Dieting, ovvero l’ossessione per la dieta

Oggi ritorniamo a parlare dei disturbi del comportamento alimentare con una tendenza sempre più diffusa tra le giovanissime, ovvero il dieting, parola con la quale si intende la tendenza ad essere sempre a dieta e a seguire diete sempre più rigorose.

Il termine inglese dieting potrebbe essere tradotto in italiano come sindrome da yo-yo, frutto di diete fai da te molto restrittive che fanno sì perdere peso, ma lo fanno riacquistare subito dopo, spingendo la persona a rimettersi subito a dieta; si crea così un circolo vizioso che vede un continuo mettersi a dieta che sfocia in dipendenza e ossessione da dieta, che nei casi più gravi si manifesta addirittura con crisi d’astinenza.

Secondo gli esperti riunitisi in questi giorni nel XXII Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale Dietisti, l’ossessione di essere continuamente a dieta è la nuova frontiera dei disturbi del comportamento alimentare; Giovanna Cecchetto, presidente dell’associazione, spiega:

Il dieting è la tendenza a sentirsi costantemente in obbligo di stare a dieta, spesso frutto del fai-da-te, che porta a diete iniziate e mai finite, incostanti e mal strutturate, che creano la sindrome da yo-yo, causa numero uno della dipendenza.

La sindrome da yo-yo è da intendersi come il continuo perdere e acquistare peso, caratterizzato da periodi di dieta ferrea alternati con il consumo incontrollato di cibo soprattutto di quello “spazzatura”. Nel periodo di dieta ferrea vengono esclusi dall’alimentazione cibi importanti per l’organismo come pane e pasta, e per questo è sopportabile solo per un breve periodo, in quanto la persona risulta sempre affamata.

Per la riuscita di una dieta serve equilibrio, senza schemi rigidi e ossessione per le calorie, e quindi bisogna puntare sui risultati a medio o lungo termine, imparando come gestire la dieta nella quotidianità. A proposito di ciò la dottoressa Giovanna Cecchetto spiega:

Il problema è che si punta sempre al risultato immediato. Al contrario di quanto si pensa, invece, una dieta che funziona non deve essere rigida e austera, ma “sostenibile e piacevole”, attenta anche al lato emotivo e alla gratificazione.

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