Dimagrire poco per volta per non ingrassare più!

Se desideri dimagrire, ricorda che i traguardi più durevoli sono quelli che conquisti lentamente. Tutto e subito: è questo uno dei motti di chi desidera dimagrire e si impone le maniere forti, le diete drastiche, un regime punitivo che costringa a rigare dritto per ottenere risultati rapidi e soddisfacenti. Inutile dire che con queste premesse non si va lontano, anzi: non si parte affatto! Più ci si sforza e più il corpo si ribella e protesta con la fame nervosa, innescando un circolo vizioso in cui la dieta, invece che farci dimagrire, ci fa mangiare ancora di più.

Che sensazione vi evoca l’idea di mettervi dolcemente a dieta? Probabilmente quella dell’insuccesso: le diete soft, in apparenza, favoriscono la libertà e quindi la mancanza di controllo. Invece quello che vi proponiamo è proprio di cominciare una dieta quasi senza rendervene conto, in modo dolce e graduale. Introducendo piccoli cambiamenti, uno alla volta, eviteremo di innescare quelle resistenze che boicottano le diete “serie”; e poi, i risultati ottenuti con piccoli sforzi ci faranno andare avanti con più motivazione ed entusiasmo.

Appena sveglia sei abituata a prendere un caffè e basta? poi a metà mattina fai il bis con brioche e cappuccio zuccherato? Prova a fare una colazione “vera” e sana, ad esempio un bicchiere di latte scremato, uno yogurt, un frutto e una fetta di pane nero con un velo di marmellata e abituati, mattina dopo mattina a mangiare in maniera completa lasciando invariato il tuo stile alimentare a pranzo e a cena. Una colazione equilibrata ti farà arrivare a pranzo con meno fame. E in più, questo piccolo cambiamento poco per volta ne innescherà degli altri.

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Dieta mediterranea e Dna

Ritenuta dagli esperti una delle diete, o meglio degli stili di vita alimentari, più complete e bilanciate, la dieta mediterranea è osannata in tutto il mondo per gli indiscutibili benefìci che esercita sullo stato di salute di chi la segue (abbassamento del rischio cardiovascolare e dell’insorgenza del diabete, controllo del peso). Questo è talmente vero che dinnanzi alla preoccupante avanzata di cibi e abitudini alimentari provenienti da oltreoceano si moltiplicano le iniziative tese a promuoverla e difenderla soprattutto presso i più giovani.

Tuttavia, secondo quanto emerso da una ricerca della statunitense Università di Rochester, pubblicata dalla rivista Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology, l’aumento del colesterolo “buono” indotto dalla dieta mediterranea, può aumentare il rischio di infarto in soggetti predisposti a causa di una particolare combinazione genetica.

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Ricette light: il pinzimonio di verdure alle erbe

Se avete deciso di intraprendere un percorso di alimentazione ipocalorica per prepararvi alla prova costume, ma senza cimentarvi in una vera e propria dieta con  menù e conteggio delle calorie, sarete sicuramente alla ricerca di piatti facili, veloce e naturalmente light che posano aiutarvi nell’intento.

Cosa c’è di meglio, quindi, di un bel piatto di verdure in pinzimonio, che oltre ad essere leggere, vi permettono di assumere una delle cinque porzioni di frutta e verdura giornaliere consigliate dai nutrizionisti per restare in forma e in salute. Vediamo come realizzare questa ricetta extra light, che oltre tutto si prepara in dieci minuti, consentendovi così di risparmiare tempo oltre che calorie.

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Morte prematura, obesità più micidiale del fumo

A quanto pare l’obesità, un disturbo che affligge buona parte della popolazione sembra diventare inarrestabile e le autorità sanitarie mondiali lanciano l’allarme. I problemi legati alla dieta scorretta e al sovrappeso stanno diventando la causa principale di morte prematura, ancora più del fumo. Uno studio australiano ha scoperto che, proprio in Australia, l’obesità è già la principale causa di morte prematura, superando di fatto il numero di vittime causate dal vizio del fumo.

Gli esperti australiani concordano sul fatto che probabilmente non sono preparati ad affrontare l’ondata di problemi di salute legati a questa condizione. Soltanto in Australia in soli 6 anni i problemi legati al sovrappeso sono più che raddoppiati. Nel 2006, per esempio, rappresentavano l’8,7% di tutte le patologie. Oggi le malattie correlate al vizio del fumo rappresentano il 6,5% e hanno ceduto il primato ai problemi di peso. Gli sforzi fatti per far diminuire il consumo di tabacco hanno avuto successo e il calo dei problemi di salute collegati ne è una prova.

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Dimagrire dedicandosi ad attività manuali

dimagrire con attività pratiche

Le attività pratiche e manuali hanno un potere terapeutico immenso. Stimolano il cervello a produrre le molecole che accelerano il metabolismo. Si dimagrisce facilmente se ci dedichiamo ad attività creative pratiche, meglio se manuali: non bisogna perdere tempo a fantasticare un futuro in cui diventeremo magri. Meglio cercare cose artigianali da fare, subito: sono il più potente farmaco bruciagrassi. Avere dei progetti, sognare ad occhi aperti fa dimagrire? No, decisamente no. Spesso i grandi sogni sono solo dei rifugi in cui nascondersi, un modo per non prendere atto di che cosa non va bene nella nostra vita attuale.

Fantasticare, come in una fiaba, miti impossibili da raggiungere come il principe azzurro che arriverà chissà quando, non serve a niente: gli alibi e i sogni irrealizzabili ci fanno ingrassare di più. La nostra interiorità, per dimagrire, ha bisogno di cose concrete e soprattutto facilmente realizzabili. Arriva così la domanda chiave: “Che cosa non mi piace nella mia vita?” Oggi più di una ricerca sul cervello ha messo in luce che proprio il fare con le mani è uno dei più potenti antidepressivi.

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Abbassare il colesterolo con la dieta e i farmaci

I numeri forniti da Progetto Cuore, portale dell’Istituto Supe­riore di Sanità, durante “Obesity Day 2009“, sono inequivocabili: il 17% degli uomini e il 21% delle donne tra i 35 e i 74 anni è obeso, mentre sono in sovrap­peso il 50% degli uomini e il 34% delle donne. Infine il girovita, indicatore-sen­tinella di fondamentale impor­tanza nel definire la “sindrome metabolica“, una delle più co­muni patologie diffuse nel mondo occidentale, è cresciuto di 6-7 cm per l’uomo e di quasi 15 per la donna. Il 67% degli uomini e il 55% delle donne hanno problemi con la cir­conferenza della vita, nonché co­lesterolo e trigliceridi, diabete e ipertensione. Questo comporta inevitabilmente rischi cardiova­scolari.

Il colesterolo, in particolare, viene trasportato nel sangue dalle lipoproteine LDL e HDL: le prime sono definite “cattive” per­ché depositano il colesterolo sulle pareti delle arterie, le se­conde “buone” perché lo rimuo­vono. Il livello di colesterolo totale nel sangue è la somma di quello pre­sente nelle lipoproteine LDL, HDL e VLDL, e questo non è un dato che determina in modo as­soluto il rischio cardiovascolare; ciò che conta infatti è il rapporto tra le varie frazioni, che definisce l’Indice di Rischio Cardiovasco­lare (IRC).

Per mettersi sufficientemente al riparo dal rischio di un evento cardiovascolare, è bene che VIRC sia inferiore a 4 per l’uomo e a 3,7 per la donna. Potete calcolare il vostro IRC anche da soli, secondo questa formula:

IRC = Colesterolo totale / HDL

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La dieta degli italiani, com’è cambiata dal dopoguerra ad oggi

Molta più carne, frutta e verdura, meno vino, pasta e pane. Così è cambiata la dieta degli italiani dal dopoguerra ad oggi, almeno secondo i dati emersi dal rappporto Coldiretti-Censis sulle nostre abitudini alimentari. In particolare l’aumento dei consumi di carne si attesta attualmente intorno al 300% mentre per i consumi di vino si registra un calo di oltre un terzo. Qausi un addio invece quello degli italiani alla pasta fatta a mano cui viene preferita, probabilmente per ragioni di praticità ed economicità, la pasta prodotta industrialmente, al lardo e allo strutto, largamente sostituiti dall’olio extravergine di oliva che scalza (fortunatamente) anche la terribile margarina.

Quanto all’aumento del consumo di carne, questo riguarda soprattutto la carne bovina a scapito di quella di pollo (più magra) mentre a dare (forse) una mano ai consumi di frutta potrebbe essere stata l’introduzione di nuove varietà fra le quali il kiwi, arrivato nel nostro paese negli anni ‘ottanta. Sotto il profilo alimentare d’altra parte l’italiano è un consumatore versatile se è vero che nel carrello della spesa mette indifferentemente surgelati (69,6%), cibo in scatola  (58,7%)  e prodotti a denominazione (Dop e Igp) non disdegnando l’opportunità di fare acquisti direttamente dal produttore (41,4%).

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Lo spuntino di metà mattina, una nuova abitudine per gli italiani

Secondo il rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani, lo spuntino è diventato un appuntamento irrinunciabile per due italiani su tre: il 62,3% di essi infatti si concede sempre una pausa per lo spuntino alla mattina, tra la colazione e il pranzo, mentre il 63,8% preferisce rimandarlo al pomeriggio (in questo caso si chiama merenda) per non arrivare troppo affamato a cena. Un buon 52,2% invece si ferma per mangiare qualcosa sia alla mattina che al pomeriggio.

Gli amanti dello spuntino sono soprattutto donne, giovani, single e residenti al Sud e nelle isole. Tra gli alimenti più gettonati troviamo: frutta e yogurt (molto bene), cracker, cornetti, brioche e merendine (un po’ meno bene). Sembra quindi che gli italiani abbiano fatto ampio spazio a questa nuova abitudine alimentare adeguandosi sostanzialmente all’indicazione della stragrande maggioranza dei nutrizionisti di consumare cinque pasti bilanciati al giorno.

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Il miglior modo per perdere peso? Rapidamente

In molti ritenevano che per il miglior modo di perdere peso e poi mantenerlo fosse quello di farlo lentamente. Un recente studio suggerisce il contrario. Per perdere efficacemente peso e mantenersi in forma bisogna farlo rapidamente. Ad affermarlo è uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università della Florida. La dott.ssa Lisa Nackers e colleghi hanno valutato le differenze tra i programmi perdita di peso in modo lento e la perdita di peso in modo veloce analizzando i dati di 262 donne obese di mezza età che hanno preso parte al programma TOURS, ovvero Obesity in Underserved Rural Settings.

Le partecipanti hanno seguito un determinato un programma per sei mesi che prevedeva una dieta ipocalorica e una moderata attività fisica, al fine di raggiungere una perdita di peso di 0,5 kg alla settimana. Al termine dei sei mesi le donne sono state seguite per un anno, in cui hanno beneficiato di un supporto che prevedeva, per due volte al mese, colloqui individuali e di gruppo, contatti telefonici e aggiornamenti per mezzo di newsletter.

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Il 40% degli italiani vorrebbe mangiare meglio ma non ci riesce

Secondo quanto emerso dal primo rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani, il 37% degli abitanti del Bel Paese vorrebbe mangiare bene ma non ci riesce: di questi il 40,5% ha un’età compresa tra i 30 e i 44 anni e oltre il 40% sono donne, nel 43% dei casi casalinghe. Quasi il 33% degli italiani dichiara invece di seguire una dieta sana; tra questi si trovano soprattutto anziani (40,3%) e laureati (37,6%). Il 43% di noi d’altra parte è in sovrappeso e l’11% obeso.

Tuttavia, sempre secondo i dati del rapporto Coldiretti/Censis, questa situazione, per certi versi sconfortante, non è il frutto di disinformazione: quasi il 62% degli intervistati dichiara infatti di essere

molto informato sui valori nutrizionali, le calorie e i grassi riguardanti i vari alimenti

Nel 51,1% dei casi queste informazioni vengono ricercate e ottenute proprio sul web, mentre solo il 34% degli italiani si rivolge a quotidiani, settimanali e periodici, il 25,5% a familiari ed amici (25,5%) e il 25,6% ai negozianti e al personale del punto vendita per saperne di più su ciò che porta in tavola.

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Mangiare bene in vista dell’estate, le 15 regole d’oro dei dietisti italiani

Arrivano dal congresso milanese dell’ANDI (Asssociazione Nazionale Dietisti Italiani), tenutosi appena ieri, le 15 regole d’oro per mangiar sano e smaltire i chiletti in più accumulati durante l’inverno senza troppo stress e rinunce. Vediamole insieme:

  1. Non saltare mai i pasti, a partire dalla colazione;
  2. Inserire in ogni pasto una porzione di carboidrati, privilegiando quelli di tipo integrale e a scarso contenuto in grassi;
  3. Inserire in ogni pasto principale una buona porzione di verdura;
  4. Negli spuntini (massimo 2 al giorno) preferire la frutta;
  5. Limitare la frequenza dei formaggi a 2-3 volte a settimana;
  6. Consumare il pesce almeno 2 volte a settimana;
  7. Inserire almeno 2-3 volte a settimana, in uno dei pasti principali, piatti unici come zuppa di legumi e cereali accompagnati da un contorno di verdura; insalatona con uovo, prosciutto cotto magro o mozzarella o tonno, accompagnata da una porzione di pane; pasta o riso freddo condito con verdure.
  8. Preferire per i primi piatti i condimenti vegetali, come per esempio pomodoro, zucchine, melanzane, broccoletti;

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Sesamo, calorie e valori nutrizionali

Il sesamo si ricava da una pianta di piccole dimensioni dalle origini incerte: c’è chi dice che provenga dall’Africa, chi dall’India; di sicuro cresce tranquillamente nei paesi del bacino mediterraneo, e infatti viene coltivata con successo anche in Sicilia. Esistono diverse varietà di sesamo, che possono produrre semi bianchi, marroni o neri, contenuti in frutti di colore giallo.

In cucina i semi di sesamo vengono usati per la preparazione di piatti sia dolci che salati, e grazie al loro caratteristico sapore sono perfetti per aromatizzare il pane, i dolci e le focacce, ma anche per dare in tocco esotico alle insalate e come impanatura per tonno e carne di pollo.

I semi di sesamo sono anche molto salutari, infatti contengono proteine e aminoacidi essenziali, oltre allo zinco, utile per rafforzare il sistema immunitario, al selenio, che frena l’azione dei radicali liberi, al potassio e al magnesio. La caratteristica principale dei semi di sesamo è sicuramente quella di essere un’ottima fonte di calcio, un minerale indispensabile per il rafforzamento delle ossa e per prevenire l’osteoporosi e, fatto da non sottovalutare, e un perfetto sostituto dei latticini, in caso di intolleranza, proprio per assumere il calcio.

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L’importanza della motivazione nella decisione di mettersi a dieta

motivazione nella dieta

Portare avanti una dieta si sia, è sempre difficile, ci vuole forza di volontà, ma pare che neanche questa caratteristica basti ad assicurare il successo di un regime dietetico, il vero segreto, pare, stia nella motivazione che ha indotto ad intraprenderla. A sostenere ciò è un gruppo di ricercatori dell’Università del Kentucky e del North Carolina, in un articolo pubblicato sul Journal of Nutrition Education and Behavior.

Lo studio condotto dai ricercatori statunitensi è stato svolto con la collaborazione di 66 donne in sovrappeso e obeso, e  consisteva nell’esaminare la relazione tra motivazione, aderenza ad una dieta della durata di 16 settimane, ed effettiva perdita di peso; con un questionario i ricercatori hanno valutato, durante il periodo della dieta, la motivazione personale e la motivazione controllata, ossia quella dovuta agli altri che in qualche modo effettuano una pressione sulla scelta di mettersi a dieta.

Alla fine del periodo di dieta, i medici hanno confrontato le donne che erano riuscite a perdere almeno il 5% del loro peso iniziale con quelle che non ci erano riuscite, e hanno visto che fino alla quarta settimana la motivazione era alta per tutti e due i gruppi, mentre nelle settimane successive era rimasta tale solo nel gruppo che era riuscito a perdere peso, mentre era calata nell’altro: in pratica, la quarta settimana aveva rappresentato il momento “culmine” per capire chi avrebbe portato a termine con successo la dieta e chi no.

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Togliere una taglia con bicarbonato e creme all’ossigeno

L’ossigenoterapia fai-da-te con finalità rassodanti e dimagranti prevede tre fasi di trattamento: la preparazione e la pulizia della pelle tra­mite l’esfoliazione (lo scrub), per elimina­re le tossine che chiudono i pori e impedi­scono una buona ossigenazione; il bagno rigenerante, per riattivare il microcircolo e il drenaggio; l’applicazione di una crema o dì un siero rivitalizzante a base di ossigeno. Questo programma in tre fasi va eseguito 2/­3 volte alla settimana, preferibilmente la sera. L’ingrediente da utilizzare è un composto naturale che si trova in farmacia o al supermercato sotto forma di polvere bianca incolore e inodore: applicato sulla pelle, ha poteri disinfettanti e rivitalizzanti.

Prima fase: lo scrub delicato rimuove le tossine cutanee che impediscono l’ossigenazione e favoriscono la cellulite. Procurati una ciotola e mescola 4 cucchiai di latte detergente neutro e 2 cucchiai di bicarbonato in polvere: miscela il tutto e applica il composto con un massaggio circolare su tutto il corpo, insistendo sulle zone più colpite da adipe e ritenzione. Dopo qualche minuto, rimuovi lo scrub con una rapida doccia tiepida o fresca. Puoi ripetere il trattamento 2 volte alla settimana. Il bicarbonato ha un’azione depurativa, riattivante e disinfettante e prepara il corpo ad essere meglio ossigenato nei trattamenti successivi. Se non si ha tempo per fare il bagno già il solo scrub contribuisce a rendere la cute più elastica e luminosa.

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Diete delle star, un esempio da non seguire

Fatta (in parte) eccezione per Cindy Crawford, che segue sin troppo scrupolosamente la dieta Zona, i nutrizionisti bocciano le diete delle star. Più precisamente, è stata la nutrizionista Ursula Arens, chiamata in causa dal Daily mail, a dare i voti allo stile di vita alimentare di alcune delle donne più belle del mondo, stile del quale ha sottolineato soprattutto limiti e stranezze raccomandando vivamente alle comuni mortali di non seguire l’esempio delle dive.

Infatti, mentre Naomi Campbell si depurerebbe (in questi casi il condizionale è d’obbligo) con un beverone presumibilmente orrendo a base di sciroppo d’acero e peperoncino di Cayenna ed Heidi Klum non farebbe altro che ingurgitare semi di lino, girasole e zucca, Jennifer Aniston, salita agli onori delle cronache praticamente solo dopo il matrimonio naufragato con Brad Pitt, consumerebbe ben 14 porzioni di frutta e verdura al giorno (altro che favorire la motilità intestinale!) solo dopo averle frullate. In apparenza più equilibrata la dieta della Moss (che non rappresenterebbe comunque un buon esempio per nessuno, neanche se seguisse la dieta mediterranea come si faceva cinquant’anni fa): scorpacciate di pollo e pesce, salvo poi ingurgitare litri di acqua gelata per tenere a bada la fame.

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Ossigenoterapia

Spesso in primavera ci si ritrova con la pelle (del viso e del corpo) asfittica, ingrigita e priva di compattezza, e di elasticità: quando ci liberiamo dagli strati di abiti invernali, appaiono infatti più evidenti i danni prodotti da mesi di esposi­zione al riscaldamento, allo smog, agli sbalzi di temperatura, e soprattutto sono purtroppo ben visibili gli effetti di una cat­tiva ossigenazione dei tessuti.

L’ossigeno, il gas che insieme all’idrogeno ha dato origine alla vita sulla Terra, è uno dei principali carburanti dei nostri tessu­ti e, quando la pelle non ne riceve a suffi­cienza, a perdere compattezza e a non rigenerarsi più, formando smagliatu­re, cellulite e flaccidità. Senza contare che la carenza di ossigeno nell’organismo fa­vorisce anche disturbi digestivi, cattivo funzionamento dell’intestino e conse­guente stipsi, rallentamento metabolico, invecchiamento precoce, calo delle difese e sovrappeso.

 

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La dieta Clean Eating, ovvero “mangiare pulito”

Vi siete mai chiesti come fanno donne bellissime del calibro di Jennifer Aniston e Gwyneth Paltrow ad essere sempre in forma? Semplicemente, a loro dire, con la dieta denominata Clean Eating, che consiste nel frullare insieme determinate quantità di cibo e dividerlo in 14 porzioni da ingerire durante il giorno. Questi beveroni non vanno però assunti per cena, in quanto la sera è concesso un pasto normale, seppur leggero.

A detta delle stars, la perdita di peso e garantita, a patto, certo di non frullare di tutto e di più! Banditi quindi dal frullatore cioccolato, dolci, zuccheri e cibi grassi, a favore, naturalmente di frutta e verdura.

Beveroni a parte, la dieta Clean Eating, letteralmente “mangiare pulito” può essere seguita anche senza frullare il cibo, e prevede determinate linee guida, ovvero mangiare ogni due ore e mezzo un mini-pasto per mantenere il livello di zuccheri nel sangue, eliminare dall’alimentazione i cibi raffinati ed elaborati, soprattutto zucchero, riso e farina bianca, abolire i grassi saturi e le bevande zuccherate e bere almeno due litri di acqua al giorno.

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