Torrone, calorie e valori nutrizionali di una ghiottoneria natalizia

Il torrone, un dolce natalizio tipico di molte regioni italiane, vanta una storia antichissima, anche se le sue origini non sono facilmente rintracciabili. Nella sua ricetta classica è un impasto di di albume d’uovo, miele e zucchero, farcito con mandorle e nocciole e ricoperto da due ostie, vale a dire un attentato alla nostra linea!

Calorie e valori nutrizionali del torrone

100 g di torrone alla mandorla

Calorie: 479 Kcal
Proteine: 10,8 g
Grassi: 26,8 g
Carboidrati: 52 g
Sodio: 0
Fibre: 1,9 g

Il torrone ha solitamente la forma di una tavoletta con gli angoli appuntiti. Quello classico può essere di 2 tipi, duro e morbido, caratteristica legata alla pasta del torrone, composta da nocciole o mandorle, leggermente meno grasse rispetto alle noci e alle nocciole, ma ugualmente ricche di minerali e di vitamina E. Nonostante gli indiscutibili benefici, la frutta secca va mangiata con moderazione, poiché l’elevato contenuto di grassi la rende un alimento ipercalorico.

Gli altri ingredienti, quanto ad apporto calorico, non sono certo da meno, come il miele, lo zucchero, e lo sciroppo di glucosio. In alcuni varianti, poi, si usa arricchire il torrone con aromi, cioccolato, o canditi come scorzette di limone o di arancio, che per quanto siano deliziose, sono zucchero puro. Non dimentichiamo che 100 g di canditi  ha quasi 300 calorie. Il torrone, non a caso, è tra i dolci più calorici in assoluto, e quelli ricoperti di cioccolato farciti con la frutta candita sfiorano addirittura le 580 calorie. Se non volete rinunciare a questa prelibatezza senza mettere su peso, l’unica soluzione è come sempre la moderazione.

La preparazione del torrone è piuttosto complessa e laboriosa, inoltre, l’impasto richiede di essere mescolato ininterrottamente per tutto il tempo di cottura. Oggi in commercio si trovano moltissime varianti, frutto della fantasia dei torronari, da quelli speziati a quelli ricoperti di cioccolato. In Italia, esistono vari centri di produzione del torrone, oltre a Cremona, infatti, questo dolce tipico della nostra tradizione, è un prodotto caratteristico della Sardegna, dei comuni di Benevento, dell’Aquila, di Camerino, del Veneto, della Calabria, della Sicilia, ma beneomale tutte le regioni d’Italia hanno tra le loro specialità questa ghiottoneria.

Varietà di torrone

    • Torrone di Cremona: è la città del torrone per antonomasia, tanto che nel mese di novembre viene dedicata a questo dolce una meravigliosa festa. Il torrone è quello classico, la cui forma a stecca rievoca ancora il Torrazzo, ovvero la torre del Duomo.

 

  • Torrone di Benevento: l’intera zona concentrata intorno ai comuni di Benevento e San Marco dei Cavoti vanta una notevole tradizione dolciaria. Gli ingredienti del torrone beneventano sono l’albume d’uovo, le nocciole, le mandorle e il miele. La zona è forse più nota per la produzione dei torroncini croccantino, dalla forma di barrette sottili di zucchero, miele, mandorle e nocciole tritate, del peso di appena 15 grammi, ricoperte di cioccolata e in alcune varianti aromatizzati al limoncello.

 

 

  • Torrone sardo: la produzione è concentrata attorno al comune di Tonara. E’ composto con gli ingredienti classici del torrone come il miele, l’albume d’uovo, le mandorle, le nocciole o le noci, il tutto ricoperte da ostie sottili. Il miele di macchia mediterranea senza zuccheri aggiunti è l’ingrediente più caratteristico del dolce sardo.

 

 

  • Torroni calabresi: la Calabria vanta una lunga tradizione nella produzione del torrone, di cui esistono diverse varietà: torroni gelati, alle arachidi, o quello a forma di piramide ricoperto di cioccolato che si prepara a Bagnara Calabra, il “bacetto”.

 

 

  • Torrone d’Aquila: nel capoluogo abruzzese si prepara una variante di torrone molto morbida e gustosa. A Guardiagrele si produce un torrone croccante preparato con mandorle, frutta candita e cannella.

 

 

  • Torroni di Sicilia: tra i prodotti caratteristici della regione c’è la Cubaita, il torrone preparato con pistacchio, mandorle e miele.
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