Sono in continuo aumento le persone che soffrono d’intolleranze alimentari. Attenzione, non di allergie, ma di tutti quei disturbi legati all’alimentazione per i quali il nostro corpo ha delle reazioni avverse al cibo. Sono anche chiamate “allergie non allergiche” e in teoria non coinvolgono il sistema immunitario ma il metabolismo. Come si manifestano? Per esempio, con gonfiore, colite, gastrite, ma anche pruriti, eczemi, crampi e molto altro.
Secondo un nuovo studio italiano della fondazione Irccs Cà Granda di Milano (Ospedale maggiore policlinico), presentato alla conferenza Digestive Disease Week di Chicago (Usa), l’origine delle intolleranze alimentari è psicologica: le vere cause potrebbero essere lo stress, l’ansia o magari anche la depressione. Insomma, ci sono motivi più profondi e anche un po’ più insidiosi dietro ad alcuni disturbi alimentari.
Lo studio è stato analizzato sull’intolleranza al lattosio. Sono stati presi in considerazione 100 volontari e hanno dovuto raccogliere informazioni circa la loro salute mentale e fisica, in particolare se avevano avuto motivi o episodi di depressioni o situazioni stressanti. Inoltre, sono stati raccolti anche dati sulla forma fisica. Il risultato ha portato gli esperti a credere che i sintomi tipici di questa intolleranza, come gonfiore o difficoltà di digestione, possano essere la somatizzazione di un disagio psicologico.
Di solito si tende a eliminare dalla dieta l’elemento incriminato senza fare alcun test. I medici sostengono che non sia una buona idea e che può anzi essere dannosa per il corpo, per esempio togliere il latte significa creare carenza di calcio. Attenzione, ci sono persone che non digeriscono per nulla il lattosio e ciò può comportare problemi reali di stomaco, ma ne esistono numerose che digeriscono tutto perfettamente e che hanno dimostrato di avere delle reazioni solo in alcuni casi. Ricordiamo che anche la gastrite o la colite sono legate moltissimo a questioni di carattere psicologico e di stress.
[Fonte: Lastampa]
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