10 carboidrati che puoi mangiare anche a dieta

Dito puntato contro i carboidrati. Molte volte vengono eliminati completamente dalla dieta, perché considerati i responsabili dei chili di troppo. In realtà gli zuccheri sono importanti e il consiglio dei dietologi è quello di consumarli con moderazione. Se siete quindi a dieta, ci sono almeno 10 carboidrati che potete mangiate. Ecco quali sono.

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Birra analcolica migliora le prestazioni sportive dei maratoneti

La birra analcolica, spesso snobbata dai più, si rivela preziosa per i maratoneti che vogliono migliorare le loro prestazioni sportive. Inoltre, riduce le infezioni e rafforza il sistema immunitario. A sostenerlo, è una ricerca condotta dalla Technical University di Monaco, in Germania, coordinata dal dottor Johannes Scherr e pubblicata su “Medicine & Science in Sports & Exercise”.

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Ricette dietetiche: zuppa di orzo alle carote e funghi

La zuppa di orzo alle carote e funghi è un piatto davvero molto gustoso, utile per ritrovare il peso forma, e per tenere sotto controllo il colesterolo. Una ricerca condotta di recente, infatti, ha scoperto che l’orzo è ricco di beta-glucano, una sostanza capace di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e di spegnere anche la fame di origine nervosa.

L’orzo, inoltre è una miniera di fibre solubili, perciò è particolarmente adatto alle diete ipocaloriche. E’ un rimineralizzante delle ossa, è indicato in caso di gastriti e coliti, è antinfiammatorio, regola l’intestino, senza contare che è una fonte discreta di fosforo e svolge anche una blanda azione sedativa grazie alla presenza di piccole quantità di silicio e ordeina, una sostanza con un’azione simile all’adrenalina, con effetti cardiotonici. Anche le carote sono un vero toccasana per il nostro organismo, ricche di antiossidanti, rafforzano il sistema immunitario.

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Germogli a digiuno contro scorie e acido urico

I germogli si producono a partire dai semi e si possono mangiare du­rante tutto l’anno, anche se il periodo migliore è la primavera quando i vegetali sono più ricchi di nutrienti e di principi trasformativi utili per smaltire liquidi e chili in eccesso. In particolare, i germogli sono efficaci in caso di:

  • rallentamento metabolico, spesso presente al cambio di stagione;
  • difficoltà digestiva e gonfiore addominale (evitandoli, però, in presenza di colite);
  • diuresi scarsa e tendenza alla ritenzione;
  • se l’organismo esce dall’inverno appesantito da un surplus di tossine che si accumulano soprattutto nella parte bassa del corpo

Il momento migliore per gustare i germogli è la mattina a digiuno: visto che a quest’ora non tutti gradiscono l’insalata, è possibile bere il loro succo centrifugato. Oppure si mangiano in insalata prima dei pasti, perché è a digiuno che l’organismo ne assimila meglio i principi attivi snellenti. I germogli dovrebbero comparire quotidianamente sulla tavola di primavera: condiscili con un po’ di olio d’oliva, succo di limone, dell’olio di germe di grano (che ne rende ancora più attivi gli enzimi) oppure con del gomasio.

Sono ottimi da soli o abbinati alle insalate di ogni genere; aggiunti alle minestre, sostituiscono i crostini e reintegrano quell’energia che la cottura fa perdere agli alimenti. I germogli possono anche essere saltati in padella con olio d’oliva e qualche goccia di salsa di soia. Prima di usarli, vanno sciacquati più volte in un colino per togliere le impurità che possono nascere durante la germogliazione. Il germoglio va mangiato con ciò che resta del suo seme, che contiene gran parte dei nutrienti.

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Orzo, calorie e valori nutrizionali

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L’uso nell’alimentazione umana dell’orzo va sempre più diminuendo: se si esclude il suo utilizzo per produrre birra e whisky, nei paesi ad alta industrializzazione viene usato più per gli animali che per l’uomo; eppure l’orzo è una delle più antiche graminacee utilizzate dall’uomo per la sua alimentazione, in quanto, crescendo anche in terreni poco fertili e adattandosi a qualsiasi clima, può essere coltivato in quasi tutti i paesi del mondo.

Per l’alimentazione umana si usa in genere l’orzo duro, che è più ricco di proteine, mentre per la preparazione del malto per whisky e birra, l’orzo tenero, che contiene più amido; poi c’è l’orzo perlato, ovvero sottoposto a processi di sbiancatura e di lucidatura e privato della crusca, l’orzo integrale, che mantiene i fattori bionutrizionali in quantità maggiore di quello perlato. In commercio si trova anche l’orzo decorticato che è un ottimo compromesso tra quello integrale e quello perlato; questo tipo di orzo viene sottoposto a un processo di decorticazione nel quale vengono eliminate alcune parti esterne della buccia, ma che gli fa conservare le sue caratteristiche nutrizionali.

L’orzo è un alimento molto nutritivo: contiene amido, proteine, zuccheri, sali minerali e vitamine del gruppo A e B; è molto digeribile ed è un valido aiuto nella prevenzione delle malattie polmonari e cardiovascolari, svolge un’azione disintossicante ed emolliente, in quanto cura i disturbi e le infiammazioni dell’apparato digerente e delle vie urinarie.

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Idee per primi piatti light a base di cereali integrali

primi piatti light

Stufa del solito piatto di pasta al pomodoro? Hai voglia di portare in tavola sapori diversi? Prova con primi piatti a base di cereali integrali (riso, farro, orzo, ecc.), in abbinamento con verdure, carne, pesce. Perché consumarli? Perché sono facili da preparare e regalano alla tua dieta tutte le sostanze di cui hai bisogno per mantenerti in forma. In più, ti consentono di sperimentare un’infinità di accostamenti sfiziosi, dando libero sfogo alla tua vena da gourmet.  I cereali integrali sono grandi alleati del benessere: non subiscono infatti la raffinazione, cioè il processo attraverso il quale i chicchi vengono privati della scor­za e del germe, ricchi di nutrienti preziosi per l’organismo. Conten­gono, quindi, una maggiore quantità di fibre, vitamina E, vitamine del gruppo B e minerali, come lo zinco, il magnesio, il fosforo, il ra­me e il selenio.

L’apporto calorico dei cereali è con­tenuto: 100 grammi di riso integra­le, per esempio, forniscono 337 ca­lorie, mentre l’orzo si ferma a 319.  Sottolinea la dottoressa Diana Scatozza, specialista in Scien­za dell’alimentazione

«Attenzione, però: se sono molto conditi o contengono una quantità eccessiva di carboidrati, anche que­sti primi piatti possono attentare al­la linea. Un trucco semplice per non litigare con la bi­lancia? Nella composizione della ricetta, meglio far prevalere la quan­tità di verdure, pesce o carne, ridu­cendo quella di riso, farro o orzo».

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