Gluten Sensivity, ovvero la sensibilità al glutine

Sicuramente tutti avrete sentito parlare della celiachia, forse un po’ meno della “Gluten Sensivity”, che non è una forma attenuata della celiachia, ma una malattia che si diversifica da essa dal punto di vista molecolare e dalla risposta immunitaria, anche se la causa scatenante della patologia è la stessa.

Gluten Sensivity significa “sensibilità al glutine”: questo è il nome che le hanno dato i ricercatori che hanno studiato le caratteristiche di questa patologia che, in Italia, interessa ben 3 milioni di persone.

Lo studio è stato condotto dal Dottor Alessio Fasano, professore di pediatria all’Università del Maryland School of Medicine, a Baltimora, con la collaborazione dell’Università di Napoli, ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica “BMC Medicine”. La Gluten Sensivity viene diagnosticata soprattutto in pazienti adulti con problemi di tipo intestinale che in passato venivano indicati come disturbi del colon irritabile.

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Celiachia, la nuova farina idrolizzata

La celiachia, l’intolleranza alimentare al glutine (proteina del frumento), tocca da vicino moltissime persone, ma c’è una scoperta che potrebbe cambiare loro la vita: la farina idrolizzata. A darne la notizia è Luigi Greco, dell’Università di Napoli, che attraverso uno studio ha scoperto che tutti i prodotti da forno che vengono preparati utilizzando la farina di grano idrolizzata non causano danni alle persone che soffrono di celiachia.

È vero che non ci sono solo i prodotti da forno a contenere glutine, ma questa ricerca può essere un valido aiuto per migliorare la qualità della vita. Ricordiamo che questa proteina si trova anche nella segale, nell’orzo e pure in alcuni condimenti per insalata, salse e addirittura integratori alimentari. La celiachia è davvero molto diffusa, anche se una larga percentuale non si è accorto di averla.

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La celiachia

Cos’è la celiachia

La celiachia, o malattia celiaca, è un’intolleranza ad una componente del glutine (la gliadina), un complesso di proteine presenti in frumento, orzo, segale, avena, kamut e farro. Come vedremo meglio in seguito, le persone affette da celiachia devono evitare tutti gli alimenti derivati da questi cereali così come tutti quelli che possono contenere glutine per contaminazione, dal momento che la sua assunzione può causare gravi lesioni alla mucosa dell’intestino tenue.

Celiachia, i sintomi

Sebbene non si possano indicare con esattezza sintomi tipici della celiachia, in genere le persone celiache lamentano sintomi quali diarrea intermittente e dolori addominali oppure possono manifestare sintomi quali irritabilità, tono dell’umore depresso, crampi muscolari, dolore articolare, debolezza generale e, nei bambini, difficoltà di accrescimento.

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Celiachia, individuati i tre peptidi responsabili

Sarebbero state individuate le tre molecole tossiche responsabili della celiachia, ovvero i peptidi del glutine che scatenano la reazione immunitaria nelle persone che ne sono affette; la scoperta, annunciata sulla rivista Science Translational Medicine, rappresenta un notevole passo avanti nella lotta contro questa malattia che potrebbe portare alla messa a punto di un vaccino contro di essa, la cui sperimentazione è già stata avviata.

La scoperta si deve all’equipe di Bob Anderson e di Jason Tye-Din del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research di Parkville, in Australia. Gli esperti hanno osservato un campione di 200 pazienti cui è stata somministrata una dieta a base di cereali per circa sei giorni; trascorso questo tempo sono state isolate, attraverso un prelievo di sangue, le cellule immunitarie responsabili della reazione al glutine (linfociti T) le quali sono state in seguito messe a contatto con 2.700 peptidi “sospetti”.

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Spezie e kamut contro sovrappeso e obesità

kamut e spezie

Secondo una recente ricerca condotta su un campione di 1600 donne giapponesi che mangiavano ogni giorno almeno un piatto piccante, pubblicato sul British Journal of Nutrition, il consumo quotidiano di spezie (come pepe, peperoncino rosso, anice, cannella, senape, zenzero ecc.) aiuta l’organismo ad accumulare meno adipe. Secondo gli esperti, infatti, l’ingestione di queste spezie aumenterebbe la termogenesi, ovvero la capacità del corpo di produrre calore: produrre calore costa energia, e questo processo porta il metabolismo a utilizzare le riserve di grasso, aumentando la sua velocità.

È stato dimostrato che le sostanze che stimolano la termogenesi sono i capsaicinoidi, contenuti, oltre che nel peperoncino rosso, anche nello zenzero e in altre spezie. Il loro consumo eccessivo deve essere però evitato se si soffre di ulcera o di gastrite. Grazie al suo sapore vagamente dolciastro, che ricorda quello del burro, il kamut – un’antica varietà di grano originaria dell’Egitto riscoperta negli Stati Uniti a partire dagli anni Cinquanta – sarebbe il tipo di cereale più indicato per combattere il sovrappeso nelle persone golose di dolci e carboidrati ma con problemi di intolleranza al glutine.

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La luce dirà se c’è glutine

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Sedersi a tavola senza l’incu­bo di essere colpiti da diarrea o da tanti altri disturbi gastrointe­stinali. È la chance che i celiaci aspettavano e che presto po­trebbe restituirgli a un’alimenta­zione meno limitata. La scoper­ta è targata Cnr Napoli e arriva dall’istituto di Biochimica delle Proteine che ha messo a punto un kit in grado di rivelare la pre­senza dei glutine negli alimenti.

Un metodo “fai da te” abba­stanza semplice e non più lega­to a costosi esami di laborato­rio. E non sarebbe un vantaggio da poco per i tanti soggetti ai quali è stata diagnosticata l’in­tolleranza alla sostanza. Per ora, come chiarisce Genna­ro D’Auria, il ricercatore che ha coordinato la ricerca, si tratta solo di uno studio promettente che, però, potrebbe diventare realtà nel giro di sei mesi. Il si­stema che individua il glutine non si basa infatti sui metodi classici che utilizzano gli anti­corpi, ma sull’interazione di pro­teine che legano, in maniera specifica, le sequenze tossiche per i celiaci, quindi quelle contenute nel glu­tine.

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Celiachia: dieta no problem

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La celiachia, ovvero l’intolleranza al glutine è sempre più diffusa. Colpisce circa un individuo ogni 150. Una dieta senza glutine è l’unica terapia che consente al celiaco di vivere una vita “normale”.

Quali sono quindi i cibi da escludere e quindi quale la dieta da seguire nel caso di celiachia?

– Tutti quelli che contengono glutine come pane, pasta, torte e biscotti. A questo proposito va ricordato che in commercio (si possono trovare facilmente in farmacia ma anche nei ristoranti e nella GDO) esistono cibi speciali – chiamati “glutin free” – preparati con farine alternative: in questi prodotti, tutte le sostanze che possono causare intolleranza vengono eliminate ma il gusto e l’aspetto sono identici a quelli dei normali cibi. Sulle confezioni dei prodotti “glutin – free” deve essere stampato un simbolo particolare: una spiga barrata.  Sono alimenti autorizzati dal Ministero della Salute. Vi ricordiamo che se per errore dovesse essere ingerito un cibo con glutine potrebbero verificarsi spiacevoli conseguenze, come dolori addominali.

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