La cottura con il forno a microonde

Nella frenesia del tran tran di tutti i giorni non sempre c’è tempo per mettersi ai fornelli e cucinare nel modo tradizionale; ecco perché il forno a microonde è diventato uno degli accessori più presenti nelle nostre cucine. Preparare il cibo con il forno a microonde assicura la possibilità di scongelare, scaldare gli alimenti o far bollire l’acqua in modo veloce; ma non solo: tra gli innegabili vantaggi si questo tipo di cottura c’è anche quello di poter cucinare senza aggiungere grassi, con tutti i benefici che ciò comporta per la linea.

A fronte di chi considera il forno a microonde un’autentica manna dal cielo, c’è anche chi, invece lo critica perché pensa che il suo funzionamento produca cotture poco sicure; non è così: il forno a microonde possiedono adeguate schermature e sistemi di spegnimento automatico; inoltre, la cottura a microonde permette di conservare al massimo le proprietà nutritive dei cibi.

Il forno a microonde funziona grazie alle onde elettromagnetiche che vengono prodotte da un tubo ad elettroni; tutto avviene senza il minimo rischio per gli alimenti che si stanno cuocendo all’interno. Attenzione, però, a non accedere il forno quando è vuoto, in quanto le onde finirebbero con il riflettersi su stesse con il rischio di rovinare il dispositivo.

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L’importanza di cuocere il cibo

 

Ormai la mania per il raw food ha preso piede anche in Italia: dal sushi al sashimi, passando per il carpaccio o semplicemente per la dieta crudista. Ma siamo davvero sicuri che mangiare il cibo crudo faccia bene?  Secondo una ricerca condotta dall’INRAN, l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, e dall’Università di Napoli, il modo migliore per mangiare il cibo è cuocerlo, in quanto il procedimento della cottura rende gli alimenti più sicuri, oltre che più digeribili.

Per cottura non si deve intendere chissà quale complicato procedimento: per impedire il deterioramento delle vitamine contenute nel cibo basta cuocerlo a vapore o, al limite, lasciarlo sottovuoto. Ragione fondamentale dell’importanza di non mangiare il cibo crudo è che, con la cottura, esso diventa più digeribile e facilmente assimilabile, in quanto, spiegano gli esperti:

La cottura, oltre a migliorare la digeribilità del cibo è in grado di aumentare il potere antiossidante di molte verdure e ortaggi. Il calore degrada le strutture cellulari dei tessuti, ammorbidisce le pareti cellulari facilitando così il rilascio all’esterno.

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Il pesce? E’ meglio cucinarlo al forno oppure bollirlo

Che il pesce faccia bene sia alla dieta che all’organismo è risaputo, ma forse non tutti sanno che il modo più salutare per cucinarlo è al forno o bollito. Il metodo di cottura del pesce è stato oggetto di studio da parte di team di ricercatori dell’Università delle Hawaii, presentato al Congresso dell’American Heart Association di Orlando, in Florida.

Lo studio è stato condotto per 12 anni con l’ausilio di 186.126 persone delle quali la maggior parte erano donne, di età compresa tra i 45 e i 75 anni e senza malattie cardiache in corso. Dallo studio è emerso che più omega 3 vengono assunti nell’alimentazione e minori sono le probabilità di contrarre malattie cardiache.

Inoltre, i ricercatori hanno analizzato i vari tipi di pesce e i modi di prepararlo, e hanno scoperto che, per quanto riguarda i condimenti, è bene non esagerare con il sale e preferire le spezie o le salse.

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I vantaggi della cottura con la padella antiaderente

Per ottenere cotture rapide e con pochi condimenti, e quindi leggere, è utile usare la padella antiaderente, che permette di utilizzare meno olio, burro e altri grassi; inoltre non fa bruciare i cibi e sono facili e veloci da pulire.

A differenza di quello che si può pensare, anche le pentole antiaderenti sono fatte di acciaio, ghisa, e alluminio, solo che il fondo è rivestito con uno strato di materiale che permette la cottura senza grassi di nome teflon. Sul teflon ci sono da sempre grandi polemiche, in quanto viene accusato di essere dannoso per la salute, in realtà basta utilizzarlo con le dovute attenzioni e non correrete nessun rischio.

Questo particolare materiale possiede la proprietà di non reagire con altre sostanze come gli alimenti con cui entra in contatto, ma solo se integro e usato a temperature al di sotto dei 200°C; se queste due condizioni non vengono rispettate, il teflon può rilasciare un acido che può essere tossico.

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La cottura a bagnomaria

Oggi continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei metodi di cottura spiegandovi di cosa si tratta la cottura a bagnomaria. La cottura a bagnomaria si basa sul processo della conduzione, per cui il calore viene trasmesso al cibo con il contatto con una superficie calda.

La caratteristica principale di questo metodo di cottura sta nel fatto che la fonte di calore ha una temperatura molto bassa; infatti la padella che condurrà calore al cibo viene scaldata dall’acqua bollente e non da fuoco diretto; questa cottura permette di cuocete senza raggiungere la temperatura di 100 gradi, ottenendo così una cottura più delicata e graduale.

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La cottura alla griglia

cottura alla griglia

Con l’arrivo della primavera e l’aumento delle belle giornate vi verrà senz’altro la tentazione di andare con gli amici a fare un bel barbecue all’aperto, magari approfittando del vicino week end di Pasqua. Il barbecue non è altro che una cottura alla griglia: vediamo quindi di scoprire tutti i segreti di questo metodo di cottura.

La cottura alla griglia è quella per cui l’alimento viene cotto su una graticola riscaldata da una sorgente molto potente che può essere il gas, la pietra lavica o le braci prodotte dalla combustione del legno; la trasmissione del calore nella cottura alla griglia avviene per irraggiamento e, solo nel punto di contatto tra cibo e graticola per conduzione.

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La cottura saltata

Oggi continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle proprietà dei metodi di cottura più diffusi analizzando la cottura saltata o “al salto”. La cottura al salto è quella per cui un alimento di piccolo spessore viene cotto a fuoco vivo con del grasso riscaldato; la cottura saltata viene usata soprattutto per il pesce, le verdure e la carne.

La cottura saltata avviene per concentrazione, e la trasmissione del calore si verifica per conduzione e grazie al contatto con il grasso di cottura. I recipienti ideali per la cottura al salto sono le padelle con il fondo piatto e i bordi più o meno bassi.

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La cottura in umido

cottura brasata

Oggi continuiamo il nostro viaggio all’interno dei metodi di cottura parlando della cottura in umido; in senso tradizionale, quella in umido è una cottura mista perché prevede che il cibo venga prima rosolato in padella e poi cotto un liquido. Per effettuare questo tipo di cottura si possono usare casseruole, padelle o pentole in terracotta. Le cotture in umido si possono dividere in due gruppi: le cotture brasare e le cotture stufate.

La cottura brasata è un metodo di cottura di origine rurale: non per niente il termine brasato deriva da “brasi” che in piemontese significa braci, in quanto i contadini mettevano il cibo in una casseruola ricoperta di braci. Il brasato viene effettuato in forno, ma si differenzia dall’arrosto in quanto va fatto in un contenitore chiuso che impedisce al vapore di uscire, per cui, il cibo viene cotto in parte per immersione nel liquido di cottura e in parte al vapore.

La brasatura è ideale per la carne, sia rossa che bianca, e per la selvaggina, ma può essere usata per cuocere qualsiasi cibo; in particolare, le carni ricche di tessuto connettivo sono adatte per essere brasate in quanto durante la cottura si inteneriscono e diventano succose; il liquido prodotto dalla brasatura può esser filtrato o usato come accompagnamento. La cottura brasata non è una cottura grassa in quanto è possibile controllare la quantità di grassi aggiunti; la rosolatura può essere fatta con poco olio e il liquido di cottura non necessità di ulteriori grassi.

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