Colesterolo più basso con una dieta ricca di fitosteroli

Diete light, con pochi grassi di origine animale, e molto sport. Questa è ormai da qualche anno la ricetta per combattere il colesterolo e soprattutto per mantenerne bassi i livelli. La ricerca scientifica, però, continua a fare passi avanti ed ha evidenziato, tra i vegetali, dei prodotti particolarmente adatti a un regime alimentare anticolesterolo. Quali sono? I vegetali contenenti fitosteroli, ovvero molecole di natura sterolica presenti nelle piante.

Fitosteroli contro il colesterolo.  

Sono due le principali azioni svolte dai fitosteroli. La prima è quella di influenzare il bilancio Th1/Th2 (cellule T-helper del sistema immunitario) e poi, la seconda, di tenere basso il colesterolo. Li possiamo reperire in alcuni ortaggi come cavoli e broccoli, olive nere, frutta esotica e frutta con il guscio, tutti alimenti di consumo comune che forse abbiamo bisogno di integrare con un po’ più di consapevolezza. Questa consapevolezza arriva da un interessante studio pubblicato on line su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases.

Gli esperti hanno notato che l’assorbimento del colesterolo nell’intestino diminuiva, così come i livelli del LDL, il colesterolo cattivo, con l’aumentare dei fitosteroli introdotti con la dieta. Ma quanti dobbiamo assumerne per avere dei reali risultati? La popolazione occidentale ne acquisisce circa 250 mg al giorno e sono troppo pochi.  È consigliabile il doppio e ovviamente una selezione accurata degli alimenti. In questo modo c’è la possibilità anche di far scendere il proprio colesterolo del 10/15 per cento. Attenzione però a non esagerare, perché questi cibi sono anche ricchi di grassi mono e polinsaturi che contribuiscono a ridurre la colesterolemia.

Il test per il colesterolo, questo sconosciuto

Se il colesterolo è il nemico pubblico numero uno della salute è anche un nemico invisibile, che non dà alcun tipo di segnale. Per questo motivo forse, gli italiani non sono molto preoccupati di mantenere i valori nei parametri consigliati. Secondo l’Istat, infatti, il 20 per cento delle persone non ha mai controllato la colesterolemia e solo chi ha avuto un infarto o un ictus sembra essere interessato alla dieta e al consumo di grassi. Il test per il colesterolo è molto semplice: basta un piccolo prelievo del sangue.

Potete anche andare in farmacia è fare un test ancor più piccino: un buchino sul dito e una goccia di sangue per avere almeno un parametro indicativo. Il colesterolo dovrebbe rientrare sotto i 200 mg/dl. Come saprete esistono poi due valori uno è l’HDL, considerato quello buono, e deve essere più alto, dell’altro, l’LDL. Quest’ultimo è il responsabile delle placche nelle arterie, che possono quindi provocare infarti, ictus e altre malattie cardiovascolari.

La dieta per abbassare il colesterolo

Per abbassare il colesterolo possiamo, come consigliato prima, consumare prodotti contenenti fitosteroli, quindi tantissima frutta e verdura.  Bisogna evitare i grassi saturi, quelli derivanti dagli animali (soprattutto la carne rossa, i condimenti come il burro o la panna) e i cibi pre-confezionati. Attenzione poi alle cotture: no ai fritti, ma anche ai semplici soffritti. Preferite l’utilizzo di grassi vegetali, come l’olio, che va però dosato e usato a crudo. Ma la dieta non è sufficiente e spesso non è neanche l’unica causa.

Ci sono, infatti, altri fattori da considerare, come il movimento. Fare un po’ di sport aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo: tende ad aumentare l’HDL, mantenendo basso l’LDL. Inoltre, l’attività fisica riduce gli effetti di un’alimentazione scorretta e aiuta a seguire uno stile di vita più salutare. A proposito di stile di vita, anche il fumo è un vizio che va assolutamente evitato perché aumenta in modo esponenziale la produzione di radicali liberi che danneggiano le LDL. Ma c’è di più. Le sigarette aumentano anche i livelli di fibrinogeno, che a loro volta contribuiscono la formazione di grumi e ostruzioni.

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3 commenti su “Colesterolo più basso con una dieta ricca di fitosteroli”

  1. sarebbe interessante approfondire certi argomenti spingendosi fino ai metodi di preparazione.
    Ovviamente i dati che abbiamo si riferiscono all’alimento integro e crudo.
    Ma la maggior parte dei cibi viene ingerito cotto.
    Questo è ancora un grosso limite della scienza della nutrizione.

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    • Concordo con te e grazie per i tuoi commenti sempre attenti! purtroppo credo che stimare dei dati sulle cotture sia estremamente complicato e soprattutto si rischia di commettere molti errori, potrebbe essere però un bel traguardo per la scienza della nutrizione.

  2. però se non si fa questo passo si rischia di dare dati falsati alla popolazione. Perchè il contenuto di certe sostanze varia in modo sostanzioso durante i processi di cottura.
    soprattuttom per quelle sostanze termolabili o volatili.

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