Bere acqua fa bene al cervello e migliora le prestazioni cognitive

acqua e prestazioni cognitive

L’importanza dell’acqua per l’organismo è ormai nota: medici e nutrizionisti raccomandano di bere molto sia d’estate che d’inverno in modo da mantenere idratati organi e tessuti, ma non solo: secondo una recente ricerca condotta in Inghilterra, bere acqua aiuterebbe il cervello nelle sue prestazioni cognitive.

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Pelle secca? Il tè idrata come l’acqua

Devo ammettere, che il rito del pomeridiano, è un’abitudine che ho sempre invidiato agli inglesi, sebbene i cinesi bevano questa bevanda da almeno 3000 anni. Come sappiano, il tè possiede innumerevoli virtù, a cui si aggiunge anche il merito di idratare la pelle secca.

Secondo una ricerca pubblicata sul British Journal of Nutrition, infatti, 4-6 tazze di , sono equivalenti ad 1 litro d’acqua.

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Le bevande analcoliche favoriscono l’idratazione

Tutte le bevande analcoliche hanno un ruolo importante nell’idratazione. A sostenerlo è Assobibe, l’Associazione di Confindustria che tutela le aziende italiane che producono bibite analcoliche.

Facciamo un po’ di chiarezza: per bevande analcoliche si intendono quelle che non contengono tracce di alcol; tra questo tipo di bevande troviamo in primis l’acqua, e poi le altre bibite che si distinguono in gassate e non gassate. Le bevande analcoliche gassate sono quelle tipo aranciata, cola e limonata con l’aggiunta di anidride carbonica, mentre quelle non gassate sono i succhi di frutta e i nettari e le bevande calde nervine come tè e caffè.

L’affermazione dell’Assobibe trova anche un riscontro scientifico; ecco, infatti, cos’ha dichiarato Andrea Poli, il Direttore Scientifico della Nutrition Foundation of Italy:

Diverse le fonti che concorrono ad una idonea idratazione. Oltre in primis all’acqua, alimenti come il latte, la frutta, la verdura e tutte le bevande analcoliche, contribuiscono, nel contesto di una dieta equilibrata e di uno stile di vita attivo, a idratare l’organismo e a soddisfare la quotidiana richiesta di liquidi.

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La dieta per idratare la pelle

dieta per idratare

La disidratazione, indotta dal caldo unito all’aria secca, è uno dei maggiori nemici della pelle; soprattutto in estate quando ci si espone più volentieri al calore dei raggi solari mitigato dalla brezza marina, il rischio di perdere molta acqua attraverso l’epidermide diventa importante, e il miglior modo per scongiurarlo è curare l’alimentazione con una dieta in grado di apportare elevate quantità di liquidi: passati verdure, minestroni, insalate miste e frutta fresca devono diventare una costante a pranzo e a cena, integrati da centrifugata e sorbetti durante il giorno.

In questo modo l’organismo viene inondato di acqua viva, ricca di preziosissime vitamine, di sali minerali e di enzimi, tutte sostanze indispensabili per la salute della cute. Basti pensare alla vitamina C, l’antinfiammatorio per eccellenza, oppure alla vitamina E, che funziona da antiossidante nei confronti dei grassi, piuttosto che alla vitamina A, protettrice diretta della pelle e delle mucose, o alla B12 che contribuisce al nutrimento dei tessuti.

Senza dimenticare che, introducendo acqua con i cibi, si fa anche scorta di potassio, capace di favorire il mantenimento della giusta pressione sanguigna e migliorare la funzionalità muscolare. Infine, un consumo abbondante di alimenti idratanti aiuta a mantenere fluida la circolazione del sangue, migliorando l’irrogazione dei capillari fino alle zone più periferiche, quelle che interessano le cute.

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Tutte le qualità idratanti del melone

donna con melone

In estate, si sa, l’idratazione è molto importante, e per mantenerla ci sono tanti modi: a parte bere molta acqua, si possono introdurre liquidi nell’organismo attraverso la frutta di stagione, come il melone.

Mangiare tre fette di melone (circa 300 grammi) è come bere due bicchieroni d’acqua freschissima, e con questo frutto si fa anche il pieno di potassio: tre fette ne danno 1000 mg, in pratica un terzo di tutto quello che occorre durante la giornata. Quanto alle calorie non sono molte: 100 grammi di melone ne danno solo 33 e tutte in forma di zuccheri facilmente assimilabili, proprio quello che ci vuole per trovare un po’ di sprint. Attenzione, però: tutto questo vale per il melone giallo, mentre quello a polpa bianco-verde ha un contenuto di sali e vitamine decisamente più basso.

Oltre al potassio, sono proprio le vitamine l’asso nella manica del melone; tra tutti i frutti freschi è ai primissimi posti quanto a contenuto di vitamina A, ma il melone contiene anche parecchia vitamina C, al punto che due fette ne danno più di un’arancia. La vitamina A è ottima per proteggere l’epidermide dai raggi del sole, mentre la vitamina C, grazie al fatto che partecipa alla produzione del collagene, aiuta a mantenere la pelle elastica e fresca.

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