FoodRisc, il progetto europeo dedicato alla corretta alimentazione

Mangiare bene e in modo sano. Forse ci siamo un po’ dimenticati in questi giorni i principi della corretta alimentazione, ma Natale arriva una volta l’anno e ci si può concedere anche qualche strappo alla regola. Ciò che conta è non esagerare e seguire un regime dietetico ricco ed equilibrato durante l’anno. Il problema è che non è per tutti così. Ecco perché è nato il progetto ‘Foodrisc‘, finanziato dall’Unione europea con 2,97 milioni di euro. Ha come obiettivo quello di colmare le lacune nella catena dell’informazione sull’alimentazione.

Ogni giorno riceviamo una gran quantità di informazioni sugli alimenti che assumiamo, in particolare sui rischi a essi associati. Ma questo notizie sono vere? Numerose ricerche, teorie per perdere peso, consigli della nonna o infondati. Come si fa a gestirsi in questa situazione?

Un gruppo di scienziati finanziati dall’Ue ritiene che le informazioni e i consigli relativi ai nuovi rischi connessi al cibo potrebbero favorire la fiducia dei consumatori, frenare le perdite in termini economici legate agli allarmi su determinati prodotti e ridurre il numero di patologie legate all’alimentazione.

Con questa logica verranno creati strumenti efficaci per l’ottimizzazione delle comunicazioni sui rischi associati all’alimentazione: prima di tutto un nuovo sito internet,  poi un uso più capillare dei social media: Facebook ormai è una vera potenza. Poi ci sarà un kit per la comunicazione e redigere alcune linee guida utili alle organizzazioni europee per migliorare l’uso dei servizi di comunicazione, informazione e istruzione dedicati al pubblico.

Il kit consentirà a politici, autorità alimentari e altri utenti di adottare un approccio comune per la distribuzione delle informazioni ai consumatori europei. I ricercatori vogliono anche mettere a punto la descrizione delle relazioni tra rischi e benefici alimentari, e far emergere le varie implicazioni per coloro che si occupano di comunicazione. Il programma riunisce esperti provenienti da Belgio, Germania, Spagna, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito.

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