Cronodieta, dimagrire assecondando i ritmi biologici

cronodieta

Elaborata nel 1992 dal medico italiano Mario Todisco, la cosiddetta Cronodieta si basa sulla Cronobiologia, la scienza che studia i ritmi biologici, ossia la scansione temporale sottesa all’espletamento delle diverse funzioni biologiche da parte del nostro organismo.

Secondo questo particolare approccio per dimagrire e/o mantenersi in forma piuttosto che la quantità di calorie assunte giornalmente, è importante il momento della giornata scelto per l’introduzione dei diversi nutrienti principali.

In linea di massima possiamo dire che la cronodieta prescrive di assumere carboidrati a pranzo e proteine a cena, ma in realtà esistono diverse regole da rispettare per ottenere i risultati sperati:

Secondo questo particolare regime dietetico infatti è necessario assumere i cibi maggiormente calorici come carboidrati e grassi durante il giorno perchè vengono bruciati velocemente grazie all’azione degli ormoni  tiroidei e surrenalici, mentre occorre rimandare alla sera il consumo di cibi proteici perchè stimolano, durante il sonno, la sintesi dell’ormone della crescita e quindi potenziano i muscoli.

Inoltre i cibi a elevato contenuto di carboidrati non vanno associati a quelli ad elevato tenore proteico e non vanno accompagnati da bevande quali alcolici e caffè. Via libera invece alle verdure, che possono essere presenti in entrambi i pasti. Tuttavia le più ricche di zuccheri (carote, funghi secchi, barbabietole, broccoli, rape e pomodori) andranno consumate a pranzo e non a cena.

Vietata la frutta, che in ogni caso deve essere di stagione, dopo le cinque del pomeriggio.

Altre indicazioni della cronodieta:

  • Consumare i pasti più abbondanti quando l’organismo ha la possibilità di smaltire le calorie accumulate;
  • Il pasto serale deve essere più contenuto rispetto al pranzo;
  • Non mangiare durante la notte;
  • Preferire cibi integrali a quelli raffinati;
  • Preferire riso e mais a pane, pasta e patate.

La validità scientifica della Cronodieta è controversa: alcuni studiosi ritengono che il dimagrimento ottenuto da chi la segue sia dovuto principalmente al fatto che dover consumare separatamente carboidrati e proteine rende i pasti meno gradevoli e faccia, di conseguenza, diminuire l’appetito.

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