Prevenzione cancro al colon, importante anche per le donne

Anche le donne, esattamente come gli uomini, si ammalano di tumore al colon ma per la prevenzione al femminile non si fa ancora abbastanza.  A rilevare il dato è  l‘Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) che per questo motivo ha organizzato, nei giorni scorsi a Milano, un incontro pubblico di sensibilizzazione sul tema il cui obiettivo era quello di invitare noi tutte a non sottovalutate eventuali sintomi e a fare molta attenzione a dieta e stili di vita.

All’incontro sono intervenuti Pasquale Spinelli, dell’Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, e Armando Santoro, del Dipartimento di oncologia ed ematologia dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano.

Come spiega Francesca Merzagora, la presidente di Onda:

L’Osservatorio ha riunito alcuni esperti del settore nel tentativo di portare l’attenzione sul problema della prevenzione di tumori meno conosciuti, eppure così diffusi e temibili, come quello del colon

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Latte, se accompagna alcuni alimenti ne riduce il potere antiossidante

Durante gli ultimi anni il latte è stato oggetto di dibattito in ambito scientifico. Molti ricercatori hanno condotto gli studi più disparati sul latte, per constatare se fosse un alimento light, per trovare un alimento che potesse essere una sua alternativa in caso di intolleranze al lattosio, ecc. Ultimamente ad essere oggetto di studio è stato il comportamento del latte quando è accompagnato da altri alimenti ad alto potere antiossidante, ad esempio il tè verde e il tè nero, il cioccolato e i mirtilli.

Sembra proprio che il latte azzeri completamente la capacità di impedire l’ossidazione di queste sostanze. La sperimentazione, condotta sull’uomo da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, meglio noto con l’acronimo Inran, è stata presentata alla Fondazione Ettore Majorana di Erice nell’ambito di un workshop internazionale sui tumori in età geriatrica.

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Una dieta sbagliata è nemica della fertilità maschile

Una dieta troppo ricca di zuccheri e carboidrati, il consumo eccessivo di alcolici, l’esposizione a pesticidi e metalli pesanti, sono nemici giurati della fertilità maschile. Ad affermarlo è Severino Antinori, il ginecologo presidente della World Association Reproductive Medicine (Warm) e del Congresso mondiale sull’infertilità maschile, che si terrà dal 24 giugno prossimo a Roma.

Come ha ricordato lo stesso Antinori all’Adnkronos Salute

La sterilità maschile si manifesta dopo almeno un anno di rapporti sessuali non protetti

e nella sua insorgenza hanno un ruolo fondamentale molteplici fattori fra cui l’esperto cita

…i farmaci o le cure mediche, ma anche l’inquinamento ambientale causato dai cosiddetti distruttori endocrini come pesticidi, metalli pesanti e fenomeni fisici come le radiazioni…le malattie a trasmissione sessuale, seguite da diabete, ipertensione e dalla rara sindrome di Cushing. Ma anche l’abuso di alcol e droghe oppure l’esposizione prolungata ad arsenico e piombo, i trattamenti chemioterapici o radioterapici e i traumi riportati al testicolo…

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I frullati che aiutano a bruciare le calorie

Durante la stagione estiva, per contrastare il caldo, abbiamo bisogno di assumere più liquidi e più frutta; un buon compromesso per fare ciò senza rinunciare al gusto è rappresentato dai frullati, le gustose bevande che si ottengono frullando insieme vari tipi di frutta con l’aggiunta di acqua, succhi di frutta o latte.

Fondamentale per la realizzazione di un buon frullato è la frutta, che deve essere matura, e quindi dolce, in modo da non dover aggiungere lo zucchero alla bevanda, che servirebbe soltanto ad alzare il numero delle calorie e ad aumentare il senso di sete anziché fermarlo.

Se volete far diventare il vostro frullato un mini pasto, unite alla frutta il latte, che aggiungerà al frullato dei nutrienti come il calcio e le proteine; il latte renderà, sì, il frullato più calorico, ma potrete utilizzarlo, anziché come bevanda, come spuntino energetico. I frullati sono utili anche per dimagrire; se preparati con frutta, succhi di frutta, spezie e senza l’aggiunta di zuccheri, aiutano a bruciare le calorie e a sgonfiare l’addome.

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Le diete drastiche: utili o dannose?

Attualmente si fa qualunque cosa, ci si sottopone ad esempio a diete notevolmente drastiche ipoca­loriche, per perdere in poco tempo i chili accu­mulati, senza tener conto sia dello stress psico-fisico che tutto ciò comporta, sia che quando s’intraprende una dieta dimagrante l’organismo mette in atto una serie di strategie difensive per superare il momento di deficit calorico-nu­trizionale riducendo il suo metabolismo basale (dispendio energetico giornaliero minimo necessario per svolgere le normali e fisiologiche attività cardiocircolatoria, respirato­ria, ghiandolare, ecc.)

Durante le diete ipocaloriche severe (800-1100 kcal) la ve­loce perdita di peso superiore a 0,5-1 kg alla settimana è determinata non solo dalla riduzione della massa grassa, ma anche da quella magra, ossia della massa muscolare, poiché l’organismo utilizza le proteine muscolari per sod­disfare le proprie necessità energetiche riducendo ancora di più il suo metabolismo basale. Ecco perché, dopo un certo periodo di dieta fortemente ipocalorica, diventa sempre più difficile perdere peso e l’assunzione anche di poche calorie in più rispetto a quelle prescritte, produce un rapido au­mento di peso.

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Gli effetti della menopausa e dell’infarto si curano camminando

Chi è appassionato di trekking lo sa, dietro al silenzio dei passi si nasconde una melodia che ti fa sentire parte della natura. Ma l’escursionismo non è solo contemplazione e relax, è anche allenamento, ed è per questo che sempre più numerosi studi cercano di spiegare agli appassionati qual è il modo migliore per mantenersi in forma camminando. Uno studio condotto dai ricercatori della Quebec’s Laval University di Ville de Quebec, in Canada, afferma che fare una passeggiata di 45 minuti tre volte la settimana per un periodo di quattro mesi aiuta a perdere peso, riduce gli acciacchi e rende le donne in menopausa più vitali ed attive, alleviando anche sintomi frequenti e fastidiosi come vampate, tachicardia e sbalzi d’umore.

Camminare, infatti, non è solo un modo per tenersi in forma, ma anche per curare disturbi precisi. Come spiega il dott. Adriano Rinaldi, medico anestetista, membro della commissione medica del Cai,

“Qualsiasi  persona può praticare questa attività.Questo vale anche per gli appassionati del trekking che soffrono di ipertensione e diabete o che sono coronaropatici, ovvero che hanno avuto un infarto, che anzi da questa attività possono trarre benefici concreti. Ovviamente adottando le dovute precauzioni”.

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Consigli per una cucina con pochi grassi

Nonostante i grassi vengano spesso demonizzati tout court in realtà rappresentano anch’essi dei nutrienti fondamentali per la salute dell’organismo: svolgono infatti una funzione energetica, limitano la dispersione di calore, isolano termicamente il corpo dall’ambiente esterno, partecipano alla sintesi di ormoni e cellule e sono indispensabili per l’assorbimento delle vitamina A-D-K-E-F.

Tuttavia, mentre complessivamente (saturi, monoinsaturi e polinsaturi) non dovrebbero costituire oltre il 30% dell’introito giornaliero di nutrienti, spesso questo limite viene eluso a causa abitudini alimentari scorrette e/o da modalità “superficiali” di preparazione e consumo dei cibi.

Per tenere sotto controllo la quantità dei grassi che ingeriamo ogni giorno però basta non solo tenersi alla larga dal cosiddetto cibo spazzatura ma anche adottare  qualche piccolo accorgimento cambiando, in minima parte, le proprie abitudini in cucina. A quest’ultimo proposito vediamo qualche utile consiglio:

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La dieta dell’acqua

Le sospirate vacanze estive si avvicinano e con esse anche la temuta prova costume; se a preoccuparvi sono quel paio di chiletti che vi portate dietro da fine inverno, l’unica soluzione è mettervi a dieta, ma senza esagerare: bastano tanta acqua e fibre per depurarsi.

E a questo serve proprio la dieta dell’acqua; non preoccupatevi, non stiamo per proporvi una dieta che prevede il solo consumo di acqua; questo regime dietetico si chiama così perché durante la settimana di trattamento dovrete mangiare soprattutto cibi liquidi o che contengono acqua.

L’acqua è fondamentale per il nostro organismo e l’ideale sarebbe berne almeno un litro e mezzo al giorno, che d’estate dovrebbero diventare due; per molti, però, bere così tanta acqua non è facile, e quindi è necessario farsi aiutare dai cibi che contengono una buona percentuale di acqua: non solo verdura o frutta, ma anche alimenti come il riso o la mozzarella.

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Vivi più a lungo con la dieta dei CRONisti

Sono almeno in tremila, sparsi in tutto il mondo. Mangiano chili di verdure ogni giorno. Fanno la guerra alle calorie. Fanno camminate a non finire. Per lo più sono magrissimi e mantengono un cervello sveglio e una memoria di ferro anche a 80 anni. Longevità, sperano, oltre i 100 anni. Si autodefiniscono CRONisti. Ma con la stampa non hanno niente a che fare. Sono i membri di una curiosa società, nata agli inizi degli anni ’90 negli Stati Uniti, la Calorie Restriction Society International.

Si tratta di persone con un livello culturale molto elevato che, per mantenere la propria brillantezza fisica e mentale, hanno scelto di tagliare sino al 30% di calorie quotidiane per raggiungere un indice di massa corporea più basso del 18,5 considerato il limite minimo della normalità, che mangiano moltissima verdura, cereali integrali, legumi, poco pesce 3-4 volte la settimana, pochissima carne un paio di volte. Ovviamente non tutti ce la fanno a reggere ristrettezze caloriche così severe. Il problema non è la fame, ma i crampi addominali e l’infertilità temporanea. Alla base della perseveranza degli altri  c’è la convinzione che una moderata ristrettezza calorica  possa permettere di vivere più a lungo.

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Il cervello ci vede più grassi di due taglie

E’ piuttosto comune che, nonostante una forma fisica invidiabile, alcune persone si percepiscano più “pesanti” di quanto in realtà non siano. Questo anche se non sono affette da disturbi del comportamento alimentare nei quali , come è noto, la cosiddetta dismorfofobia interviene a distorcere pesantemente la percezione del proprio corpo riflesso allo specchio.

Infatti, secondo uno studio condotto presso lo University College di Londra dal dottor Micheal Longo e collaboratori e pubblicato sulla rivista Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences), il cervello può arrivare a percepire il corpo più grande di ben due terzi della sua dimensione reale, il che, tradotto in pratica, vuol dire che più o meno tutti guardandoci allo specchio ci vediamo più grassi di ben due taglie.

Nel corso dello studio è stato chiesto a diciotto volontarie di mettere la loro mano sinistra sotto un tavolo, al di fuori quindi della loro vista, e di indovinare la lunghezza delle dita, la posizione delle nocche o la distanza tra indice e pollice in modo da ottenere un disegno mentale della mano da confrontare poi con le dimensioni reali di questa. Bene, dal confronto dei dati ottenuti è emerso che nella maggior parte dei casi la stima delle dimensioni corporee fatta a memoria ingigantiva addirittura del 69% la distanza tra indice e pollice mentre vedeva ridotta di oltre il 27% la lunghezza delle dita.

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Tutte le proprietà delle mele

Che le mele siano un toccasana per la salute e il benessere dell’organismo è risaputo, ma ora arriva anche una nuova conferma da una fonte autorevole come l’istituto Mario Negri di Milano, che ha individuato nelle mele delle importanti capacità antitumorali. Secondo uno studio condotto da questo istituto, il rischio di tumore sembrerebbe diminuire grazie ad un consumo regolare di mele.

Le proprietà antitumorali della mela sarebbero da ricercare nella presenza in questo frutto delle proantocianine, i polifenoli della mela che sarebbero in grado di fermare i geni che impediscono la morte programmata delle cellule tumorali.

Oltre a questa importantissima proprietà, la mela ne ha anche altre; innanzi tutto, essendo disponibile tutto l’anno, è l’alleato ideale nei regimi dietetici ipocalorici, è priva di grassi e di zuccheri, ma ricca di vitamine, fibre, potassio e altri minerali, tanto da essere diventata protagonista di una dieta tematica.

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Dieta anti-invecchiamento

cibi antiossidanti

Un pizzico di moderazione e una spolverata  di fantasia: sono questi gli ingredienti principali da por­tare in tavola se si vuole preservare la propria salute. E per essere sicuri di non farsi sopraffare dai radicali liberi, principali minacce deIl’organismo, basta seguire una regola molto semplice: “Poco, ma di tutto”. Ridurre le dosi è fondamentale se si vuole evitare un eccesso di introito calorico. Perché i chili di troppo sono condizioni che favoriscono la produzione di radicali liberi da parte del nostro organismo. E ciò richiede un lavoro maggiore da parte degli antiossidanti, interni o assunti con la dieta, che non sempre riescono ad ottemperare.

Un po’ di moderazione non guasta, visto che la nostra tendenza, almeno secondo le indagini stati­stiche, è di tendere alle dosi abbondanti. Poi bisogna aumentare la varietà: molti nutrizionisti oggi la­mentano che la nostra dieta di tutti i giorni sta diventando sempre più monotona mangia­mo più o meno sempre le stes­se cose, un po’ per pigrizia un po’ perché non abbiamo tempo per pensare a nuove ri­cette o cibi mai provati. Le verdure più antiossidanti sono quelle verdi, le colorate in genere e quelle piccanti. Via li­bera dunque a crescione, ru­ghetta, spinaci, broccoli, foglie di rapa, foglie di ravanello, ca­volo, verza, cavolo nero, agretti, biete. Aglio e cipolla, le piccan­ti, contengono anche composti solforati che sono stati dimo­strati validi anticancro.

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I rischi della dipendenza da caffè

Se fate parte della schiera degli amanti del caffè che dichiara di berne tazzine dopo tazzine per tenersi ben sveglio, sappiate che la sensazione di allerta che provate potrebbe essere solo un’illusione. Perché chi beve tanto caffè finisce per diventare resistente a molti degli effetti della caffeina. Lo dimostra una ricerca condotta da Peter Rogers, uno psicologo dell’University of Bristol in Inghilterra.

Il dott. Rogers ha coinvolto 162 bevitori di caffè moderati (una tazzina o meno al giorno) e 217 estimatori del caffè (oltre una tazzina al giorno), chiedendo loro di astenersi dal caffè per 16 ore per poi bere 100 milligrammi di caffeina, pari ad una tazzina, e, dopo un’ora e mezza, altri 150 milligrammi; ad alcuni, agli stessi orari, veniva dato un caffè-placebo senza caffeina. Prima e dopo i caffè, finti o veri che fossero, i ricercatori hanno valutato il grado di ansia e il mal di testa dei partecipanti. Ebbene, nessun aumento del livello di allerta nei bevitori assidui.

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Le alghe anti-cellulite

Le alghe marine, oltre a rappresentare un alimento sano e genuino, vengono impiegate con successo nel trattamento degli inestetismi della cellulite; questo perchè in virtù delle sostanze in esse contenute, primo fra tutte lo iodio, sono in grado di accelerare il metabolismo e favorire lo smaltimento di liquidi in eccesso e tossine, riattivando allo stesso tempo la circolazione periferica.

L’algoterapia per il trattamento della cellulite si avvale una moltitudine di prodotti cosmetici il più noto dei quali è senza dubbio quello a base di fanghi d’alga, preparati nei quali oltre a sostanze argillose e silicee si trovano composti di alghe brune. Facilmente reperibili in commercio i fanghi d’alga possono essere usati anche a casa ma presentano l’inconveniente di dover essere tenuti in posa per almeno 45 minuti.

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Pranzo in ufficio? Ecco come mantenersi leggeri e in linea

Adesso che le temperature sono in aumento e l’afa inizia a farsi sentire, può succedere che dopo il pranzo avvertiate una certa sonnolenza, soprattutto se mangiate in ufficio e quindi non potete concedervi un pisolino. Per fortuna, con la giusta alimentazione lo scoglio della pesantezza è superabile, anche se mangiate fuori casa, basta, infatti armarsi di lunch box e linea e leggerezza sono garantite.

La lunch box non è altro che la borsa termica per il pranzo, che riempita dei giusti alimenti vi permetterà di rimanere in linea e di non appesantirvi. Le regole per mangiare sano senza attentare alla linea sono poche e molto semplici: assumete abbondanti porzioni di verdura fresca, che forniscono acqua, sali minerali, fibre e vitamine di cui abbiamo bisogno, consumate almeno due porzioni di frutta fresca, scegliete alimenti proteici con pochi grassi, come carne e pesce magri, preferite i cereali integrali, evitate le preparazioni che prevedano metodi di cottura elaborati, usate poco olio per condire e cercate di limitare il consumo di dolci e zuccheri.

In via di principio questi sono gli alimenti che andrebbero infilati nella borsa per il pranzo da portare in ufficio e che si possono preparare in poco tempo: basta lavare frutta e verdura e via, la sacca per il pranzo è pronta.

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Insalata di patate per ridurre il rischio di cancro

Numerosi studi hanno messo in guardia dal consumo eccessivo di carne rossa. Si ritiene infatti che un simile tipo di dieta possa aumentare significativamente il rischio di cancro. A questa cattiva notizia segue un’altra davvero buona. Sembra che un’insalata di patate protegga dal rischio connesso al consumo di carne rossa. È quanto affermato da un team di scienziati australiani della Flinders University, secondo il cui studio l’amido contenuto nelle patate fredde cotte al vapore o lessate avrebbe proprietà protettive e benefiche nei confronti del cancro.

Questo tipo di amido, fanno notare i ricercatori, tuttavia lo ritroviamo anche in altri cibi come i fagioli, il riso, la pasta, le banane. E la dose contenuta sia nella pasta che nelle patate può essere aumentata se queste vengono riscaldate e poi fatte freddare nuovamente. La riduzione del rischio è stata significativa, ha sottolineato il dott. Jean Winter, che ha guidato la ricerca, il quale ha aggiunto,

“Se avete intenzione di mangiare carne assicuratevi di avere un po’ di insalata di patate a parte”.

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