Quando e come pesarsi quando si è a dieta per monitorare i risultati

La bilancia non è la nemica numero uno, è semplicemente uno strumento che va utilizzato correttamente. Molto spesso, invece, viene vissuta male, come se fosse responsabilità di questo piccolo oggetto la variazione del nostro peso. Se pesarsi è importante sempre, farlo mentre si è a dieta è davvero fondamentale. Come bisogna regolarsi? Prima di tutto è necessario avere una bilancia sola e affidabile.

Preferite quelle digitali, perché permettono di registrare anche le piccole oscillazioni: un paio d’etti possono fare la differenza. Usate poi un’unica bilancia. Per quale motivo? Perché c’è un margine d’errore, più o meno ampio su ogni pesa. Per monitorare il reale aumento di peso o meglio ancora la reale perdita, conviene utilizzare sempre il medesimo parametro.

È inutile poi pesarsi continuamente. La cosa migliore è prendere un quaderno e creare una tabellina: due colonne, con mattina e sera, si devono incrociare con il giorno. Tutte le mattine alla stessa ora e a digiuno fate la prima pesata, possibilmente con solo la biancheria intima addosso e scalzi, e poi ripetete l’operazione tutte le sere, sempre alla stessa ora.  La pesata della mattina è quella è più veritiera, perché si arriva dopo il lungo digiuno della notte e in teoria il corpo ha avuto tutto il tempo per smaltire e metabolizzare quanto si è mangiato il giorno prima.

Non c’è bisogno di fare altro. Se non siete a dieta, è sufficiente una volta la settimana. Considerate che la bilancia ha poi un grosso limite, ovvero non tiene in considerazione dell’altezza e della massa magra o grassa. Non dovete quindi spaventarvi se il peso registrato è maggiore di quanto non immaginaste. Per verificare che non ci sia uno stato reale di sovrappeso, la cosa migliore è andare da un dietologo, che analizzerà tutti i parametri e vi dirà: perfetto, ora dovete perdere 2, 5 o 10 chili.

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