Kebab, fa male alla salute?

Il kebab fa male alla salute. A sostenerlo è la Local Authority Coordinators of Regulatory Services, l’agenzia britannica che fornisce pareri scientifici e consulenze a diverse autorità di controllo. Il kebab, infatti, oltre ad essere una bomba calorica, è un mix esplosivo di grassi e sale. Una porzione media, infatti, conterrebbe tra le 1000 e le 1990 calorie, il 150% dei grassi saturi raccomandati e il 98% della quantità giornaliera di sale accettabile.

Inoltre, il 35% dei panini sarebbe farcito con carne diversa da quella dichiarata. La tradizione, infatti, vorrebbe solamente agnello e manzo, montone o pollo, ma di fatto, sono un’amalgama non facilmente identificabile di tacchino, pecora, vitello, maiale, pollo.

Il kebab è un piatto tipico della cucina turca, oramai molto diffuso e apprezzato anche in Italia. Come consiglia Luca Belli, biologo nutrizionista, docente all’università degli studi di Camerino e specialista in scienza dell’alimentazione, il kebab non è indicato per chi soffre di ipertensione o è in sovrappeso, ma anche chi gode di ottima salute, farebbe meglio ad evitare il consumo eccessivo.

Certamente, si tratta di un pasto completo, ma a differenza dei classici panini o di altre soluzioni veloci, comporta un impegno digestivo piuttosto elevato. Il kebab, quindi, andrebbe consumato occasionalmente, limitando anche i condimenti e soprattutto senza l’aggiunta di patatine fritte, tanto di moda di questi tempi.

Un altro aspetto da considerare, inoltre, è quello igenico. Alcuni locali, infatti, sono stati chiusi per il mancato rispetto delle regole sanitarie e addirittura per il riscontro di contaminazioni batteriche da parte di stafilococchi, salmonella ed escherichia coli. Come consiglia il dottor Belli:

L’acquisto occasionale del kebab deve avvenire dopo un’analisi attenta del locale. Il problema sanitario può risiedere in diversi aspetti: innanzitutto, se il cilindro di carne non viene consumato interamente nell’arco del giorno, sarebbe interessante capire come viene conservato, perché spesso non viene rispettata la catena del freddo.

E’ importante, perciò, se si ha poco tempo per mangiare, valutare bene il pasto che si andrà a consumare, cercando di privilegiare frutta e verdura.

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