Conclave, quale dieta per i cardinali?

Il Conclave sta per iniziare: quale dieta seguiranno i cardinali? O meglio: quale sarebbe il regime alimentare più adatto a loro?

Cosa mangeranno i cardinali durante il conclave?

Come evento, il Conclave potrebbe durare indistintamente due giorni oppure una settimana. Durante questo periodo i cardinali saranno essenzialmente isolati e costretti a muoversi tra i dormitori e la Cappella Sistina, dove avverranno le votazioni.

Ovviamente dovranno nutrirsi e la curiosità di capire come questa parte della loro permanenza si svolgerà è piuttosto alta. Di sicuro non mancheranno piatti graditi a tutti. Ma quale sarebbe l’approccio migliore rispetto alla loro salute?

Con molta probabilità si tratterà di un menù abbastanza sobrio. Di sicuro, quello che i nutrizionisti ritengono adatto alla loro età e alle loro condizioni fisiche dovrebbe puntare su tante verdure e carboidrati. Una dieta che consenta loro di gestire tutte le attività del Conclave senza sentirsi appesantiti, ma mantenendo le energie.

Gli alti prelati mangeranno a Santa Marta e da lì si sposteranno poi verso San Pietro per il Conclave. Parlando all’Adnkronos, il nutrizionista Giorgio Calabrese ha dato un’idea di quella che dovrebbe essere la dieta dei porporati per sentirsi bene e in forma.

È importante sottolineare che i cardinali votanti potranno avere fino a ottant’anni, e questo significa dover rispondere a esigenze alimentari legate alla loro età e, in alcuni casi, alle loro patologie. Non potranno lasciarsi andare a particolari stravizi. Cosa dovrebbero consumare, quindi, durante il Conclave?

Come sottolinea l’esperto, si tratta di una situazione molto “stanziale”, caratterizzata da poco movimento e nella quale potrebbe presentarsi molta tensione. Ragione per cui i cardinali dovrebbero evitare tutti quei cibi potenzialmente ricchi di grassi.

Dieta ipocalorica ricca di verdura e carboidrati

Devono puntare, al contrario, su frutta e verdura, sia in forma solida sia semiliquida, anche sotto forma di centrifugati ed estratti. Una dieta ipocalorica che consenta loro di assorbire molti minerali, molte vitamine e poche calorie. I carboidrati dovrebbero essere presenti già a colazione, attraverso pane tostato o fette biscottate accompagnate da miele o marmellata. Il tutto magari accompagnato da latte parzialmente scremato, in modo da evitare che il corpo entri in chetosi.

Un regime che dovrebbe valere per tutti i cardinali, a prescindere dalla loro origine. Pensiamo, ad esempio, a quelli del Nord Europa o americani, abituati a colazioni a base di uova e bacon: nel corso del Conclave sarebbero da evitare, perché capaci di sovraccaricare il cervello.

Insomma, si può evitare la carne, ma non devono essere evitati i carboidrati, da assumere nelle forme più consone e nelle quantità più adatte all’età e alle condizioni psicofisiche.

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