Psillio contro la sindrome metabolica

Psillio contro sindrome metabolica

Chi soffre di stitichezza conosce bene i semi di psillio, ma sembra che non abbiano soltanto un’azione lassativa. Queste mucillagini, infatti, sembra che siano efficaci anche contro la sindrome metabolica, una condizione clinica associata a diversi fattori di rischio quali l’obesità, la sedentarietà, ecc., che aumentano le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, ictus e diabete. A sostenerlo, è uno studio revisionale della Curtin University di Perth, in Australia, pubblicato su Obesity Review.

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Semi di psillio per combattere la stipsi

Chi soffre di stipsi sa bene quanto è fastidioso questo disturbo e quanto può essere difficile contrastarlo; se nonostante un’alimentazione ricca di fibre e il ricorso a diversi tipi di lassativi, la stitichezza non accenna migliorare, provate ad usare i semi di psillio.

Lo psillio, botanicamente noto con il nome di Plantago ovata, è una pianta erbacea i cui semi vengono usati da sempre come lassativo naturale, in quanto contengono al loro interno una mucillagine che a contatto con l’acqua, in questo caso dello stomaco, aumenta il suo volume e stimola le attività intestinali. I semi di psillio aumentano il volume del contenuto intestinale, ma non favoriscono la fermentazione; proprio per queste sue caratteristiche, lo psillio è ideale per combattere la stipsi, oltre ad avere un ottimo effetto antinfiammatorio sulle mucose dell’intestino e a lenire i disturbi causati dal colon irritabile.

I benefici dello psillio non si esauriscono solo con il miglioramento dell’attività intestinale, infatti le mucillagini dei semi di psillio contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo, riducendo l’assorbimento intestinale dei grassi e degli zuccheri.

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Ispaghul, antifame naturale

Se siete a dieta e il vostro problema è una fame irresistibile forse i semi di ispaghul possono darvi una mano; si tratta infatti dei semi di una pianta erbacea originaria di India, Pakistan e Iran, il cui tegumento, ovvero l’involucro, è ricco di mucillagini che una volta nello stomaco si trasformano in una sostanza gelatinosa che, aumentando di volume, genera un senso di sazietà. Niente di più indicato quindi per superare quelli che rischiano di rivelarsi i momenti più atroci di una “cura dimagrante”.

L’Ispaghul regola inoltre il transito intestinale e rallenta l’assorbimento di zuccheri, grassi e colesterolo e per questo motivo è impiegato in caso di ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e iperlipidemia. Tuttavia, è controindicato in caso di occlusione intestinale e diabete insulinodipendente.

Non confondete però i semi di ispaghul con i semi di psillio che hanno proprietà analoghe, nonostante ai semi di ispaghul venga attribuito il nome di psillio bianco essi vengono estratti da due piante differenti seppure appartenenti alla stessa famiglia.

Alitosi: come bloccarla con le erbe

erbe

L’alito pesante può presentarsi in modo sporadico oppure diventare una sgradita abitudine; in ogni caso, l’alitosi è sempre fonte di disagio, e per eliminarla occorre agire su più fronti.

Per prima cosa è bene rimuovere le cause che possono essere più evidenti come carie o vecchie protesi, ma anche gengiviti ed infezioni che colpiscono bocca e gola, poi controllare il funzionamento di fegato, stomaco, reni e intestino, e infine via libera alle erbe che aiutano ad eliminare l’alitosi.

Spesso l’alito pesante è accompagnato da una sensazione di cattivo gusto in bocca: è il segnale che l’organismo è messo a dura prova dalle tossine, ed è indice del cattivo funzionamento del fegato.

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