Le abitudini alimentari incidono sui trattamenti di procreazione medicalmente assistita

La crisi condiziona la qualità della vita e di conseguenza la dieta. Non è la prima volta che si analizza l’effetto della depressione economica che sta colpendo l’Europa, e in generale i Paesi occidentali, sulle abitudini alimentari. Oggi facciamo un passo in più e vediamo questo fenomeno relazionato al desiderio di diventare mamma, già perché anche la fertilità è strettamente correlata alla dieta.

Settimana scorsa l’Eshre (Società europea di riproduzione umana ed embriologia) ha festeggiato il primo traguardo: sono nati 5 milioni di bambini con la procreazione medicalmente assistita. I cicli di pma sono molto costosi e in molti Paesi, proprio a causa dei costi e della disoccupazione, è stato registrato un netto calo, mentre in quei Paesi dove la sanità pubblica fornisce i rimborsi, come può essere l’Italia, a mettere a rischio l’esito positivo del trattamento è invece lo stile di vita e la dieta. L’alimentazione è peggiorata proprio a causa della crisi economica: si tende a mangiare più grasso e calorico, per risparmiare.

Secondo uno studio degli esperti del Fertility Clinic di Aarhus, consumare alcuni prodotti contenenti caffeina riducono il successo della fertilizzazioni in vitro del 50 percento. Tra questo sostanze troviamo il , il caffè, ma anche il cioccolato e alcuni soft drinks. Ma c’è di più, anche il peso ha un ruolo importante: sia essere sottonutriti sia essere in stato di obesità può compromette il concepimento.  Molti esperti, visti i costi di questa terapia, si stanno quindi chiedendo se è il caso di escludere alcune pazienti con problemi di linea dalla pma. Non una decisione così estrema, se si pensa che a Malta, per esempio, le donne che possono sottoporsi alla procreazione medicalmente assistita non devono fumare da almeno sei mesi e l’Indice di massa corporea deve essere nella media.

È necessario stare molto attenti alla dieta, come si apprende da uno studio condotto Earth della Harvard School of Public Health, l’assunzione di alcuni prodotti è davvero dannoso per l’arrivo di un bambino:  alcuni grassi, per esempio, possono diminuire il numero di ovociti e possono provocare anche una bassa qualità dell’embrione da fertilizzare.  Non è ancora chiaro come mai i grassi polinsaturi siano pericolosi, ma è decisamente meglio fate molta attenzione.

Photo Credit| ThinkStock

[Fonte]

Condividi l'articolo:

Lascia un commento