Funghi velenosi, il vademecum del Ministero della Salute

funghi velenosiLa stagione dei funghi è alle porte e visti i migliaia di appassionati pronti a cimentarsi nella raccolta dei funghi, il Ministero della Salute ha ritenuto opportuno stilare un vademecum con una sere di consigli utili per non incorrere in avvelenamento da funghi; è stato creato, quindi, un opuscolo redatto dal Centro Antiveleni di Milano per spiegare i giusti comportamenti.

Il rischio di intossicazione o di avvelenamento in seguito al consumo di funghi raccolti è molto alto, anche perché se non si è dei veri esperti è facile scambiare un fungo per un altro, senza contare che molte persone si affidano ai rimedi della tradizione popolare per escludere la tossicità dei funghi, che purtroppo non sono sempre validi.

Tra tutte le indicazioni presenti nell’opuscolo redatto dal Cento Antiveleni ce n’è una molto importante che da sola è in grado di scongiurare tutti i rischi legati alla tossicità dei funghi: far controllare sempre i funghi raccolti da un esperto micologo.

Gli Ispettorati micologici si trovano presso le Asl e offrono consulenza di controllo dei funghi gratuitamente; inoltre, possono essere considerati anche un punto di riferimento anche in caso di avvelenamento.

Francesca Assisi, che ha curato la redazione della guida, spiega l’importanza dell’iniziativa:

L’iniziativa è rilevante, perché negli anni in cui le campagne di informazioni sono carenti si verificano molti più avvelenamenti. Nel 2010, per esempio, l’attenzione dei media è stata scarsa e i casi letali sono stati parecchi: solo nel nostro Centro abbiamo avuto sei casi mortali, più uno che si è risolto grazie a un trapianto di fegato.

I numeri dei casi di avvelenamento, anche lievi, sono alti, ai quali vanno aggiunti anche quelli non dichiarati, come spiega sempre la dott.ssa Assisi:

Dal 1995 al 2011 sono pervenute al Centro quasi 14 mila richieste ma i casi reali di avvelenamento sono certamente molti di più, sia perché per ciascuna richiesta sono coinvolti spesso più commensali, sia perché non sempre chi è in difficoltà si rivolge a noi.

Attenzione, quindi, alle credenze popolari; nella guida sono indicati alcuni miti da sfatare, ad esempio che i funghi che crescono sugli alberi non sono tossici, non è vero che sono buoni se sono stati mangiati da parassiti e non è vero che la velenosità del fungo è data dall’aspetto.

Durante la raccolta fate attenzione a non tagliare la base del gambo, in quanto potrebbe essere indispensabile per il successivo riconoscimento del fungo e non cogliete gli esemplari già fradici, ammuffiti o mangiati dai parassiti.

In caso di avvelenamento non ricorrere al fai da te, e ricordate che il latte non è un antidoto, ma recatevi al Pronto Soccorso portando con voi tutti gli avanzi dei funghi, sia crudi che cotti e anche eventuali avanzi di pulizia.

Nella guida redatta dal Centro Antiveleni di Milano sono indicati, naturalmente, i vari tipi di funghi velenosi, e alcuni consigli sulla conservazione, il trasporto e la cottura: per non incappare in inutili rischi, infatti, i funghi raccolti vanno trasportati in un contenitore rigido e areato, in quanto le classiche buste di plastica possono favorire la produzione di sostanze nocive.

Per finire, ecco le dieci regole d’oro per non avvelenarsi con i funghi:

  1. Non consumate funghi non controllati da un esperto micologo
  2. Non regalate funghi raccolti che non siano stati controllati
  3. In ogni caso consumate quantità limitate di funghi raccolti
  4. Non mangiare funghi raccolti in gravidanza
  5. Non somministrarli ai bambini
  6. Consumate funghi raccolti solo se perfettamente conservati
  7. Non consumate funghi raccolti vicino a centri industriali e coltivati oppure raccolti lungo le strade
  8. Consumate i funghi solo ben cotti
  9. In caso di congelamento, sbollentateli prima e consumateli entro sei mesi
  10. Attenzione ai funghi sott’olio nei quali si può sviluppare la tossina botulinica.

 

[Fonte]

 

Photo Credit | Thinkstock

 


Condividi l'articolo:

1 commento su “Funghi velenosi, il vademecum del Ministero della Salute”

Lascia un commento