
La carenza di ferro è un problema molto diffuso tra la popolazione femminile; i motivi sono da ricercare nel diete drastiche squilibrate o monotone, oppure può essere una conseguenza delle mestruazioni abbondanti o di una gravidanza.
Il ferro è un costituente dell’emoglobina, la sostanza presente nel sangue adibita al trasporto dell’ossigeno, e della mioglobina contenuta nei muscoli; inoltre questo minerale è necessario per il funzionamento di alcuni enzimi che condizionano il metabolismo energetico, perciò la sua carenza può rendere il sangue anemico e svuotare l’organismo di energie, provocando senso di affaticamento, pallore, giramenti e mal di testa e, in alcuni casi, anche difficoltà nella respirazione e sensazione di freddo.
Per una persona adulta il fabbisogno giornaliero di ferro è di 10 mg, ma il valore va aumentato a 15-18 g. per le donne in età fertile. Assumere queste quantità non è facile come sembra, anche se il ferro è presente in molti alimenti, solo quelli del cosiddetto gruppo eme, cioè la carne, soprattutto quella rossa, il pesce, in particolar modo nei polpi e nelle seppie, apportano ottime dose di ferro facilmente assimilato.
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