Meranofeelgood: nel Sudtirol i dettagli nel cibo fanno la differenza

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La sensazione è un po’ quella di mangiare cultura di vita assieme a pane integrale con cumino e semi di girasole.
Non sono esagerato, è la comunità sudtirolese che colpisce a fondo e non lascia spazio a dubbi. Il mangiare sano, qui, corrisponde a più fattori strettamente legati tra loro, che coinvolgono non solo l’attenzione alla provenienza biologica del prodotto, ma più in generale uno stile di vita strettamente connesso alle proprie radici culturali, alle tradizioni culinarie e naturalistiche del luogo. Un sistema ben oliato, insomma. Anche se l’olio, in quel di Merano, è più tipicamente di uva.

La struttura parte dal “basso”: il “maso”, tipica abitazione dei contadini del luogo, è a tutti gli effetti la base del sistema qualità che rende la provincia di Bolzano un grosso punto di riferimento del mangiare sano. Dal maso il produttore che cerca materie prime è consapevole del trattamento degli animali, del modo e dei tempi in cui questi crescono, della loro salute. Ed in questo modo ha parametri sempre affidabili per valutare la buona riuscita del prodotto finito.

E’ così che lo speck di Pur Sudtirol, azienda produttrice autodefinentesi “mercato dei sapori”, riesce, una volta stagionato nelle cantine del luogo, ad ottenere un odore ed un sapore davvero unici. Chi ci lavora, la pensa più o meno come riportato ufficialmente dal sito:
per noi, PUR SÜDTIROL significa vivere per e grazie a una terra unica e al suo popolo, che desidera sfruttare questa ricchezza in modo intelligente e persistente, coltivando con cura il terreno e dando vita a prodotti pregiati
che è quanto di meglio ci si possa aspettare da chi procaccia, lavora e commercializza un prodotto che ogni giorno nutre e dà energia al nostro organismo. Insomma, la cura dei dettagli e.. il profondo rispetto della propria terra e di ciò che offre nel lavorarli e trasformarli.

L’attenzione all’origine è quindi il primo fattore determinante, ma l’ altro aspetto centrale è la cultura del luogo: lo studio di tradizioni passate rende possibile il rilancio, proprio in questi mesi, dello S’pom (spumante… pomme… ok sembra un francesismo ma il nome funziona benissimo), appunto uno spumante a base di mela, frutto centrale della produzione ed esportazione Sudtirolese, fino a qualche anno fa non più commercializzato per lasciare spazio ai vini locali. Anche questo prodotto vincente di PurSudtirol, anche questo studiato a fondo nell’origine del frutto perchè il finito risulti ineccepibile.

Cultura, tradizione e attenzione al prodotto, ancora una volta, vanno a segno con un paio di ganci alle produzioni generaliste e globali. Ci mettono a nostro agio perchè consapevoli di cosa mangiamo, di chi partecipa al suo arrivo in tavola e perchè, in qualche modo, ci sentiamo anche noi parte di una cultura naturale, che in qualche modo si prende cura di noi.

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