Perdere peso con un percorso psicoterapeutico: cambiare le proprie abitudini

dimagrire cambiando abitudini

E’ ottobre: che cosa ha da offrirci ottobre di diverso dagli altri mesi che sia possibile utilizzare per o migliorare il nostro rapporto col cibo?  La calma, la stasi energetica che precede la fase di ab­bandono dell’inutile. Come in natura, gli alberi iniziano a liberarsi delle foglie per arrivare al minimo consumo energetico che permetterà la sopravvivenza invernale, così noi possiamo prepararci ad entrare in una dimensione diversa di vita e di dieta. Ci lasciamo alle spalle un periodo probabilmente intenso per la ripresa lavorativa, per i nuovi impe­gni e progetti che tipicamente vengono presi a set­tembre, e siamo già stanchi.

Ecco che il cibo si af­faccia nel nostro immaginario come oasi di piacere, di ricarica e di trasgressione. La spiegazione  sintetica, ma intensa descrizione di ciò che il cibo può rappresentare è questa:

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Effetto plateau, un inconveniente che si può superare

effetto plateau

Da mesi seguiamo una dieta rigorosa, abbiamo già perso molti chili e siamo più che soddisfatte, ma arrivate a un certo punto sentiamo che qualcosa si è inceppato e non riusciamo a buttare giù gli ultimi chili che ci separano dal nostro peso ideale; e questo nonostante il nostro impegno sia rimasto invariato. Se questo è il vostro caso niente paura, si tratta infatti di ciò che i dietologi chiamano effetto plateau, in virtù del quale il dimagrimento ottenuto con tanta fatica si arresta o rallenta.

Si tratta di un avvenimento del tutto normale dovuto al fatto che l’organismo si è abituato al minore introito calorico giornaliero (occorre circa un mese di tempo perchè ciò accada) ed ha quindi rallentato il proprio metabolismo; è quindi proprio sull’attività metabolica che si interviene perchè riparta conducendoci verso l’obiettivo prestabilito.

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Nutrirsi poco e male: ecco perché si ingrassa

mangiare poco

Capita spesso di fare i conti con le false credenze, proprio come quella che spinge spesso a mangiare poco durante il giorno per poi “fare il pieno” alla sera. Ma questo è un errore. Il rischio, infatti, è non accorgersi che così facendo si assume quasi in un unico pasto tutto il fabbisogno energetico. Se la prima sensazione è che mangiare poco dia leggererza, in realtà questo non garantisce la forma fisica, che dipende da un metabolismo ben “alimentato”.

La mente e il corpo hanno bisogno di carburante in modo corretto e regolare. Ecco perché quello che conta è assecondare le esigenze del corpo e non i falsi pensieri che ci appesantiscono. Una delle espressioni ricorrenti di chi “lotta” con la bilancia è:

“Non capisco perché pur mangiando poco… non dimagrisco!”

Forse è perché l’idea che ognuno ha di ciò che mangia, il più delle volte non corrisponde a quello che mangia realmente. Fotografate la vostra tavola e tutto ciò che mangerete. Il segreto è che vedere con gli occhi (e non semplicemente affidar­si alla memoria) permette di acquisire una maggiore consapevolezza di sé e del pro­prio corpo, ma anche degli er­rori alimentari che spesso inconsciamente si commettono, sce­gliendo cibi appa­rentemente leggeri ma di fatto troppo calorici.

Vitalybra, la dieta personalizzata in base al tuo dna

Rainbow woman

Avreste mai creduto di poter personalizzare la dieta in base al vostro dna? Bè da oggi, anzi da ieri per essere più precisi, è possibile. Proprio ieri infatti, ha debuttato nelle farmacie italiane Vitalybra, un servizio innovativo che vi permetterà di mantenervi in linea e in salute attraverso un “semplice” test del dna sicuro e indolore: sarà infatti lo stesso farmacista a prelevare un campione di saliva mediante l’apposito tamponcino e a spedirlo ai laboratori Vitalybra dove sarà esaminato allo scopo di elaborare la vostra dieta personalizzata.

Il test, affidabile al 99,7%, oltre a consentire l’individuazione delle caratteristiche genetiche che influenzano il metabolismo degli alimenti, permette di valutare la predisposizione individuale a obesità e sovrappeso, diabete, dislipidemie e malattie cardiovascolari allo scopo di adottare un’alimentazione idonea alle esigenze nutrizionali di ognuno e mirata a prevenire le suddette patologie.

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Per togliere fame e gonfiore: agar agar

agar agar

L’agar agar si ottiene a partire da alghe rosse che vengono essiccate, lavate e bollite al fine di estrarne le sostanze gelati­nose (mucillagini), ovvero fibre idrosolubili, da utilizzare come gelificante in cucina sia per le preparazioni dolci sia per quelle salate: bastano 1 -2 g di polvere di agar agar per gelificare mezzo litro di liquido. Facile da utilizzare, questo prodotto non fa grumi e si adatta a tutti i sapori (senza modificarli!).

La tecnica di impiego è semplice: basta incor­porare la polvere al liquido, farlo bollire per un minuto, distribuire il composto in stampi, formine o coppette, e lasciarlo solidificare in luogo fresco. La cucina occidentale ama uti­lizzarlo soprattutto per dolci light, come bu­dini, gelatine, gelati, e aspic di verdure. Ricco di iodio, potassio, magnesio, fosforo e cal­cio, agar agar stimola la diuresi e il metaboli­smo.

Inoltre, le fibre idrosolubili che contiene lo rendono un efficace rimedio antistitichezza e di­sinfiammante per le mucose, quindi utile anche in caso di colite. Anche l’azione saziante e disin­tossicante deriva dal contenuto di mucillagini. Quando desideri perdere peso e stai seguendo un regime alimentare ipocalorico, ma sai che il tuo problema è il desiderio di cibo.

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Caffè, vizi e virtù di una delle bevande più apprezzate al mondo

caffe

Il caffè rientra tra le bevande più consumate al mondo, si stima infatti che il 49% della popolazione mondiale ne consumi almeno una tazza al giorno. Come è noto, contiene notevoli quantità di caffeina, una sostanza psicoattiva ,contenuta anche nel tè, in grado di esercitare effetti negativi sull’organismo: leggero aumento della pressione arteriosa, eccitabilità, insonnia, tachicardia, aumento della secrezione gastrica. In media una tazzina di caffè all’italiana ne contiene 80 milligrammi.

Tuttavia, il caffè, analogamente a tè verde e vino rosso, vanta anche un’elevata concentrazione di polifenoli, sostanze antiossidanti che proteggono le arterie contrastando, fra l’altro, colesterolo cattivo e aggregazione piastrinica. In virtù di tale caratteristica il caffè ha quindi non pochi effetti benefici sul nostro organismo, dimostrati per altro da numerosi studi condotti in tutto il mondo.

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Metabolismo, consigli per accelerarlo

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Con il termine metabolismo si fa riferimento a quell’insieme di reazioni biochimiche proprie del nostro organismo che sono necessarie perchè questo ricavi ed utilizzi l’energia contenuta negli alimenti allo scopo di soddisfare i bisogni vitali. Tanto maggiori sono questi bisogni, e dunque la quantità di energia consumata dall’organismo, quanto più velocemente avverranno le reazioni metaboliche.

In altre parole, quando si parla di metabolismo lento, piuttosto che di metabolismo veloce si fa di fatto riferimento alla rapidità con la quale il nostro corpo consuma le calorie introdotte attraverso l’alimentazione per soddisfare i propri bisogni.

Ne consegue che, talvolta, un metabolismo eccessivamente rallentato può rendere molto difficoltoso perdere peso anche se si osserva una rigorosa dieta dimagrante

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Alga Kelp per riattivare il metabolismo

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Con il termine Kelp si fa riferimento a diversi tipi di alghe tutte appartenenti al genere Laminaria. L’alga Kelp in particolare è un alga bruna e cresce negli ambienti marini dell’oceano Pacifico. Le vengono riconosciute proprietà come stimolante metabolico ad azione ipolipemizzante ed ipoglicemia, proprietà sazianti, azione antiossidante e lassativa, drenante e anticellulite.

L’alga kelp, come tutte le alghe brune, ha un elevato contenuto di iodio, per questo motivo è utilizzata come ausilio nell’attivazione della funzionalità tiroidea, ed è utile quando un metabolismo eccessivamente lento impedisce di perdere peso nonostante una dieta dimagrante. Gli integratori a base di alga kelp vengono quindi assunti come coadiuvanti nella cura dell’obesità soprattutto quando questa è aggravata dal metabolismo rallentato e dalla diminuita attività tiroidea.

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