Le intolleranze alimentari sono solo questione di stress

Sono in continuo aumento le persone che soffrono d’intolleranze alimentari. Attenzione, non di allergie, ma di tutti quei disturbi legati all’alimentazione per i quali il nostro corpo ha delle reazioni avverse al cibo. Sono anche chiamate “allergie non allergiche” e in teoria non coinvolgono il sistema immunitario ma il metabolismo. Come si manifestano? Per esempio, con gonfiore, colite, gastrite, ma anche pruriti, eczemi, crampi e molto altro.

Secondo un nuovo studio italiano della fondazione Irccs Cà Granda di Milano (Ospedale maggiore policlinico), presentato alla conferenza Digestive Disease Week di Chicago (Usa), l’origine delle intolleranze alimentari è psicologica: le vere cause potrebbero essere lo stress, l’ansia o magari anche la depressione. Insomma, ci sono motivi più profondi e anche un po’ più insidiosi dietro ad alcuni disturbi alimentari.

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Mal di stomaco? Colpa dell’infelicità

La vostra relazione affettiva sta andando a rotoli, siete sull’orlo del divorzio, o vi siete già separati? Avete perso il lavoro per colpa della crisi? Fumate, magari per scacciare la tensione? Attenti, perché siete i candidati ideali a mal di stomaco e cattiva digestione. Il primo studio italiano che ha valutato nella popolazione prevalenza e caratteristiche della dispepsia funzionale, ovvero dei disturbi digestivi non spiegati da una vera e propria malattia organica, afferma che divorzio, disoccupazione e fumo, assieme alla sindrome dell’intestino irritabile, sono i fattori che più spesso si associano al problema.

La ricerca condotta dal dott. Maurizio Zagari e dal dott. Franco Bazzoli, gastroenterologi del Dipartimento di Medicina clinica dell’Università di Bologna lo ha recentemente dimostrato. Circa mille abitanti di due comuni in provincia di Bologna, Loiano e Monghidoro, sono stati sottoposti non solo a questionari per valutare i sintomi di questo disturbo, ma soprattutto a una gastroscopia che fugasse qualsiasi dubbio diagnostico. Specifica il dott. Bazzoli,

“Si tratta di persone chiamate da noi a partecipare allo studio, che non si erano rivolte al medico per i disturbi. Ciò significa che i dati raccolti sono lo specchio di quel che accade nella popolazione generale”.

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Digestione: i consigli per stare meglio

digestione

Da tempo la scienza ha evidenziato un legame tra lo stomaco e il cervello, i quali riescono a stare in contatto attraverso dei mediatori chimici, cioè delle sostanze che hanno il compito di trasmettergli impulsi nervosi.

In alcune persone questo legame è molto stretto e può bastare un contrattempo o una giornata particolarmente stressante per far sì che le tensioni arrivino alla pancia e diano il via ad una serie fastidi: digestione difficile, gonfiore o dolore nella parte superiore dell’addome, bruciore alla  bocca dello stomaco, eruttazioni, nausea e mal di testa.

Questi disturbi, però, possono anche essere causati da cattive abitudini alimentari, come consumare pasti abbondanti o ricchi di grassi, cenare tardi o andare a letto subito dopo mangiato. Se il problema si manifesta solo occasionalmente ed è legato allo stress, può essere sufficiente adottare dei trucchi antiansia.

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