Una dieta povera di proteine rafforza i muscoli

Per proteggere la muscolatura bisogna mangiare poca carne e in generale poche proteine. A sostenere questa tesi è una nuova ricerca che dimostra che promuovendo la pulizia cellulare tramite una dieta povera di proteine o certi farmaci si possano migliorare le condizioni e la forza dei muscoli distrofici. Lo studio, finanziato da Telethon, porta la firma di Paolo Bonaldo dell’ Università di Padova e Marco Sandri dell’Istituto veneto di medicina molecolare e dell’Università  di Padova.  Questo lavoro è il primo in assoluto che dà prova che sia possibile migliorare i sintomi della miopatia di Bethlem e della distrofia muscolare di Ullrich controllando l’autofagia, il processo fisiologico che rimuove dalle cellule sostanze tossiche oppure porzioni cellulari danneggiate.

Sono due malattie rarissime e genetiche. Spesso abbiamo dimostrato che l’alimentazione migliora la salute, in questo caso, il passo è davvero ancora più lungo e importante. Queste malattie sono dovute a un difetto nel collagene VI, la proteina responsabile dell’ancoraggio delle fibre muscolari alla loro struttura esterna di supporto, chiamata matrice.

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Dieta antinfiammatoria contro la sindrome metabolica

Proprio ieri vi abbiamo parlato di un’importante ricerca condotta dall’Università di Lund che poneva l’accento su speciali alimenti in grado di potenziare la memoria delle persone.  Ecco, sempre da questo studio sono state tratte interessanti informazioni per curare la sindrome metabolica e gli stati infiammatori.  È stato verificato, infatti, che dopo una dieta a base di un mix di alimenti antiossidanti, prodotti integrali ricchi in fibre, con un basso indice glicemico e probiotici, un gruppo di persone in sovrappeso, ma senza problemi di salute, ha ottenuto la riduzione di quelle spie che segnalano un’alimentazione scorretta, dopo solo quattro settimane.

Per l’esattezza stiamo parlando della pressione sanguigna diminuita dell’8%, il colesterolo Ldl che si è abbassato del 33% e i lipidi nel sangue del 14%. Un bel risultato che può veramente aiutare molte persone con la sindrome metabolica, considerata l’epidemia del terzo millennio, perché unisce gli effetti di diabete, obesità e insufficienza cardiaca. Tra i responsabili non solo lo stile di vita, ma anche alcune reazioni immunitarie spropositate che possono innescare l’infiammazione dei tessuti e degli organi favorendo l’accumulo di adipe.

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L’elicriso, una miniera di antiossidanti

La medicina popolare conosce e utilizza da tempo l’elicriso in diverse situazioni. Tra le varie proprietà attribuitegli c’è quella antinfiammatoria, analgesica, antiallergica, oltre a quella antiossidante. La pianta viene impiegata sia per uso esterno che interno. Un nuovo studio condotto da un team di ricercatori del Department of Biochemistry and Microbiology, dell’Università di Fort Hare, in Sud Africa, ha voluto verificarne le possibili proprietà antisossidanti.

I test sono stati condotti in vitro e avevano lo scopo d’individuare sostanze antiossidanti nell’Helichrysum longifolium DC, nome scientifico dell’elicriso, appartenente alla famiglia delle Asteracee. Una volta individuate le sostanze, queste sarebbero state sottoposte a test di valutazione dell’attività. Per lo studio è stata impiegata una soluzione acquosa di estratto di elicriso e si è valutata l’azione antiossidante per mezzo dell’inibizione di anioni superossido, DPPH, H2O2, NO e ABTS. La presenza dei flavonoidi e il contenuto fenolico dell’estratto sono stati determinati utilizzando i metodi standard di reazione fitochimica. Questa analisi ha permesso di rilevare la presenza di tannini, flavonoidi, steroidi e saponine.

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Concentrato di frutta e verdura, un potente antinfiammatorio

Il concentrato di frutta e verdura potrebbe essere la risposta naturale contro l’infiammazione cronica, responsabile di patologie come diabete di tipo 2, malattie cardiache e vascolari, osteoporosi, declino cognitivo e artrite. Ad affermarlo è un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Molecular Nutrition & Food Research, condotto da un team di ricercatori dell’University of South Carolina, negli Usa.

I ricercatori hanno utilizzato alcune capsule contenenti un concentrato in polvere di frutta e verdura come mele, broccoli, mirtilli, arance, spinaci, pomodori ecc. Successivamente hanno reclutato 117 volontari sani con età media di 35 anni. Questi sono stati suddivisi a caso in gruppi per ricevere le capsule contenenti il concentrato vegetale o un placebo. Il test è durato 60 giorni, dopo i quali gli scienziati hanno eseguito le analisi per valutare quali fossero stati gli effetti di un’integrazione di micronutrienti sui bio-marcatori dell’infiammazione.

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La dieta antinfiammatoria: una scelta per una vita sana

hay-dietLa dieta antinfiammatoria, a differenza della tipica dieta accattivante, non contiene promesse di una silhuoette perfetta in pochi giorni, si tratta piuttosto di una scelta di alimentazione sana, una specie di piano per la vita.

La dieta antinfiammatoria é un progetto alimentare che non solo ci manterrà in linea ma ci aiuterà a ridurre il rischio di malattie cardiache a tenere sotto controllo i trigliceridi e la pressione sanguigna, e questo almeno é quello che assicurano gli studiosi americani della Scienza dell’alimentazione. Essi sostengono infatti che l’alimentazione media contenga troppi cibi ricchi di omega 6 -acidi grassi – e troppo pochi cibi ricchi di omega 3 lo squilibrio tra questi due grassi provoca un’infiammazione del nostro organismo, da cui derivano diversi stati di malessere. La chiave dunque per stare meglio: la dieta antinfiammatoria intesa quindi come regime alimentare. A questo punto la domanda é la seguente: cosa si mangia in questa dieta?

Allora questo tipo di alimentazione suggerisce una certa varietà di alimenti per mantenere l’equilibrio tra cui in particolare: frutta e verdura, pesce, noci, riso e cereali, carni bianche (pollo, tacchino), e spezie che possono avere un certo effetto sfiammante.

Poi naturalmente bisogna limitare molto l’utilizzo di carni rosse, di latticini, di prodotti alimentari raffinati. Più avanti ecco un esempio di giornata tipo per chi decide di seguire questo tipo di alimentazione.

Colazione: 1 fette di pane integrale tostato, fiocchi d’avena con frutti di bosco, 1 vasetto di yogurt magro, 1 tazza di tè.

Pranzo: un’abbondante insalata con del tonno al naturale, condita con olio extravergine d’oliva, del di pane integrale e molta frutta fresca.

Merenda: 3 grammi di cioccolata fondente e 4 noci

Cena: 70 gr di spaghetti con del sugo di tacchino, 1 insalata di spinaci e noci, e frutta.

Gli studiosi asseriscono che non si tratta di una dieta mirata a perdere peso, ma naturalmente quando si tagliano drasticamente le carni rosse, i prodotti caseari ed i carboidrati la conseguenza immediata é una sensibile riduzione del peso corporeo. Bisogna comunque evidenziare che un’alimentazione basata su un maggior consumo di frutta e verdura e fibre gioverà al nostro organismo.