La dieta contro la sindrome premestruale

La sindrome premestruale non colpisce tutte le donne nello stesso modo. È però caratterizzata da depressione, predisposizione al pianto, malinconia, irritabilità, a volte con scatti di rabbia. È vittima di questa situazione circa il 25% della popolazione femminile fertile. Un vero dramma, perché gli impegni quotidiani non si possono mettere in stand by una settimana al mese per il ciclo. Ci si può aiutare con la dieta.

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Ci sono degli alimenti che possono migliorare il nostro umore e dare il giusto apporto di vitamine e sali minerali. Quali? Tutti i vegetali a foglia verde, come spinaci, biete e carciofi, più le banane e le mandorle. Merito dell’alto contenuto di magnesio, che aiuta a contrastare gli stati depressivi.

Via libera a pasta e pane di grano duro, riso, patate, fagioli, ceci e lenticchie. Questi cibi sono ricchi di carboidrati capaci di compensare i cali fisiologici degli zuccheri nel sangue e della serotonina, responsabili degli attacchi di fame.
Promossi anche cavoli, broccoli, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, legumi (soprattutto lenticchie), cereali integrali, germe di grano, noci, pinoli e pistacchi. Tutti questi alimenti contengono la vitamina B6 o piridossina, fondamentale per vincere mal di testa, ritenzione idrica, nervosismo, gonfiore al seno, nausea, sensazione di stordimento e vertigini, tipici sintomi della sindrome premestruale.

Secondo gli esperti la depressione o malinconia compare per proprio l’abbassamento dei livelli di serotonina, endorfine e la carenza di vitamina B6. State alla larga da alcolici, limitate i formaggi stagionati, salumi, dadi ed estratti per brodo di carne e vegetale, salse varie, pesci e verdure in salamoia, acque troppo ricche di sodio (se maggiore di 20 mg/litro) e prodotti confezionati contenenti glutammato di sodio, bicarbonato o solfito di sodio. Sono tutti cibi ricchi di sale e favoriscono la ritenzione idrica.

 

Photo Credits | Shutterstock / PathDoc

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