e ceci.

> LUPINI E FARINA DI LUPINI, VALORI NUTRIZIONALI

Sono una fonte alimentare adatta anche ai celiaci, perchè sono privi di glutine. Sono utilissimi per ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, contengono fibre utili al transito intestinale, proteggono i vasi sanguigni e aiutano a prevenire ictus e infarti. Inoltre i lupini hanno un alto potenziale re-mineralizzante in quanto sono ricchi di potassio, magnesio, calcio e ferro e fonte di vitamine, tra cui quelle del gruppo B.

> LEGUMI IDEALI PER LA DIETA: TANTO FERRO E NIENTE GLUTINE

Consumare i lupini come si trovano in natura è impossibile a causa della presenza di un alcaloide potenzialmente tossico che contengono e che gli conferisce il caratteristico sapore amarognolo. E’ per questo che generalmente i lupini si acquistano già bolliti e conservati in salamoia, perchè in questo modo l’alcaloide si riduce drasticamente. Attenzione quindi se soffrite di ipertensione perchè la salamoia contiene elevate dosi di sodio.

> DIMAGRIRE MANIANDO UNA PORZIONE DI LEGUMI AL GIORNO

I lupini sono anche un ottimo alleato di bellezza. Da essi infatti si ricava un olio utile per la pelle, che si può usare sul viso, sulle mani e sul corpo per le sue proprietà idratanti e anti-age dovute agli antiossidanti che contiene.

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Dieta giapponese del digiuno: il segreto della longevità

I giapponesi sfidano la dieta mediterranea e lo fanno con un regime alimentare ispirato alle abitudini alimentari dei giapponesi e ideato dal dottor Yoshinori Nagumo, presidente dell’International Anti Aging Medical Society e della Nagumo Clinic, specializzato in terapie anti-cancro.

> LA DIETA GIAPPONESE

Nel suo libro “Il magico potere del digiuno” edito da Vallardi, Nagumo spiega che la fame ha un impatto fondamentale sul benessere fisico. Quando sentiamo il tipico brontolio allo stomaco è il segnale positivo che il corpo sta attivando la produzione delle sirtuine, proteine che riparano le cellule danneggiate. In 52 giorni di questo regime alimentare si possono rigenerare tutte le cellule del corpo e in più il girovita si ridurrà gradualmente perchè le cellule adipose, stimolate dal senso di fame, produrranno l’adinoponectine che pulice il sangue e previene l’arteriosclerosi.

> IL MENU SETTIMANALE DELLA DIETA DI OKINAWA

A differenza di quanto dicono molti nutrizionisti, nella dieta giaPponese del digiuno non è necessario fare colazione, eccezion fatta per i liquidi. No al tè e caffè a stomaco vuoto, ma è concesso un succo di frutta senza zuccheri. Chi proprio non riesce a saltare il pranzo può provare a mangiare poco, riducendo drasticamente le porzioni, privilegiando cereali integrali e proteine. Il pranzo ideale è un frutto consumato con la buccia.

> DIETA GIAPPONESE DELLE BANANE

L’unico pasto secondo Nagumo deve essere consumato a cena e deve essere leggero, con cereali integrali, proteine, verdure e frutta. Nessuna concessione riguarda gli zuccheri che sono assolutamente vietati. Secondo il dottor Nagumo lo zucchero sarebbe addirittura più dannoso della nicotina delle sigarette in quanto è un alimento tossico che contribuisce ad aumentare il rischio di arteriosclerosi, ictus e patologie cardiache, ma accresce anche il grasso viscerale.

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Un bicchiere di vino rosso al giorno, toglie il medico di torno!

Pregiato e gustoso, oltre che ricco di proprietà benefiche per l’organismo umano. Si tratta del vino rosso, quello che per l’Italia è un vero tesoro. D’altronde proprio la penisola italiana è una delle terre maggiori produttrici di uva da cui si ottiene vino rosso. Anche perché dall’Italia arrivano vini che fanno il giro del mondo per via del loro sapore intenso e che piace a livello internazionale.

Tanti sono i benefici di questa saporita bevanda molto prodotta all’interno della penisola italiana. Non tutti conosceranno la capacità che il vino rosso ha di migliorare il metabolismo lipidico influendo così positivamente anche sul peso. In particolare, secondo un recente studio, sembra che un’assunzione regolare di vino rosso vada a disattivare un gene che è responsabile della produzione di nuovo grasso nell’organismo. Azione benevola dunque e che in molti stanno iniziando a sfruttare per finalità estetiche in quanto ciò permetterebbe di gestire al meglio il peso.

Ma il vino rosso è sicuramente una ottima risorsa per l’organismo umano in quanto contiene delle componenti chimiche di notevole importanza. Un ottimo esempio sono le sostanze antinfiammatorie presenti che permettono di rimediare efficacemente a molti tipi di disturbi, purché abbinati comunque ad un corretto regime alimentare. Bisogna anche ricordare che queste molecole possono essere importanti per migliorare le funzioni cognitive del cervello umano. Delle analisi e test specifici hanno permesso di capire che effettivamente il vino rosso possa prevenire la demenza e soprattutto varie patologie neurodegenerative.

Una delle molecole più importanti presenti all’interno del vino rosso è il resveratrolo, un antiossidante che ha un’azione molto importante. Esso infatti previene il senso di stanchezza e lo stress. Ecco perché sono in molti a scegliere un bel bicchiere di vino al termine di una giornata particolarmente stressante e faticosa. Anche perché il resveratrolo nell’organismo riesce efficacemente a contrastare gli effetti tossici dei radicali liberi, delle molecole molto pericolose e che possono determinare reazioni tossiche anche importanti.
Collegato all’azione antistress di cui molti beneficiano, ad esempio, dopo una giornata molto dispendiosa è anche l’azione positiva sull’umore del vino rosso. Bevendo con moderazione del vino rosso di qualità si può infatti migliorare il tono dell’umore. Questo perché grazie a questa bevanda che viene introdotta nell’organismo si ha la possibilità di incrementare la secrezione fisiologica delle endorfine. Queste sono delle sostanze che vengono prodotte dall’organismo e che determinano il buon umore e il senso di positività. Proprio per via di questa azione è consigliabile anche abbinare il vino rosso a dei piatti specifici. Ci sono degli abbinamenti ideali che permetteranno di assaporare in modo unico determinati alimenti.

Inoltre molti pensano che il vino rosso faccia male al metabolismo. Ciò non è vero in quanto è stato appurato da alcune recenti ricerche che un regolare apporto di vino rosso può essere il modo ideale per contrastare l’accumulo di colesterolo.
Questo si collega molto ad un altro fondamentale beneficio del vino rosso, ovvero quello di essere un validissimo supporto per il sistema cardiovascolare. Infatti nel vino si trovano importanti quantità di vitamina E, una molecola importante per il corretto turnover delle cellule dell’organismo umano. Inoltre la vitamina E ed il già citato resveratrolo sono molecole molto importanti per favorire una maggiore resistenza dei vasi sanguigni. Questo basta per poter dire che un bicchiere di vino al giorno può davvero avere ottimi benefici per la salute del sistema cardiovascolare.

Per poter avere a disposizione la più ampia scelta di vino rosso ci si può collegare al portale http://www.tannico.it/. Proprio su questo sito si può avere una attenta e dettagliata panoramica sulle varie tipologie di vino in base alle più diverse esigenze. Ognuno perciò potrà trovare quello più adatto al proprio gusto o anche semplicemente in base al tipo di pasto che si ha intenzione di consumare. Tanti utili consigli che permetteranno di trovare facilmente il miglior vino possibile per i propri pasti.

La dieta contro i gas serra: meno carne e più proteine vegetali

Tutto quello che mangiamo produce inquinamento ma in particolare, ci sono alcuni cibi che aumentano la produzione dei gas serra. E’ quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Edimburgo, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Global Food Security, che mette a confronto l’impatto ambientale legato alla produzione e al consumo di carne rispetto  ai benefici legati al consumo dei cosiddetti cibi alternativi. Mangiare meno carne e più proteine vegetali aiuta quindi non soltanto a mantenersi in salute, ma anche a ridurre i gas serra e l’eccessivo sfruttamento del suolo.

> IMPATTO AMBIENTALE DEL CIBO: UN SITO CALCOLA QUANTO INQUINA LA TUA DIETA

Cosa si deve mangiare allora per rispettare l’ambiente? Secondo gli esperti la nostra dieta dovrebbe privilegiare il consumo di uov e pollo per quanto riguarda le proteine animali, evitando la carne di maiale e di manzo che sono più inquinanti. E poi bisognerebbe mantenere elavata la quota di consumo di frutta e verdura, che aiutano anche a vivere più a lungo. Infine, gli esperti tornano a puntare l’attenzione sul discusso tema dell’introduzione degli insetti nell’alimentazione, per esempio larve e grilli al posto di bistecche e salsiccia.

> ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA: DIECI REGOLE PER NON SPRECARE CIBO

Perchè la carne rossa fa male all’ambiente? Il motivo principaleè che quando si allevano animali da carne rossa sono necessari grandi pascoli, porzioni di terreno che invece potrebbero essere liberate e coltivate a verde. Secondo i ricercatori dell’Università di Edimburgo, dimezzando il consumo di carne animale si andrebbe infatti a liberare su scala globale una porzione di terreno ampia per superficie pari a ben 70 volte quella del Regno Unito.

> PERCHE’ E’ UTILE MANGIARE PIU’ PESCE CHE CARNE

Ma dobbiamo temere per la salute? Secondo lo studio, diminuire drasticamente la quantità di carne rossa consumata non mette assolutamente in pericolo la salute, specialmente se nella dieta sono presenti legumi (come ceci, fagioli e piselli), germe di grano, crusca, semi di lino, olio di oliva, frutta e verdure di tutti i tipi, riso. Questi alimenti, ricchissimi di fitoestrogeni, generano moltissimi effetti positivi sull’organismo e garantiscono una buona salute del cuore e del sistema immunitario e hanno effetti benefici anche sulla fertilità.

Troppe bevande gassate fanno male al cervello

Che il troppo zucchero fa male alla salute lo sapevamo già di numerosi studi scientifici diffusi in proposito. La novità di oggi è che anche le bevande gassate e zuccherate aumentano notevolmente il rischio di sviluppare il diabete, problemi cardiovascolari e malattie del cervello.

> LE BIBITE GASSATE POSSONO RIDURRE LA FERTILITA’

Il rischio riguarda non solo le bevande gassate classiche, ma anche le bevande gassate che recano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”. E’ quanto emerge da una nuova ricerca della Boston University, pubblicata sulla rivista Stroke, nella quale si legge che anche solo consumare una lattina al fiorno di bevande gassate senza zucchero potrebbe aumentare il rischio di avere un ictus o di sviluppare la malattia di Alzheimer. Si tratta di uno studio basato su osservazioni e dunque saranno necessarie altre rilevazioni per approfondite l’argomento.

> RISCHIO DI CALCOLI RENALI PER CHI BEVE TROPPE BIBITE GASSATE

Gli autori dello studio hanno monitorato un campione di persone che consumano giornalmente bevande gassate zuccherate e drink senza zucchero e hanno seguito il loro stato di salute generale con controlli clinici periodici. E’ emerso che chi consuma bevande gassate, anche senza zucchero, aumenta di 2,6 volte il rischio di avere nel corso degli anni un ictus e di 2,89 volte quello di sviluppare una demenza.

> QUALI SONO LE BEVANDE CHE FANNO MALE ALLA SALUTE E ALLA LINEA?

Non è ancora possibile stabilire quale sia il meccanismo che lega questo tipo di bevande alle malattie cerebrali, ma nel dubbio sarebbe meglio limitarne fortemente il consumo. Anche perchè, se non esiste ancora una correlazione ben definita con le malattie cerebrali, sicuramente è assodato il legame che esiste con altre patologie come il diabete o i problemi vascolari.

> I 5 PEGGIORI CIBI SPAZZATURA

Altri due studi, il Nurse Health Study e l’Health Professionals follow-up study, hanno evidenziato una correlazione tra bevande gassate con e senza zucchero e incidenza di ictus, con dati abbastanza consistenti che sicuramente spingeranno gli studiosi ad appronfondire la questione.

Dieta e salute: 5 cibi alcalini da mangiare ogni giorno

Tra le varie novità in campo di nutrizione, una delle più note è la dieta alcalina. I suoi sostenitori affermano che molti dei cibi che mangiamo ogni giorno, e in particolare i cibi confezionati ed industriali, abbiano un effetto acidificante sul nostro organismo che per questo motivo è più soggetto a infiammazioni, problemi della pelle, unghie fragili, calo delle difese immunitarie e anche tumori.

Ecco perchè sarebbe necessario introdurre ogni giorno nella dieta gli alimenti che non in grado di riportare l’equilibrio alcalino. Ecco 5 cibi alcalini da mangiare ogni giorno per stare bene:

1. Tuberi e radici

Barbabietole, ravanelli ma anche rape e carote. I tuberi e le radici hanno un effetto alcalinizzante e poi sono ricche di sali minerali e fibre e quindi aiutano molto a mantenere alta la salute generale dell’organismo.

> DIETA ALCALINA: ELENCO DEI CIBI PERMESSI

2. Crucifere

Stiamo parlando della grande famiglia dei cavoli e dei broccoli che oltre a spostare il pH del corpo verso una leggera alcalinità hanno anche il pregio di rinforzare il sistema immunitario e migliorare la digestione. Ce ne sono di tantissime varietà, per ogni stagione, dunque non è difficile inserirli stabilmente nella dieta settimanale.

> LA DIETA ALCALINA

3. Vegetali a foglia verde

Tutte le verdure a foglia verde sono alimenti sani che dovrebbero essere mangiati spesso, sia crudi che cotti al vapore, alternandoli a seconda della stagionalità. Ad esempio: spinaci bietole, cicoria che oltre a mantenere l’equilibrio acido-base nel corpo contengono fibre, minerali e vitamine.

> ACIDITA’ E PH: COSA SONO E COME MANTENERLI SOTTO CONTROLLO

4. Limoni

Anche se questi frutti hanno un pH acido a causa del loro contenuto di acido citrico, in realtà hanno un effetto alcalinizzante che si aziona solo dopo che il limone si trova nell’organismo. Ecco perchè alcuni consgiliano di assumerlo con un po’ d’acqua la mattina a digiuno. Il limone aiuta il sistema immunitario, disintossica il fegato, migliora la digestione e aiuta la perdita di peso.

> DIETA ACIDIFICANTE CONTRO LA CELLULITE

5. Mele

Come la maggior parte della frutta, anche le mele sono alcalinizzanti e poi sono fonte di fibre, vitamine, minerali e altre sostanze utili all’organismo per rimanere in buona salute. L’ideale sarebbe consumarle con la buccia che è la parte più ricca di nutrienti, ma per poterle mangiare integralmente è necessario assicurarsi che la frutta sia di provenienza biologica.

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La cannella aiuta a ridurre gli effetti di una dieta ricca di grassi

Un pizzico di cannella e si contrastano gli effetti di una dieta troppo ricca di grassi. E’ quanto dimostrano i risultati di una ricerca preliminare fatta sugli animali e presentata a Minneapolis durante le Scientific Sessions della American Heart Association’s Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology | Peripheral Vascular Disease del 2017.

> LA DIETA CONTRO IL FEGATO GRASSO

Secondo lo studio ad opera dei ricercatori Vijaya Juturu della OmniActive Health Technologies Inc a Morristown nel New Jersey, la cannella aiuta a ridurre la formazione di grasso corporeo, in special modo nella zona della pancia, inoltre attiva processi antinfiammatori e antiossidanti protettivi per l’organismo. Il consumo regolare di cannella inoltre aiuterebbe a ridurre la glicemia, i grassi nel sangue, l’insulina e tutte le molecole che sono note per essere coinvolte nel processo che porta i grassi ad essere immaganizzati nel nostro corpo.

> 5 CIBI CONTRO IL GRASSO ADDOMINALE

La ricerca è stata condotta su due gruppi di topolini, sottoposti ad un’alimentazione squilibrata e troppo ricca di grassi. Il primo gruppo di animali, che assumeva un integratore a base di cannella, alla fine delle dodici settimane di ricerca è risultato essere più in salute rispetto al secondo gruppo che non assumeva la cannella.

> ZENZERO, UNO SCIOGLI GRASSI NATURALE

Studi precedenti hanno inoltre evidenziato che la cannella può prevenire o trattare anche altri disturbi grazie alle sue proprietà antisettiche, neuroprotettive. Ed è anche considerata un potente afrodisiaco.

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Dieta senza glutine: gli italiani la fanno anche se non ne hanno bisogno

Milioni di persone seguono un’alimentazione senza glutine senza averne realmente bisogno. Pare che la dieta gluten-free sia seguita nella convinzione che mangiare senza glutine aiuti a perdere peso e a raggiunger un maggior benessere, ma Giuseppe Di Fabio, presidente AIC, ci tiene a precisare che fino ad ora nessuna ricerca ha dimostrato che l’assenza del glutine faccia dimagrire anzi, molti studi scientifici hanno dimostrato che seguire una dieta senza glutine se non si soffre di celiachia è inutile.

> DIETA SENZA GLUTINE PER NON CELIACHI: CI SONO RISCHI?

Eppure gli italiani si ostinano a scegliere alimenti gluten free, sprecando anche notevoli risorse di denaro, circa 100 milioni di euro all’anno, solo per una moda. Secondo i dati Nielsen diffusi dall’Associazione italiana celiachia (Aic) in occasione della Settimana nazionale della celiachia, che si terrà dal 13 al 21 maggio, ogni anno nel nostro Paese si spendono 320 milioni di euro per prodotti senza glutine, ma di questi solo 215 derivano dagli alimenti erogati per la terapia dei pazienti realmente celiaci.

> LA DIETA SENZA GLUTINE NON FA DIMAGRIRE

In Italia si stima che solo l’1% della popolazione sia realmente celiaca, ma i diagnosticati ad oggi sono appena 190.000. Il 70% dei celiaci non sa di avere questo disturbo mentre, e sta qui la stranezza, il 99% della popolazione che non è celiaca pare affascinata dalla dieta senza glutine.

> LA DIETA SENZA GLUTINE DELLE STAR NON FA DIMAGRIRE

Quello che gli esperti ci tengono a sottolineare è che la celiachia non è una moda ma una reale patologia, irreversibile, che costringe chi ne soffre a seguire una dieta severa senza glutine per tutta la vita e in ogni circostanza. Ecco perchè il Servizio Sanitario Nazionale eroga ai pazienti celiaci i prodotti dietetici senza glutine fino a un tetto di spesa pari a 90 euro al mese per paziente. Dunque attenzione a non banalizzare una malattia facendola passare per una passeggera moda alimentare.

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Latte d’asina: elisir di lunga vita

Ancora poco utilizzato, poco diffuso e dal prezzo molto elevato, il latte d’asina è un validissimo alimento del quale si conoscono poco le strabilianti proprietà. Ha una elevata digeribilità, contiene vitamine, sali minerali, proteine ad elevato valore biologico ed è una medicina naturale dai mille benefici, che spaziano dal riequilibrio del sistema immunitario fino al corretto sviluppo della flora batterica intestinale e la depurazione del fegato.

Costa ancora, quando lo si riesce a reperire, circa 15 euro al litro eppure i vantaggi di assumere il latte di asina sono tantissimi.  Ad esempio, pare che sia in grado di migliorare la salute cardiovascolare grazie all’elevato contenuto di grassi Omega 3 che riducono l’accumulo di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Se assunto con regolarità, può rendere il sangue più fluido e ridurre il rischio di malattie coronariche, ipertenione, arteriosclerosi, trombosi e infarti.

Secondo alcune ricerche il latte d’asina avrebbe anche un potere dimagrante dovuto al suo basso apporto calorico ma anche alla sua capacità di tenere elevati i livelli di energia e sazietà per tutta la giornata. C’è anche chi lo assimila, in quanto a proprietà nutrizionali, al latte materno.

> PERDERE PESO CON IL LATTE D’ASINA

E infatti sarebbe il tipo di latte consigliato ai bambini che soffrono di allergia al latte vaccino o che per qualche motivo non possono assumere il latte materno e infatti nel reparto Terapia Intensiva Neotatale Universitaria dell’ospedale Sant’Anna di Torino è in corso una sperimentazione per valutare l’efficacia di un fortificatore del latte materno, derivato proprio dal latte di asina, che potrebbe aiutare la nutrizione dei bambini gravemente prematuri.

> IL LATTE DI MANDORLE, DI RISO E DI ASINA

La leggenda che Poppea avesse una bellissima pele perchè faceva il bagno nel latte d’asina, forse non è solo una storiella. Il latte s’asina infatti, con le sue vitamine, gli acidi grassi polinsaturi e i minerali e gli aminoacidi, è anche un toccasana per la pelle, capace di nutrirla in profondità, di alleviare irritazioni e preservare l’epidermide dal freddo, dal vento e dagli sbalzi di temperatura.

Dieta Plank per perdere fino a 9 chili in due settimane: funziona?

Tempo di prova costume e tempo di provare nuove diete e regimi alimentari strampalati. La dieta plank è la novità – forse non tanto originale – della primavera 2017. Si tratta infatti dell’ennesimo regime iperproteico studiato per perdere peso velocemente e seguendo una rigida tabella day by day. La promessa è ambiziosa: si possono perdere fino a 9 chili in 2 settimane e molti attori e personaggi dello spettacolo degli Stati Unitihanno deciso di provarla per dimagrire in fretta e ritornare al top della forma in un batter di ciglia.

La dieta Plank consiste in un regime alimentare iperproteico che però, a causa del fatto che può affaticare molto il fegato e i reni, deve essere seguito al massimo una volta l’anno. Il tasso proteico di questa dieta è elevatissimo e questo tipo di alimentazione può accelerare molto il metabolismo.

> DIETA PLANK: PERDERE 9 KG IN 14 GIORNI

Come funziona la dieta Plank?

> DIETA PLANK ORIGINALE E MODIFICATA: COME FUNZIONA, MENU E CONTROINDICAZIONI

Innanzitutto la dieta punta tutto sulla semplicità della cottura e dei condimenti. Il menù della colazione della dieta Plank prevede caffè nero e pane a colazione ma niente riso, pasta oppure altri tipi di cereali. È possibile sostituire il caffè con il tè, aggiungendo una fetta di limone fresco. A pranzo non devono mai mancare le proteine, come la carne di ogni varietà, pesce al vapore, uova sode, formaggio del tipo svizzero. E per contorno un’insalata di pomodori o di altri vegetali, consigliati gli spinaci cotti al vapore e conditi con succo di limone.

A cena si deve puntare alla leggerezza. Frutta e uno yogurt magro, accompagnati da verduea, carote, pomodori, spinaci e insalate, conditi con dell’olio extravergine crudo (no a sughi e a salsine di qualsiasi tipo). In alternativa si può scegliere un’insalata mista con bistecca oppure prosciutto cotto. Nella dieta Plank non ci sono merende, spuntini o spezzafame a metà mattina o pomeriggio. Ma se, soprattutto nei primi giorni, sentite troppo i morsi della fame potete bere una tisana o mangiare un po’ di frutta.

DIETA PLANK: FUNZIONA DAVVERO?

La dieta Plank funziona, e ci sono le prove di chi l’ha provata e l’ha trovata soddisfacente. Il fatto è che seguendo questo regime alimentare sicuramente i chili si perdono ma la salute può essere messa a serio rischio. I nutrizionisti la bocciano perchè  è troppo squilibrata, i dietologi la sconsigliano perchè il rischio di riprenderei chili persi è molto alto. Insomma, i pro e i contro sono molti e in ogni caso è sempre meglio chiedere consiglio ad un medico prima di iniziare la dieta.

Dieta del futuro: gli insetti faranno parte dell’alimentazione umana

Odiati, raccapriccianti, spesso talmente fastidiosi da richiedere trattamenti chimici per debellarli, eppure secondo gli esperti gli insetti potrebbero rappresentare la soluzione più accreditata per risolvere il crescente fabbisogno alimentare del pianta. E’ quanto ha sostenuto il professore palermitano Paolo Inglese, presidente del Comitato Coordinatore del Corso di Laurea in Scenze e Tecnologie agroalimentari, che ha promosso il convegno dal titolo “Insetti a tavola? I Novel Food e le frontiere dell’alimentazione umana”.

> BARRETTE A BASE DI VERMI: E’ QUESTO IL CIBO DEL FUTURO

Gli insetti potrebbero quindi diventare una valida fonte di proteine e una risposta ai bisogni alimentari della popolazione mondiale. Il perchè è presto detto: secondo la comunutà scientifica entro il 2050 la popolazione mondiale supererà la cifra dei 9 miliardi di persone, per le quali sarà necessario trovare nuove fonti di approvigionamento alimentare.

> INSETTI NELLA DIETA? SECONDO GLI ESPERTI SONO RICCHI DI PROTEINE

Secondo gli esperti gli insetti sono una possibilità da non sottovalutare perchè forniscono cibo a basso impatto ambientale, sono compatibili con la dieta umana e sono anche nutrienti perchè forniscono proteine e minerali.

> LA DIETA A BASE DI INSETTI: LA NUOVA FRONTIERA ALIMENTARE SECONDO LA SCIENZA

Ancora l’allevamento degli insetti a scopo alimentare è un settore di ricerca allo stato embrionale ma non è detto che in futuro non diventi una vera e propria azienda alimentare. E per dimostrare che gli insetti sono anche buoni da mangiare, durante il convegno si è svolta la degustazione di alcuni piatti a base di farine derivanti da due insetti: il grillo e la camola. Le farine sono state anche utilizzate per creare altri elaborati alimentari che sono stati sottoposti al giudizio degli assaggiatori per verificare attraverso analisi statistiche il gradimento di questo tipo di prodotti.

Dieta per aumentare la massa muscolare, menù esempio

Aumentare la massa muscolare è un obiettivo fondamentale per tutti gli sportivi che vogliono sviluppare dei grandi muscoli. Per ottenere i risultati migliori infatti l’allenamento non basta ma anche l’alimentazione ha un fondamentale ruolo nel bodybuilding, soprattutto per quanto riguarda gli equilibri tra proteine e carboidrati. Con regolarità e costanza, si deve quindi dare spazio sia all’allenamento in palestra che al giusto regime alimentare, privilegiando cibi che aiutano ad aumentare la massa muscolare.

> DIETA PER BODY BUILDING DI DEFINIZIONE MUSCOLARE

Le regole della dieta per aumentare la massa muscolare sono poche e semplici: bere almeno 2 litri di acqua al giorno mangiare più frutta sexxa, dopo l’allenamento fare uno spuntino per dare “cibo” ai muscoli (bastano due cucchiaini di miele), dopo l’allenamento cenare con piatti a base di proteine e nei giorni senza esercizio una cena light, fare almeno 6 pasti al giorno, assumere 2 grammi di proteine per chilo corporeo. E poi ovviamente bisogna evitare zuccheri e carboidrati complessi bevande dietetiche o gassate, prodotti da forno e alcolici.

> COME RIDURRE LA MASSA GRASSA

Ecco un menu tipo da esempio di dieta per aumentare la massa muscolare:

COLAZIONE
350 ml di latte parzialmente scremato, con due fette di pane, sulle quali spalmare 50 grammi di marmellata. Si può mangiare anche la frutta secca, come 30 grammi di mandorle o di noci al giorno.

PRANZO
100 grammi di pasta e 200 grammi di carne ( o altre proteine), accompagnata da 50 grammi di verdura condita con un cucchiaio di olio d’oliva.

SPUNTINO
Per lo spuntino della mattina e del pomeriggio si potrebbero mangiare due fette di pane con 50 grammi di bresaola o di tacchino o di prosciutto crudo.

CENA
A cena normalmente va bene un minestrone di verdure con circa 50 grammi di pasta, oppure una minestrina con pasta e formaggio fuso. Dopo l’allenamento invece la cena deve essere a base di proteine.

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La dieta mima digiuno è meno efficace di quella tradizionale

Dieta mima digiuno o dieta del digiuno intermittente, negli ultimi anni le diete che prevedono giornatedi digiuno alternate a giornate di alimentazione regolare sono diventate sempre più trendy. Tendenze e mode, appunto, e non veri stili di vita sani, almeno secondo quando rivela l’ennesimo studio scientifico.

Si tratta di una ricerca pubblicata su JAMA Internal Medicine secondo la quale la dieta del digiuno a giorni alterni potrebbe essere più difficile da seguire di una dieta quotidiana a moderata restrizione calorica e, in generale, non è più efficace per far perdere peso e prevenire malattie cardiovascolari.

> LA DIETA MIMA DIGIUNO, IN COSA CONSISTE

I ricercatori hanno analizzato l’andamento della dieta di 100 persone obese o in sovrappeso per valutare se la dieta del digiuno fosse più efficace rispetto a una tradizionale dieta a restrizione calorica. Nello studio, chi è stato sottoposto a una dieta tradizionale doveva assumere il 75% delle calorie che di solito consumava prima della dieta, mentre chi ha seguito la dieta intermittente doveva consumare il 25% e il 125% delle calorie a giorni alterni.

> DIETA MIMA DIGIUNO PER LE DIFESE IMMUNITARIE

Alla fine della dieta entrambi i gruppi hanno consumato in totale le stesse calorie, distribuite in modo diverso nel corso del tempo. Dopo sei mesi, i componenti di entrambi i gruppi avevano perso il 6% del loro peso corporeo a dimostrazione del fatto che non c’è grande differenza di dimagrimento tra le diete del digiuno e quelle tradizionali. Inoltre anche valori come la pressione sanguigna, i trigliceridi e l’insulina non erano molto diversi.

> LA DIETA CHE MIMA IL DIGIUNO ALLUNGA LA VITA

Una differenza che invece i ricercatori hanno sottolineato sta nel numero di partecipanti che hanno abbandonato la dieta. Il 38% di quelli che seguivano la dieta mima digiuno ha rinunciato prima di portarla al termine, mentre solo il 29% del gruppo di controllo l’ha abbandonata. Chi seguiva la dieta intermittente era anche più propenso a sgarrare mangiando troppo nei giorni di magra e troppo poco negli altri giorni.

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Poco cibo per vivere di più secondo l’inventore della dieta a zona

Il segreto sta nel palmo della mano. Secondo Barry Sears, inventore della famosissima dieta a zona, il cibo può essere usato come una medicina per migliorare la nostra vita, la salute in generale e per aiutarci a vivere più a lungo.

Barry Sears, biochimico statunitense inventore della dieta a zona, ha presentato i suo ultimo libro, “Positive Nutrition” (Sperling & Kupfer). Stimolato dalle vicende familiari, come la morte di suo padre e dei suoi fratelli all’età di cinquant’anni per cardiopatie, Sears ha deciso di impostare la sua carriera sulla ricerca e ha capito che il cibo può diventare la medicina del futuro.

> BERRY SEARS, CHI E’ L’INVENTORE DELLA DIETA A ZONA

Per questo ha abbandonato lo studio degli aspetti molecolari e si è dedicato allo studio della capacità che hanno alcuni cibi di controllare lo stato infiammatorio responsabile dell’obesità e di altre patologie croniche, oltre che dell’invecchiamento precoce.

> DIETA ZONA, QUALI SONO I CIBI PERMESSI

I principi della dieta di Sears si possono riassumere nella regola del tris (40-30-30): il 40% di carboidrati assunti prevalentemente attraverso verdura e frutta, 30% di frutta e 30% di proteine. Quindi durante una giornata si può mangiare fino a un chilo di verdura condita con un cucchiaio di olio e poi frutta. Le proteine invece devono essere poche: se mangiate una porzione di pollo deve essere grande quanto il vostro palmo della mano.

> DIETA A ZONA, LA SETTIMANA TIPO

Sono concessi anche tre spuntini e non devono passare più di 5 ore tra un passo e un altro. Si può anche bere un bicchiere di latte prima di andare a letto ma devono essere evitati tutti i grassi idrogenati, gli zuccheri che causano squilibri ormonali, gli insaccati e le fritture.