Le sette diete più in voga dell’estate

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Se avete deciso di raggiungere il luogo di villeggiatura in piena forma e senza quei chiletti di troppo che vi portate dietro dall’inverno, non vi resta che mettervi a dieta; quale seguire? Eccovi le sette diete più in voga dell’estate! Alcune sono novità, altre sono delle “vecchie conoscenze” ben note agli habitué delle diete. Vediamole insieme.

Dieta Atkins. Consiste nel ridurre i carboidrati e aumentare il consumo di proteine, meglio se di origine vegetale come la soia e i fagioli; questa dieta, che era da sempre considerata pericolosa per la salute, è stata recentemente rivalutata da alcuni studi condotti in America che la sua sicurezza.

Dieta a chilometri zero. Questa dieta si basa su alimenti prodotti entro 70 chilometri dalla zona nella quale vivete e, quindi, su prodotti freschi acquistati direttamente dagli agricoltori, nelle cooperative alimentari o nelle fattorie a conduzione familiare, l’importante è che siano prodotti locali.

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Dieta vegetariana, i principi

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La scelta di diventare vegetariani può essere dettata da ragioni diverse: alcuni diventano vegetariani per motivi etici, ossia perchè rifiutano di nutrirsi della carne di altri esseri viventi, altri per motivi religiosi, si vedano i seguaci delle religioni orientali, altri ancora per i benefici che seguire una dieta vegetariana può apportare alla salute. A tutte queste ragioni si aggiunge l’evidenza che un regime alimentare che esclude la carne permetterebbe un migliore utilizzo delle risorse alimentari su scala mondiale.

Si pensi infatti che mentre un ettaro di terra coltivato a soia produce 1.800 chili di proteine vegetali, la medesima superficie adibita per il pascolo permette invece di ottenere solo 60 chili di proteine animali; ne consegue che se  tutte le aree dedicate al foraggio per animali venissero impiegate a scopi agricoli, la disponibilità di risorse alimentari aumenterebbe in maniera considerevole.

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La dieta vegetariana, le diverse tipologie di vegetarianesimo

Sotto la locuzione dieta vegetariana vanno in realtà almeno tre tipologie differenti di vegetarismo (o vegetarianesimo): il latto-ovo-vegetarismo, il latto-vegetarismo e la dieta vegan (detta anche vegetaliana). Si tratta di modelli alimentari accomunati dall’eliminazione, per motivi etici, ambientali, sociali o di salute, di cibi di origine animale; ma mentre la dieta lacto-ovo-vegetariana contempla l’esclusione dalla dieta delle sole carni, all’estremo opposto il veganismo oppone il proprio rifiuto non solo ai cibi animali, ma anche ai loro derivati.

Vediamole una per una:

Latto-ovo-vegetarismo

Dalla dieta lacto-ovo-vegetariana sono esclusi la carne e suoi derivati, il pesce, i molluschi e i crostacei. Sono invece permessi il latte, le uova e i rispettivi derivati. Ha il vantaggio di comportare carenze nutrizionali minori rispetto alla dieta vegana e latto-vegetariana, grazie proprio al consumo di alimenti di origine animale.

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La dieta vegetariana danneggia le ossa…..tutto da dimostrare

dieta-vegetariana-danneggia-ossa

 

Ditemi pure che sono polemica ma alcune cose non le reggo proprio; no, non mi sono svegliata con la luna storta e ora vi spiego da dove proviene il mio disappunto: proprio la scorsa settimana vi avevo parlato della ricerca uscita sul British Journal Cancer secondo cui una dieta vegetariana era un ottima protezione verso la maggioranza delle neoplasie; ecco invece che a distanza di pochissimi giorni esce una ricerca australiana pubblicata sulle pagine dell’American Journal of Clinical Nutrition secondo cui i vegetariani avrebbero ossa molto più fragili dei mangiatori di carne e le loro ossa sarebbero in media il 5% meno dense.

 

Va peggio ai vegani le cui ossa sarebbero il 6% più deboli. Sempre la stessa ricerca avrebbe messo in luce che un alimentazione vegetariana rallenterebbe l’attività cerebrale, ti indebolirebbe, insomma stai male. Da buona vegetariana permettetemi di dissentire! Ma che cos’è questa? Par condicio alimentare; anche sulla salute della gente bisogna essere politically correct? Mah! Il ricercatore che è giunto ai risultati così drammatici sull’ alimentazione vegetariana ha però anche affermato che

 

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Gravidanza: attenzione alla dieta vegetariana e vegana

gravidanza

Secondo i risultati di una ricerca del National Institutes of Health, del Trinity College di Dublino e dell’Health Research Board dell’Irlanda, le donne vegetariane o vegane avrebbero maggiori probabilità di mettere al mondo bambini affetti a patologie congenite (probabilità che sarebbero addirittura quintuplicate nel caso di gravissime carenze alimentari).

Le malattie a cui il nascituro sarebbe esposto sono la spina bifida e l’anencefalia (assenza totale o parziale della volta cranica). Inoltre, potrebbe nascere con bassi livelli di vitamina B12.

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