Contro le abbuffate da tristezza c’è Yerba santa

fame di dolci

Perché è così facile ingrassare quando si è depressi? Le cause sono molte, primi fra tutte la  valenza consolatoria del cibo e dei dolci, che quasi sempre donano una sensazione di conforto “solido” e immediato alla tristezza. Il cibo, infatti, non ha soltanto una funzione nutritiva: sedersi a tavola davanti a un piatto invitante, aprire una generosa confe­zione di dolci o di gelato, sgranocchiare caramelle e cioccolatini trasmette un’istintiva sensazione di piacere e soddisfazione, tanto più apprezzata e “giustificata” quanto più ci si sente ma­linconici e giù di morale.

È questo il motivo per cui tante persone, nei momenti di de­pressione, tendono a mangiare troppo, come per cercare nel cibo una sorta di veloce “risarcimento” alle difficoltà del quoti­diano. Consolazione di breve durata, però, che si scontra subi­to con la sgradita realtà del sovrappeso, tuf­fandoci in un perverso circolo vizioso. Che fare, allora, per spezzare questa “cappa” pesante che toglie energia e spegne ogni voglia di vivere?

Un aiuto validissimo per superare gli stati di tristezza, sconforto e demoralizzazione causa di tante abbuffate e crisi bulimiche è costituito da Yerba Santa, un rimedio floreale californiano considerato un autentico balsamo del cuore,  in grado di  risollevare l’umore e prevenire quin­di alla radice lo stimolo della “fame compensativa“. L’essenza permette anche di sbloccare l’apatia e la mancanza di energia.

Preparazione e dosaggi: versare 2 gocce di Yerba Santa in una boccetta con contagocce da 30 ml; aggiungere 2 cucchiaini di brandy e riempire con acqua minerale naturale. Assumere il composto per almeno 3 settimane, nel dosaggio di 4 gocce 4 volte al giorno, non vicino ai pasti. Per potenziare l’effetto di Yerba Santa, è possibile diffonderne le vibrazioni rasserenanti nell’ambiente dove si soggiorna, in camera da letto o nel luogo di lavoro, servendosi di un diffusore a candela. Versare 5 o 6 gocce del rimedio nell’acqua della vaschetta e lasciare evaporare al fuoco della fiammella. Ripetere a piacere durante il giorno, o le sera prima di dormire.

Balsamo di montagna, pianta della gomma, erba sacra: sono alcuni dei nomi con cui in America è conosciuto l’Eriodictyon, un arbusto sempreverde, diffuso nelle zone  aride del Messico e della California, dove per secoli i guaritori indiani ne hanno utilizzato a scopi medicinali le foglie ricoperte da una resina aromatica e brillante. Con i fiori bianco-lavanda dell’Eriodictyon si prepara invece l’essenza floreale di Yerba Santa.

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12 commenti su “Contro le abbuffate da tristezza c’è Yerba santa”

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