La dieta dello Champagne

È ufficialmente partito il conto alla rovescia: mancano due settimane e Natale. Da cosa lo capiamo? Non solo dalle luci e dalle decorazioni che illuminano le nostre città, ma delle prelibatezze che riempiono gli alimentari. Torrone, cioccolato, panettone e piatti della tradizione sono in tutti gli scaffali. Abbiamo un’unica consapevolezza: tra meno di un mese salire sulla bilancia sarà davvero un’impresa difficile.

Nelle nostre pagine trovate però tanti suggerimenti per arrivare in forma al Natale e soprattutto evitare di prendere peso. C’è anche un menù light per mettersi a tavola con gusto proprio il 25 dicembre. L’ideale, durante le feste, è concedersi qualche peccato di gola, senza esagerare. Insomma, diciamo sì a uno strappo alla regola, no alle abbuffate e se poi proprio non potete resistere, fatevi sedurre dalla dieta dello Champagne.

La dieta dello Champagne

Questo regime alimentare, che dopo aver conquistato l’America, arriva anche in Europa e ha una regola di base: non privarsi di nulla. Si può mangiare qualsiasi cibo e non bisogna eliminare i grassi, semmai contenerli. Infatti, la dieta si basa su un consumo massimo di 1200-1400 calorie. Sono davvero poche. Tenete conto che le donne non dovrebbero scendere sotto le 1.600 calorie, mentre gli uomini sotto i 1800. E’ ovvio che con queste ristrettezze, prendere peso diventa praticamente impossibile.

L’elemento chiave della dieta dello Champagne è il noto vino francese che non solo non è vietato, ma è favorito. Secondo i promotori di questo regime, si tratta di un prodotto poco calorico (massimo 90 calorie, ma ci sono alcune etichette che si attestano intorno alle 65 a bicchiere) e le bollicine permettono all’alcol di entrare in circolo più rapidamente e di conseguenza di berne meno.  Sono consentiti due flute il giorno, uno a pasto per l’esattezza. Inoltre, bisogna eliminare il junk food, favorendo un’alimentazione più sana e ricercata.

 La filosofia della dieta dello Champagne

Dietro questo regime, c’è l’idea che mangiare bene voglia significare nutrirsi di cibi costosi (come il salmone affumicato e il pesce in generale). Allora, possiamo dire che non è totalmente sbagliato questo concetto, ma dobbiamo leggerlo al contrario. Mangiare male spesso significa consumare prodotti bassa qualità (per esempio hamburger e patatine). Non è un caso che molti nutrizionisti, in questo periodo di crisi economica, siano preoccupati per la salute delle persone: avere meno potere d’acquisto significa ripiegare su prodotti magari più grassi e calorici. Certo, favorire il consumo di vino non è un consiglio che si sente in tutte le diete, soprattutto se il vino in questione è lo Champagne.

La dottoressa Elisabeth Weichselbaum della British Nutrition Foundation sul Daily Mail ha commentato:

Le donne non dovrebbero bere più di due bicchieri piccoli di champagne il giorno, ma in questo caso si superano i limiti e io non incoraggerei mai qualcuna a bere di più per dimagrire, anche se qualche occasionale strappo alla regola può essere concesso e può anche avere effetti positivi a livello psicologico. Di certo, lo schema dietetico giornaliero è bilanciato, ma anche se lo champagne rosé ha più antiossidanti di quello tradizionale e il vino rosso ne ha più di tutti, sarebbe comunque meglio ricavare la stessa quantità di polifenoli dai cibi e non dallo champagne.

Possiamo quindi tagliare la dieta dello Champagne in un altro modo: evitate di mangiare male, soprattutto cibo spazzatura e di esagerare con le calorie, in vista anche dei cenoni delle feste, concedetevi pure un bicchiere di vino, possibilmente rosso, e favorite il consumo di frutta e verdura, entrambe ricche di antiossidanti. Inoltre, sposate la teoria della psicologa Dearbhla McCollough, psicologa dell’University of Roehampton, che sostiene che mangiare bene voglia dire sentirsi bene con se stessi e avere più rispetto del proprio corpo.

Photo Credits| ThinkStock

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