Superspaghetti contro il tumore al colon e le malattie cardiache

Se gli spaghetti diventassero una cura? Sarebbe fantastico. Ci stanno pensando i ricercatori dell’ARC Centre of Excellence in Plant Cell Walls di Adelaide, che stanno studiando un particolare tipo di pasta (chiamato superspaghetti) in grado di prevenire rischio di malattie cardiovascolari e tumori al colon.

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I lamponi neri prevengono il cancro all’intestino

L’alimentazione è uno degli strumenti più efficaci per tutelare la salute e prevenire anche gravi malattie, dal diabete alla sindrome metabolica. Secondo uno studio pubblicato su Cancer Prevention Research, i ricercatori dell’Università dell’Illinois di Chicago (Usa) hanno individuato i lamponi neri (anche chiamati lamponi americani) come potenti alleati nella lotta contro il cancro: secondo i medici, infatti, ridurrebbero il rischio di tumore al colon retto fino al 60%. Molto spesso si parla delle proprietà dei frutti di bosco, perché sono ricchi di antiossidanti e migliorano la circolazione.

La ricerca è stata condotta su animali. I medici hanno preso due gruppi di topi: i primi erano predisposti geneticamente all’insorgenza del cancro al colon, mentre i secondi alla colite – un’infiammazione dell’intestino crasso che può contribuire allo sviluppo del cancro colorettale. I roditori sono stati nutriti per 12 settimane con una dieta “all’occidentale”, ricca di grassi e povera di calcio e vitamina D.

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Soffri di colite ulcerosa? Mangia i broccoli

Un recente studio ha dimostrato che l’estratto di una pianta della famiglia delle brassicacee, la famiglia a cui appartengono cavoli e broccoli, può alleviare i sintomi della colite ulcerosa, una condizione infiammatoria cronica. Il composto vegetale in questione si chiama Phenethylisothiocyanate, PEITC, e ha buone potenzialità antinfiammatorie. Il PEICT è una molecola composta partendo dal gluconasturtoside, un glucosinolato che si trova in grandi quantità soprattutto nel cavolo cinese.

Alla stregua del sulforafano, che è alla base dei farmaci contro il carcinoma, sembra essere in grado di proteggere dal cancro al colon, oltre al cancro dell’esofago, dello stomaco e del polmone. Questo perché è una delle sostanze esistenti più tossiche per le cellule cancerogene. Tutte le brassicacee contengono una sostanza che si chiama glucorafanina che, una volta metabolizzata dall’organismo, si trasforma in sulforafano. Il dott. Moul Dey insieme ad i colleghi della South Dakota State University ha deciso di esaminare bene tutte le possibilità di utilizzo di questo estratto per la cura del cancro al colon.

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Prevenzione cancro al colon, importante anche per le donne

Anche le donne, esattamente come gli uomini, si ammalano di tumore al colon ma per la prevenzione al femminile non si fa ancora abbastanza.  A rilevare il dato è  l‘Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) che per questo motivo ha organizzato, nei giorni scorsi a Milano, un incontro pubblico di sensibilizzazione sul tema il cui obiettivo era quello di invitare noi tutte a non sottovalutate eventuali sintomi e a fare molta attenzione a dieta e stili di vita.

All’incontro sono intervenuti Pasquale Spinelli, dell’Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, e Armando Santoro, del Dipartimento di oncologia ed ematologia dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano.

Come spiega Francesca Merzagora, la presidente di Onda:

L’Osservatorio ha riunito alcuni esperti del settore nel tentativo di portare l’attenzione sul problema della prevenzione di tumori meno conosciuti, eppure così diffusi e temibili, come quello del colon

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Cancro al colon, un aiuto dal selenio

selenio e cancro al colon

Secondo un gruppo di ricercatori del Flinders Centre for Cancer Prevention and Control di Adelaide (Australia) assumere quantitativi adeguati di selenio attraverso la dieta aiuta a prevenire il cancro al colon. Questo prezioso minerale infatti sarebbe in grado di stimolare la cosiddetta apoptosi, un processo che conduce le cellule malate del nostro organismo ad autodistruggersi e che risulta ostacolato dalla presenza di un tumore.

Lo studio, coordinato dal dottor Graeme Young, si è basato sull’analisi di due precedenti sperimentazioni: una condotta su un gruppo di cavie da laboratorio, l’altra su un campione di 23 volontari ultracinquantenni che osservarono un programma alimentare ricco di selenio. In entrambi i casi è stata osservata la presenza nell’intestino di elevati livelli di una sostanza antiossidante, il GPx-2, in grado, secondo gli esperti, di proteggere dall’insorgenza del tumore.

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