Evitare le abbuffate con 10 facili consigli

cibo e abbuffate

Le abbuffate sono una tentazione letale per la salute e per la linea. Ci sono dei periodi dell’anno in cui si cade nella trappola con molta facilità: durante le feste e in estate, quando tra resort e cene tra amici si tende a stare a tavola moltissimo e soprattutto a mangiare. Come si possono evitare? Ecco 10 facili consigli:

 

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Individuata l’ora delle abbuffate: la dieta corre seri percoli tutti i giorni alle 16.12

ora abbuffate

Si mangia per vivere, per piacere, per noia o per consolazione. Una cosa è sicura: ogni scusa è buona, per alcune persone, per mettere del cibo nella propria bocca. Esistono poi delle ore della giornata in cui è più facile desiderare fare uno spuntino. Attenzione, non stiamo parlando dei pasti principali, che possono variare a seconda dello stile di vita condotto, ma di un momento preciso in cui la maggior parte delle persone ama stuzzicare qualcosa.

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Chi soffre di insonnia è a rischio sovrappeso

Il 18 Marzo 2011 si è svolta la “Giornata Internazionale del Dormiresano”, evento che ha coinvolto i più grandi specialisti per condividere e discutere i temi legati all’insonnia e il suo collegamento con i fattori di rischio per la salute. L’insonnia è tra i disturbi maggiormente frequenti nella popolazione, sono tantissime le persone che denunciano uno o più episodi di insonnia durante un anno solare.

Le cause dell’insonnia sono molteplici (ritmi frenetici, ansia, depressione, condotte alimentari sbagliate, ecc.) e spesso sono sottovalutate dalla maggior parte delle persone che ne sono colpite. Gli esperti del sonno hanno evidenziato una correlazione alta tra disturbi del sonno e ipertensione e rischio di malattie cardiovascolari. La spiegazione è da ricercare nella quantità di cortisolo presente nel corpo durante lo stato di veglia e durante lo stato di sonno. 

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Abbuffate compulsive: colpa dell’amigdala

Il “College of Arts and Science” dell’Università del Missouri ha portato avanti una ricerca che potesse spiegare il perchè l’uomo tende, nonostante la sazietà, a mangiare troppo. Secondo lo studio diretto dal dottor Matthew Will e pubblicato su “Behavioral Neuroscience” la causa è da ricercare in una parte del nostro cervello, l’amigdala, nota per il suo ruolo svolto nel controllo delle emozioni e in particolare della paura.  

L’amigdala, spiega lo studioso, rilascia delle sostanze chimiche euforizzanti (oppioidi) che determinerebbero la tendenza ad abbuffarsi. Le irrefrenabili abbuffate sarebbero quindi legate ad input che provengono dal nostro cervello e che fanno sì che la persona senta l’irrefrenabile impulso a consumare una gran quantità di cibo. Durante la ricerca, al fine di analizzare il ruolo dell’amigdala, gli scienziati hanno “spento” l’amigdala nei topi da laboratorio.

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Disturbi del Comportamento Alimentare: Bulimia

I Disturbi del Comportameno Alimentare fanno la loro comparsa nella letteratura scientifica intorno agli anni Settanta. Prima di allora non c’era molta attenzione per tutte le problematiche legate all’alimentazione. Com’è noto, i primi disturbi ad essere stati osservati e studiati sono stati l’Anoressia e la Bulimia.

Solo in anni recenti altri disturbi (BED, Ortoressia, ecc.) sono diventati di interesse crescente per tutti i professionisti che si occupano del rapporto alimentazione/ disagio. Nel corso delle settimane tratteremo i vari disturbi che, di origine psicologica, coinvolgono un numero sempre più alto di adolescenti e adulti.

Oggi tratteremo la Bulimia, disturbo caratterizzato da due dimensioni che possono presentarsi separatamente o essere co-presenti nel disturbo: crisi iperfagica e condotte di eliminazione. La crisi iperfagica, meglio conosciuta come abbuffata, riguarda un comportamento in cui la persona consuma in un tempo molto breve grandi quantità di cibo. 

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Il binge eating disorder: cause e possibili cure

binge eating disorder

Il Binge Eating Disorder in italiano Disturbo da ali­mentazione incontrollata è un recente disturbo del comportamento alimen­tare. Si tratta di una pato­logia che spinge il sog­getto a compiere grandi abbuffate non accompa­gnate da quelle strategie per compensare l’ inge­stione di cibo in eccesso che si ritrovano nella buli­mia nervosa. Le persone che manifestano questo disturbo assumono, in un tempo limitato, quantità di cibo esagerate, con la sensazione di perdere il controllo dell’atto del mangiare.

Queste situazioni si ripetono più volte la settimana, anche in mo­menti in cui non si ha una sensazione fisica di fa­me. Quindi, il problema principale sembra consi­stere in una difficoltà a controllare l’impulso ad alimentarsi. Questo spie­ga perché, nella maggior parte dei casi, in questi soggetti sia presente una condizione di sovrappeso o di obesità. Il disturbo sembra colpire il 2-3 % della popolazione, ma il 30 % degli obesi. In gene­re colpisce soggetti tra i 30 e 140 anni. Perché si possa parlare di Bed occorre che coesistano un certo numero di compor­tamenti come il fatto che le abbuffate devono avve­nire almeno due volte alla settimana; devono verificarsi per un periodo di al­meno sei mesi; devono, in genere, essere indipendenti dallo stimolo della fame; quasi sempre, le abbuffate devono avvenire in solitudine; il sog­getto non prova gratificazíone, ma un forte senso di colpa; non esistono meccanismi di compen­sazione, al contrario di quanto avviene per la buli­mia nervosa.

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