Se la dieta non funziona può essere colpa di un batterio

Mangiate di meno, controllate bene la vostra alimentazione, eppure non riuscite a perdere peso? La colpa potrebbe essere del vostro intestino. Secondo quanto spiegato nel libro del gastroenterologo francese Gabriel Perlemuter, una flora batterica scarsa, con pochi tipi di batteri, è associata a un peso maggiore ed è uno dei principali motivi per cui alcune persone sperimentano un fallimento della dieta. Il microbiota, cioè l’insieme di tutti i batteri che popolano il nostro intestino, è caratteristico di ogni persona e secondo il dottor Perlemuter potrebbe influenzare il modo in cui perdiamo, o non perdiamo, peso.

PERCHE’ LA DIETA NON FUNZIONA?

Perlemuter ha spiegato che anche seguendo una dieta con lo stesso apporto calorico non si dimagrisce tutti allo stesso modo perchè ognuno di noi ha il suo metabolismo. Quindi, oltre alle calorie ci sono anche altri fattori che favoriscono l’aumento di peso e uno di questi, importantissimo, è la presenza o assenza di determinati batteri intestinali.

QUANDO LA DIETA NON FUNZIONA: COSA FARE?

In particolare, i ricercatori hanno individuato che lo squilibrio tra due grandi famiglie di microrganismi, i bacteroidetes, minoritari, e i firmicutes, eccessivi, potrebbe spiegare perchè le diete non funzionano negli obesi. La ricerca è importante perchè puntando sui batteri buoni e privilegiando cibi probiotici a tavola si può contrastare l’aumento del peso.

SE LA DIETA NON FUNZIONA E’ COLPA DELLO STRESS

Infatti un’alimentazione ricca di grassi animali, tende ad impoverire il microbiota mentre alimenti utili sono le verdure ricche di fibra (cicoria, carciofi, asparagi, radicchio, broccoli, bietole, fagiolini e spinaci).

Perchè la dieta non funziona?

Vi sarà capitato di decidere di ridurre drasticamente le calorie e di non vedere nessuna diminuzione nel peso. Può succedere che nonostante gli sforzi l’ago della bilancia non scenda e i sacrifici non servono per ottenere risultati. Da cosa può dipendere? I fattori in gioco sono molti e in particolare ci sono alcune abitudini che dovete abbandonare se volete dimagrire velocemente. Noi vi spieghiamo perchè a volte la dieta non funziona.

> QUANDO LA DIETA NON FUNZIONA, COSA FARE?

Cosa fare quando la dieta smette di funzionare?

  1. Non digiunate. Non crediate che smettere di mangiare vi aiuterà a dimagrire. Il digiuno non fa altro che rallentare il metabolismo e in questo modo perdere peso diventa impossibile. Dunque non serve digiunare ma è invece salutare fare 3 pasti al giorno e due spuntini light.
  2. Bevete di più. Bisogna bere due litri di acqua al giorno, anche attraverso tisane e infusi drenati. In questo modo si eliminano i liquidi in eccesso e si elimina il gonfiore che può essere una delle cause della mancanza del dimagrimento.
  3. Non mangiare fuori casa. Evitate il più possibile di fare pasti fuori di casa e se proprio siete costretti, fate attenzione a quello che mangiate. Ad esempio, le insalatone con formaggio, tonno e uovo che si trovano nai bar sono super caloriche e abbinano alimenti che non andrebbero mangiati insieme.
  4. Mangiare carboidrati. Eliminare i carboidrati può inizialmente dare risultati ma non è un buon modo per dimagrire. Dunque diminuiteli drasticamente ma non eliminateli, e preferite i carboidrati integrali che sono più ricchi di fibre e fanno bene alla salute dell’intestino.
  5. Non mangiare troppa frutta. La frutta non è un alimento dietetico perchè è molto ricca di zuccheri. Dunque va mangiata ma solo in quantità pesate (massimo 150 gr a pasto) e soprattutto la scelta va effettuata tra i frutti meno zuccherini come mele, pere, arance. Evitate kaki, fichi, uva e banane.
  6. Fare più attività fisica. Cercare di dimagrire senza fare attività fisica è un controsenso. Il movimento accelera il metabolismo e aiuta a bruciare più calorie.

> UNA DIETA SANA RIDUCE LO STRESS

I fattori sociali che condizionano il fallimento delle diete

perdere peso

Tanta fatica e nessun risultato. Molto spesso le diete falliscono. Come lo possiamo spiegare? Hanno cercato una risposta a questo quesito i ricercatori dell’università di Kent, a Canterbury, Regno Unito, e della Ohio State University. Secondo un’analisi delle più recenti ricerche sui regimi dimagranti e i loro effetti, a distanza di un anno solo il 20 percento è realmente dimagrato e riesce a mantenere il peso forma.

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Quando la dieta non funziona, cosa fare?

Quando si intraprende una dieta dimagrante, l’ombra del fallimento è sempre in agguato. In molti casi, infatti, chi si sottopone ad un regime alimentare ipocalorico, riprende il peso perduto nell’arco di 6 mesi.

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Come mantenere i risultati della dieta

Mettersi a dieta è una decisione importante perchè coinvolge e può influenzare fortemente la nostra vita. Mettersi a dieta, infatti, oltrepassa una semplice riduzione delle porzioni di cibo e include numerosi vissuti ed emozioni che la rendono a volte una battaglia vera e propria. Pensiamo a quante rinunce comporta una dieta: non possiamo concederci troppe cene o aperitivi con gli amici, bisogna tollerare il “mangiare da soli”,dobbiamo imparare a gestire la frustrazione del non avere la piena libertà di mangiare.  

Spesso queste rinunce sono un vero e proprio sacrificio che, se non tollerato o gestito adeguatamente, conduce verso l’interruzione della dieta o ad un recupero dei chili che tanto faticosamente siamo riusciti a perdere, infatti non è infrequente riprendere i chili e non a caso oramai tutte le diete prevedono dopo la “terapia d’urto” un periodo chiamato di “mantenimento”. 

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L’Esercito di donne a dieta dopo le feste

Dopo l’ultimo brindisi di fine anno un esercito di donne, ogni anno, decide di mettersi a dieta. Numerosi studi e ricerche nel sociale tentano ogni anno di rilevare le tendenze di chi si trova o inizia una dieta ricercando i fattori che possano aiutare nel mantenimento della dieta. La Psicologia, da sempre interessata ai fenomeni sociali, ha nel corso degli anni cercato di individuare i motivi dei fallimenti di chi sta a dieta.

Quali sono i fattori che determinano l’insuccesso della dieta? Tra i principali nemici della dieta possiamo ipotizzare la lo scarso coinvolgimento della famiglia nel regime alimentare seguito dalla persona a dieta. La questione potrebbe diventare ancora più difficile se, ad essere a dieta, è anche la persona che in genere si occupa di preparare i pasti per tutta la famiglia. Un buon suggerimento, rispetto a questo aspetto, potrebbe essere il coinvolgimento di tutta la famiglia nell’adozione di uno stile di vita alimentare sano ed equilibrato.

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Perdere peso senza frustrazione

Quando si è a dieta spesso ci si ritrova a sperimentare una frustrazione legata al non sentirsi liberi di mangiare i nostri cibi preferiti. Ognuno di noi ha vere e proprie passioni verso alcuni alimenti che per sfortuna sono spesso ipercalorici e di conseguenza esclusi dalle diete. Chi non si è ritrovato almeno una volta a provare una gran voglia di mangiare, assoporare, gustare un cibo proibito durante la dieta!

Tra le cause di fallimento delle diete rintracciamo le varie limitazioni che la dieta comporta e che si inseriscono sia a livello alimentare sia a livello relazionale. Rispetto all’aspetto alimentare, il non poter essere liberi di mangiare ciò che amiamo può condurre verso una frustrazione che aumenta nel corso delle settimane e/o dei mesi.

Questa prolungata privazione, in un crescendo di nervosismo, fa sì che si interrompa bruscamente una dieta per il sopraggiungere di una fame nervosa oppure, nei casi più frequenti, ci porta a fare tante piccole eccezioni che finiscono con l’allontanarci sempre di più dal programma perfetto che ci eravamo costruiti.

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Motivazione a dimagrire

La motivazione in campo psicologico può essere definita come una spinta che muove la persona verso determinate azioni finalizzate al raggiungimento di uno o più obiettivi chiari e definiti. In genere negli essere umani le condotte sono il risultato di più motivazioni collegate tra loro che non sempre sono esplicite.

Per fare un po’ di chiarezza sull’argomento possiamo dividere le motivazioni in:

  • motivazioni primarie che si riferiscono a bisogni primari (fame, sete, ecc.);
  • motivazioni secondarie, sono spesso culturalmente orientate (sono cioè legate più ad aspetti culturali che biologici in senso stretto) e non sono legate alla sopravvivenza dell’essere umano.

Se quindi mangiare rientra in una motivazione primaria (fame), possiamo dire che il perdere peso rientra nelle motivazioni secondarie (avere un bel fisico, sentirsi in forma, ecc.), quando parliamo di dieta o di motivazione ad iniziare una dieta sarebbe bene riuscire a capire quali sono i motivi che ci spingono a farlo.

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Il rientro dopo le vacanze: cambiare per mantenere il peso forma

rientro dalle vacanze

Il miglior proposito per settembre? Inserire quante più novità nella propria giornata.Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Washing­ton ha messo in luce il rapporto che esiste tra l’atteggia­mento mentale e il sovrappeso. Chi ingrassa detesta la vita statica, abitudinaria, ed è sempre alla ricerca di cose nuove. Non solo: è anche attratto da cibi di­versi, cucinati ogni volta in modo più gustoso. Questo spiega perché le diete falliscono: costringono a man­giare in modo ripetitivo cibi poco conditi e quindi poco piacevoli.

Così le diete vengono vissute come una penitenza, una routine, un obbligo. Sono il nemico numero uno per chi vuole dimagrire per davvero. Chi cerca le novità ha uno spirito libero e questo deve essere stimolato e non regolamentato con costrizioni o doveri da seguire, come accade nei regimi dieterici. Bi­sogna assecondare il bisogno di novità e non bloccarlo: esattamente il contrario di quello che suggeriscono certi nutrizionisti, che conoscono poco la psicologia del sovrappeso.

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