Tanti stratagemmi per dimagrire

 1)  Finito di mangiare pensa ad altro: se, dopo aver finito il pranzo, hai la (cattiva) abitudine di pensare già a che cosa porterai in tavola a cena, stai attenta: così facendo crei dentro di te uno stato di ansia e di attesa che “accende” la fame ner­vosa e ti fa arrivare al pasto successivo con un appetito spropositato. Pensare troppo al cibo, anche quello che cucinerai e mangerai più tardi, ti intasa di scorie mentali che ti predispongono a ingrassare.

2)  Quando ti alzi da tavola, sparecchia, metti a posto la cucina, allontanati dai fornelli e dedicati ad altro: al tuo lavoro, ai tuoi hobby, a un’attività all’ aria aperta. L’essenziale è staccare la mente dai pensieri alimen­tari. Quando sarà il momento di mangiare un’altra volta, ci penserai.

3) Quando in ferie pasteggi su un’allegra tavola all’aperto, con stoviglie e cibi variopinti, mangi il giusto, ti sazi ma non ingrassi. Usa questo trucco anche a casa: se hai un terrazzo sfruttalo per pranzare fuori, sostituisci piatti bianchi con quelli colorati, metti in tavola dei fiori e cucina le verdure e i frutti dai toni più accesi. Le energie dei colori sono un potente bruciagrassi.

Scopri di più

Contro la fame compulsiva c’è monga waratah

Per tante persone in sovrappeso, mangiare è un’irresistibile fonte di piacere, in grado di “consolare” dalle frustrazioni, dalla solitudine e dallo stress della vita quotidiana, al punto da costituire una vera e propria dipendenza. Il cibo rischia così di trasformarsi in una sorta di “droga”, non percepita come pericolosa e difficile da con­trollare, anche perché facilmente reperibile e sempre a por­tata di mano. Basta infatti aprire il frigorifero o la dispensa della cucina per appagare immediatamente la “voglia di coccole” o di rassicurazione nascosta dietro la fame nervosa.

Il problema è inoltre associato a stati di insicurezza, fragilità di carattere e scarsa fiducia in se stessi, che ren­dono più difficile prendere coscienza della situazione e de­cidere di cambiare. Un grande aiuto per combattere la dipendenza da cibo e ridurre la tendenza a comportamenti alimentari squilibrati e compulsivi è offerro da Monga Waratah, un rimedio floreale molto utilizzato in Australia come supporto ai trattamenti contro le dipendenze di qualunque tipo (fumo, alcol, cibo o droghe) e come “supporto” nei regimi alimentari dimagranti.

Scopri di più

Griffonia bruciagrassi scacciafame

griffonia

I semi maturi della griffonia contengono grandi quantità di 5-HTP (5-Idrossi triptofano), un diretto precursore del neurotrasmettitore serotonina, uno dei principali mediatori e regolatori del tono dell’umore, del sonno e della fame. Gli estratti di questi semi sono quindi usati in caso di ansia, depressione, insonnia e fame nervosa. Nella medi­cina popolare africana è impiegata come afrodisia­co e nei disturbi gastrointestinali.

La forma più concentrata dell’estratto di griffonia è l’estratto secco, in genere titolato al 10-20% di 5-HTP. Esistono anche forme con maggiore concentrazione, per esempio al 97-98%, ma queste sono destinate a un impiego sotto controllo medico. I semi della Griffonia simplicifolia, grazie al loro contenuto di 5-HTP, placano la fame nervosa, spesso legata a stati depressivi e ansiosi, e caratterizzata da uno smodato desiderio di carboidrati che, se in eccesso, portano a sovrappeso.

Scopri di più

Contro le abbuffate da tristezza c’è Yerba santa

fame di dolci

Perché è così facile ingrassare quando si è depressi? Le cause sono molte, primi fra tutte la  valenza consolatoria del cibo e dei dolci, che quasi sempre donano una sensazione di conforto “solido” e immediato alla tristezza. Il cibo, infatti, non ha soltanto una funzione nutritiva: sedersi a tavola davanti a un piatto invitante, aprire una generosa confe­zione di dolci o di gelato, sgranocchiare caramelle e cioccolatini trasmette un’istintiva sensazione di piacere e soddisfazione, tanto più apprezzata e “giustificata” quanto più ci si sente ma­linconici e giù di morale.

È questo il motivo per cui tante persone, nei momenti di de­pressione, tendono a mangiare troppo, come per cercare nel cibo una sorta di veloce “risarcimento” alle difficoltà del quoti­diano. Consolazione di breve durata, però, che si scontra subi­to con la sgradita realtà del sovrappeso, tuf­fandoci in un perverso circolo vizioso. Che fare, allora, per spezzare questa “cappa” pesante che toglie energia e spegne ogni voglia di vivere?

Un aiuto validissimo per superare gli stati di tristezza, sconforto e demoralizzazione causa di tante abbuffate e crisi bulimiche è costituito da Yerba Santa, un rimedio floreale californiano considerato un autentico balsamo del cuore,  in grado di  risollevare l’umore e prevenire quin­di alla radice lo stimolo della “fame compensativa“. L’essenza permette anche di sbloccare l’apatia e la mancanza di energia.

Scopri di più

La dieta emozionale che calma la fame nervosa

dieta contro fame nervosa

Gli spuntini fuori pasto, più che appagare un senso di fame, servono per calmare il desiderio di qualcosa di buono, infatti a volte il cibo diventa un rifugio, riempie la sensazione di vuoto e regala una “coccola”; quella che danno certe leccornie è sicuramente una sensazione piacevole, ma effimera, che lascia chili superflui da smaltire e ulteriore stress da affrontare. Resistere agli spuntini fuori pasto non  impossibile, e proprio per questo è stata una creata una dieta emozionale in grado di calmare la fame nervosa.

Spesso, chi soffre di fame emotiva mangia per rilassarsi, e il cibo diventa uno strumento di consolazione; secondo gli esperti, in questo caso è utile tenere un diario delle emozioni, ovvero annotare su un quaderno l’orario e la lista degli alimenti che vengono consumati durante la giornata, aggiungendo anche gli eventi e le emozioni che scatenano l’impulso a mangiare. Questo strumento è utile per cercare di capire se stessi e per correggere gli errori nutrizionali più comuni.

La fame nervosa o emotiva ha una spiegazione biochimica: sotto stress l’organismo produce noradrenalina, una sostanza che stimola l’appetito; proprio per tenere a bada quest’ultimo, la dieta emotiva cerca di stabilizzare l’umore, mantenendo in equilibrio i livelli di alcune sostanze nel sangue. Ma non solo; per ritrovare il proprio equilibrio emotivo è necessario ripristinare uno stile di vita che si basi su una normale sequenza di sonno e veglia, e praticare attività fisica, in modo da produrre endorfine, delle sostanze naturali in grado di migliorare l’umore e contrastare lo stress.

Scopri di più

Contro la fame nervosa usa willow

 

Diffuso nelle zone umide, lungo i corsi d’acqua e vicino alle paludi, il salice giallo e un albero alto ed elegante dalla crescita rapidissima. Con le sue piccole foglie strette e lanceolate, che ondeggiano sui rami lunghi e flessibili dal tipico colore giallo-uovo, questa pianta trasmette un’impressione di continuo movimento ed energia. Un’a­naloga carica di energia è attivata da Willow, il fiore di Bach preparato con i fiori del salice.

Il rimedio preparato con le infiorescenze del salice giallo scioglie la collera che spesso cerchiamo di compensare con le abbuffate. Riattivando anche stomaco e intestino. Non  c’è niente di più dannoso per la linea che sedersi a tavola arrabbiati o nervosi. Quando si è di malumore, infatti, il cibo rischia di diventare una “valvola di sfogo” del risentimento, che spinge a mangiare in modo esagerato quasi a voler scaricare tutta la frustrazione accumulata.

A questa forma di “fame rabbiosa” vanno soggette, in particolare, certe persone permalose, che si offendono e “se la legano al dito” per qualunque osservazione o giudizio nei loro confronti. E quando qualcosa va storto nella loro vita quotidiana se la prendono eccessivamente, rimuginando in silenzio e sentendosi vittime della sfortuna. Il rischio, in questa casi, non è solo quello di cercare un ingannevole “risarcimento” alimentare ma anche e  somatizzare l’amarezza e il rancore sullo stomaco e sul fegato.

Scopri di più

Perchè si ingrassa? Canalizziamo le nostre energie!

orientare le energie

Quante cose irrisolte ci pendono sul capo costantemente? Problemi rimandati, imprese o attività iniziate e mai finite, decisioni accantonate perché ci generano angoscia o ci costringono a mettere in discussione le certezze di cui mai vorremmo fare a meno. Anche se non ci facciamo caso, tutto ciò che rimane irrisolto, si accumula nel tempo ed è destinato inesorabilmente a trasformarsi in adipe. Ogni situazione irrisolta infatti rappresenta un piccolo “cantiere” aperto che necessita di operai per essere mantenuto, ma anche di tempo, attenzione, di risorse vincolate e mal utilizzate…Un cantiere aperto rallenta la circolazione di idee, desideri, novità, emozioni.

E, come ben sappiamo, anche i cantieri chiusi o fermi per lunghi periodi sono uno spreco di risorse e generano pesantezza. La quantità di energie che impieghiamo per mante­nere vivi progetti esauriti o che procedono a sprazzi, viene sottratta ad altre attività che ci fanno sentire bene e ci aiutano a prenderci cura di noi. L’energia mal spesa, o che ristagna, rallenta il metabolismo e favorisce ansia e fame nervosa. In virtù di queste considerazioni se vogliamo riprendere slancio e ri­partire più leggeri, occorre cominciare a rimuovere i nostri “posti di blocco” energetici.

Scopri di più

Acqua di cocco: per snellire e depurare

acqua di cocco

L’ acqua di cocco viene ricavata dalla noce verde della palma da cocco. Questo frutto contiene fino a mezzo litro di liquido trasparente dolce, l’acqua di cocco appunto, utile per rivitalizza­re l’organismo e favorire il dimagrimento. In Brasile, il paese d’origine, viene assunta regolarmente per fare scorta di vitamine, minerali e sostanze fortemente depurative che rigenerano la flora intestinale, regolarizza­no la peristalsi e stimolano il metabolismo.

Basta un bicchiere al giorno per stimolare la diuresi, ridurre la cellulite e bruciare i grassi depositati su girovita, fianchi e cosce . Contiene magnesio,potente anti fame nervosa, potassio anticellulite e acido laurico che stimola il metabolismo e favorisce la disintossicazione dell’organismo. In presenza di sovrappeso dovuto a metabolismo lento, cellulite e stipsi. Utile anche per trattamenti depurativi. Bevila a digiuno: un bicchiere al dì può bastare. Il suo potere calorico è basso, così come il suo contenuto di grassi (a differenza del latte di cocco ottenuto spremendo la polpa, che è ipercalorico!).

Con buttercup eviti le abbuffate dei cenoni e aperitivi

buttercup contro cenoni natalizi e aperitivi

Dicembre è il mese più pericoloso perla linea, visto il gran numero di occasioni conviviali in cui si è coinvolti: brindisi con amici e colleghi, pranzi natalizi in famiglia, cenoni di Capodanno, con relative offerte di panettone e bevande ipercaloriche. Il rischio è quello di accumulare 3-4 chili in pochi giorni, specialmente se non si sa dire di “no” all’insistenza altrui e si prova imba­razzo all’idea di rinunciare a mangiare mentre si sta in compagnia. Questo problema è particolarmente sentito da certe persone insicure e timorose del giudizio degli altri, che tendono ad adeguarsi alle abitudini o alle mode del momento.

Un ottimo rimedio in questi casi è costituito da Buttercup un fiore californiano indicato per attivare la fiducia e la forza di volontà, evitando di cedere a inutili lusinghe dannose per il peso forma. Il fiore è utile:

  • nei soggetti insicuri che non sanno dire di no e si fanno sempre convincere dagli altri
  • in caso di scarsa autostima e complessi di inferiorità
  • se si mangia troppo per adeguarsi a mode o all’insistenza altrui
  • per chi si sente diverso a causa del soprappeso e si abbuffa per tamponare il disagio
  • per placare la fame nervosa che tende ad aumentare durante le feste

Scopri di più

Dieta dissociata: attenzione all’insulina

attenzione all'insulina nella dieta dissociata

A volte, dopo una dieta, si inizia a dimagrire ma ad un certo punto la bilancia si blocca. Più ci si fissa sull’io di dover perdere altri chili e più il corpo si ribella. Ma attenzione anche alla dieta dissociata. Uno dei tanti luoghi comuni da sfatare è quello secondo cui la dieta dissociata consista essenzialmente nel non mangiare carboidrati, proteine e frutta acida nello stesso pasto.

 Bisogna ricordare che questo tipo di dieta prevede altre quattro regole:

  1. mangiare prevalentemente frutta e verdura
  2. limitare la quantità giornaliera di proteine, amido e grassi
  3.  mangiare cereali integrali e non raffinati
  4. lasciare passare almeno 4 ore tra pasti diversi.

Dall’altra parte, però, il limite più grande di questa dieta è insito proprio nel principio cardine: mangiare i carboidrati da soli, magari con sola verdura, provoca eccessivi picchi di insulina, responsabili per esempio della fame nervosa e di al­terazioni croniche del metabolismo su base ormonale. Un regime alimentare buono è invece quello in cui ogni singolo pasto prevede un giusto equilibrio tra i vari nutrienti (40% di carboidrati, 30% di proteine e 30% di grassi).

Scopri di più

Contro la fame notturna c’è gray spider flower

gray spider flower

Sono molte le persone che, nei momenti di forte agitazione, avvertono il bisogno irresistibile di mangiare, quasi illudendosi di controllare l’emotività riem­piendosi di cibo. Anche chi soffre di solitu­dine, soprattutto la sera ricorre spesso al tentativo di “rassicurarsi” mangiando (so­prattutto dolci) prima di andare a letto o svaligiando il frigorifero se l’insonnia inter­rompe il riposo.

Un ottimo rimedio in caso di fame ansiosa e di desiderio notturno di cibo è rappresen­tato da Gray Spider Flower, un fiore au­straliano dalle proprietà calmanti e stabiliz­zanti e dall’azione intensa e veloce, utilissi­mo in tutte le situazioni in cui la fame ner­vosa sembra impossibile da arginare. Il ri­medio aiuta a ritrovare presto la calma e ad attivare la forza d’animo e la lucidità men­tale necessarie per riconoscere la falsa fame e astenersi dagli spuntini consolatori. In caso di eccessi alimentari o alcolici causati dall’ansia

  • Per chi ha il sonno disturbato da brutti sogni e incubi che scatenano la fame nervosa
  • Per chi soffre di solitudine e paure e cerca di “tamponare” il malessere mangiando, soprattutto cibi dolci

Scopri di più

Come bloccare la fame nervosa: pet terapy e immagini

fame nervosa pet

Un cane affettuoso che ti viene incontro la sera: di fronte a questa immagine a molti di noi si allarga il cuore ma, immediatamente dopo, un’altra immagine si impone: quanto im­pegno richiede un animale? Sono molti coloro che, vivendo da soli, hanno un gran desiderio di avere un animale in casa e, di fronte alla prospetti­va del lavoro che comporta, arretrano. Un cane richiede attenzioni e soprattutto ci porta fuori di casa, costringendo a fare moto almeno due volte al gior­no. Ed è di fronte a questa prospettiva che i pigri soccombono, satiro poi immalinconirsi e cercare di colmare la solitudine con dolci e altre gratifica­zioni alimentari fuori pasto.

Se la prospettiva di uscire col cane sotto una pioggia scrosciante appare insostenibile in astratto, mettersi un impermeabile e portare fuori l’amico fidato è un gesto naturale. E se la pigrizia si nutre di abitudini, anche la disponibilità a muoversi si conquista con la consuetudine a farlo. Per questa ragione, se desideri davvero un cane, non rinunciare: sarà un traino per uscire dalla catena di routine e pigrizia che sono l’anticamera di depressione e obesità.

Un cane in casa ti stimolerà a prenderti cura di lui e spingerà anche a prenderti più cura di te stessa: un animale ti aiuta a diventare più regolare nei pasti, a stare più attenta a tutto ciò che consumi e, appagando  il tuo bisogno di compagnia e di calore, il cane previene anche  la fame nervosa che deriva dal vuoto affettivo.

Scopri di più

Come perdere 3 chili in una settimana: mangiare di più a colazione

prima colazione per perdere peso

Non fare la prima colazione è come mettersi alla guida di un’automobile con il serbatoio vuoto: non serve a fare più strada né tanto meno ad ottimizzare i consumi o a mantenere il veicolo in buono stato. Eppure, secondo i dati statistici, fino a qualche anno fa ben più della metà degli italiani si limitava a iniziare la giornata con un caffè 0 al massimo un cappuccino: esattamente come met­tersi in macchina con la spia del carbu­rante in riserva.

Oggi la situazione è decisamente migliorata,almeno dal punto di vista numerico: la percentuale di coloro che saltano drasticamente il primo ap­puntamento con il cibo sarebbe limitata al 17% circa, ma rimane un solido 15% che non va oltre la tazza di caffè, mentre il 18% esce di casa a digiuno per infilarsi poi frettolosamente dentro un bar dove mettere a tacere in qualche modo gli sti­moli della fame o gratificarsi davanti al bancone cercando un incoraggiamento alimentare per affrontare la giornata, meglio se con una brioche iper­calorica e un cappuccino. Una colazione «saltata», ridotta o mal fatta espone il nostro organismo a una serie di rischi:

  1. Aumenta la fame. Lo stomaco vuoto (o semi­vuoto) scatena la fame nervosa e la voglia di man­giucchiare già verso le 10 del mattino.
  2. Il metabolismo rallenta: non ricevendo la giusta dose di carburante sotto forma di cibo, si blocca.
  3. I succhi gastrici “eccitati” dall’assunzione di un caffè da solo scatenano fenomeni in­fiammatori che alla lunga irritano tutto il tratto di­gerente e appesantiscono la digestione.

Scopri di più

Banaba contro fame e voglia di dolci

banaba contro adipe all'addome

Le brusche fluttuazioni dei livelli di zucchero nel sangue (glicemia) e quindi dell’insulina sono tra le principali imputate nell’aumento del peso corpo­reo. Inoltre sono proprio loro a stimolare la fame (comunemente detta “nervosa”) e il desiderio di cibo, specie di dolci, pane, focacce ecc. Per ri­durre queste fluttuazioni e mantenere regolari i livelli glicemici, si deve migliorare la qualità dell’alimentazione e la distribuzione dei car­boidrati nella giornata. Inoltre ci può essere d’aiuto l’insulina naturale: quella contenuta nella Banaba.

Verifica col test qui sotto se il rallentamento metabolico è dovuto a un eccessivo consumo di zuccheri, e poi scopri come “aggiustare” la dieta e quali cibi privilegiare mentre as­sumi la Banaba, l’integratore che sblocca il metabolismo:

  1. Il grasso accumulato si concentra su pancia e tronco (torace, dorso e cervico-nucale)?
  2. La tua dieta comprende porzioni di carboidrati eccessive (rispetto all’attività fisica svolta nel giorno), consumate soprattutto nelle ore serali (a cena o in generale dopo le 18)?
  3. Sensazione di fame intensa a breve distanza dall’ultimo pasto?
  4. Fame eccessiva e “nervosa” di dolci e farinacei (pizza, focacce, crackers ecc.)?

Ti riconosci in questo quadro clinico? Il  tuo blocco metabolico è dovuto all’eccesso di zuccheri. Per prima cosa, visto che ami i carboidrati, li dovresti consumare prevalentemente nella prima parte della giornata, ossia a colazione e pranzo.  In ogni pasto cerca di introdurre le fibre alimentari (contenute soprat­tutto in insalate e verdure a foglia verde, cereali integrali, crusca): riducono il tasso di assorbimento degli zuccheri, contenuti negli alimenti. A merenda sgranocchia 3 mandorle e 3 nocciole, che lubrificano il metabo­lismo senza provocare picchi di insulina.

Scopri di più

Fame nervosa, cos’è, come tenerla a bada

fame-nervosa

A molti di noi è accaduto, almeno qualche volta nella vita, di reagire ad emozioni e/o stati d’animo spiacevoli gettandosi a capo fitto sul cibo. In questo caso a spingerci a mangiare non è fame vera e propria, ma la cosiddetta fame nervosa, ovvero quel fenomeno, piuttosto comune, al quale gli studiosi del comportamento alimentare si riferiscono con il termine eating emozionale, ossia la “situazione vissuta da coloro che … usano il cibo per far fronte alle emozioni”.

Nonostante questo comportamento abbia importanti aspetti psicologici ciò non vuol dire che esso celi necessariamente un disagio psichico. Spesso infatti la fame nervosa fa la propria comparsa nei momenti in cui ci sentiamo un pò tristi, arrabbiati, ansiosi o siamo particolarmente stressati.

In queste condizioni, l’impossibilità o l’incapacità, di esprimere in maniera adeguata i propri stati d’animo, spinge ad assumere cibo anche quando non ne sentiamo la reale necessità portandoci spesso a preferire cibi grassi e ipercalorici (i cosiddetti junk food).

Scopri di più