La frutta sottovuoto contiene più antiossidanti

Mangiare frutta fa bene alla salute, ma anche nella scelta tra mela, albicocca, papaya e banana è importante seguire qualche regola. Per esempio, gli esperti sostengono che la migliore sia quella di stagione, possibilmente a chilometro zero.  Ora però un nuovo studio ha dimostrato che quella conservata sottovuoto abbia più antiossidanti.

Questa teoria cambia un po’ le carte in tavola, ed è stata elaborata dai ricercatori del Dipartimento di Biotecnologie e Ingegneria Alimentare del Tecnológico de Monterrey (Monterrey, Messico), che hanno studiato la tecnica di pascalizzazione, in inglese “high hydrostatic pressure” (HHP), ovvero la conservazione sottovuoto ad alta pressione.

È apparso evidente che se da un lato ferma la crescita dei batteri, delle muffe e di alcuni virus (preservandone la durata nel tempo) e dall’altro migliora anche il contenuto di antiossidanti dell’alimento e soprattutto non danneggia il frutto. Dall’esperimento è emerso che la polpa di avocado, sottoposta a una pressione pari  600 MPa (megapascal) per 3 minuti, ha presentato un aumento del 50% di antiossidanti, nello specifico carotenoidi.

C’è poi da fare un’ulteriore specifica. L’aumento dipende anche dal tipo di carotenoide, per esempio, la neoxantina b aumenta del 513%, mentre il b-carotene del 107%. Ma quali sono i frutti che si prestano a questo trattamento? Ovviamente quelli con la polpa da estrarre. Gli antiossidanti negli ultimi anni sono diventati dei miti nell’alimentazione. Non c’è dieta che non ne sponsorizzi il consumo attraverso prodotti molto ricchi, come i frutti di bosco e l’olio d’oliva.

Il motivo è risaputo. Bloccano l’azione dei radicali liberi e di conseguenza l’invecchiamento cellulare. Infine, vi passo un’ultima informazione su questa ricerca. Gli esperti sostengono di aver ritrovato molecole del Rna intatte e questo dovrebbe significare che gli antiossidanti sono stati proprio sprigionati durante la pascalizzazione. Insomma, la prova del nove dell’esperimento. A noi resta sempre il dubbio che la frutta fresca, senza conservanti, sia la migliore.

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