L’uovo nell’alimentazione dei ragazzi

L’ uovo è un alimento che viene spesso guardato con una certa diffidenza: nell’alimentazione di bambini e ragazzi così come in quella degli adulti, è infatti molte volte considerato dall’opinione comune un cibo “poco sano“, da assumere con cautela. In realtà le uova sono innanzitutto un concen­trato di importanti principi nutritivi: protei­ne, ma anche vitamine (in particolare la A e quelle del gruppo B), sali minerali (ferro, calcio, fosforo, magnesio e potassio). Le proteine, in particolare, presentano un elevato va­lore biologico, nettamente superiore anche a quello della carne; in altri termini, nelle pro­teine dell’uovo sono contenuti tutti gli aminoacidi essenziali in una forma quasi total­mente assimilabile dall’organismo.

E se si considera che sono proprio le proteine i mattoni con cui si costruisce l’intero organismo, è facile comprendere come anche le uova debbano entrare a pieno diritto nell’a­limentazione di bambini e ragazzi. Tra i molteplici pregiudizi che circondano l’uovo, alcuni sono particolarmente diffusi e consolidati. Vediamo perché sono privi di fon­damento.

  • E’ poco  digeribile: Non è vero. L’uovo in sé non crea particolari problemi alla digestione, ma molto dipende dal modo in cui viene cuci­nato: per i bambini sono da evitare le uova frit­te o le frittate. Andrebbero preferite le uova alla coque o sode.
  • E’ troppo calorico: in media, un uovo intero apporta circa 80 calorie: valore as­solutamente compatibile con qualsiasi regime dietetico.
  • Ha troppo colesterolo: Non è vero. Le nuove tecniche di allevamento hanno ridotto in misura significativa, negli ultimi anni, il contenuto di colesterolo dell’uovo. Attual­mente un uovo apporta all’incirca 185mg di colesterolo: un quantitativo che, se non si hanno problemi specifici, può ritenersi accet­tabile anche per bambini e ragazzi.

Bisogna invece fare attenzione alla quantità di uova consumate: la dose consigliata per i bam­bini più piccoli (fino ai 2 anni di età) è di non più di una/due volte alla settimana; successiva­mente, è possibile proporre questo alimento anche due/tre volte la settimana.

Come riconoscere un uovo fresco? Innanzi tutto dall’etichetta: per legge, è necessario indicare sempre la categoria di freschezza, a partire dalle A Extra (uova freschissime) che devono essere imballate entro 24-48 ore dalla deposizione e vendute entro 7 giorni o entro 9 dalla deposizione. Trascorso questo periodo, le uova sono categoria A (uova fresche), per ulteriori 12 giorni dalla data di imballaggio o 14 dalla deposizione. In generale, la data per il consumo è fissata a   28 giorni dalla deposizione, anche se la legge impone di  ritirare le uova dal commercio 7 giorni prima della scadenza.

In ogni caso, per verificare la freschezza di un uovo basta osservare lo stato del guscio (che deve essere opaco, mai lucido) e provare a scuoterlo (non deve percepirsi alcun movimento). Si può anche immergerlo in una miscela di acqua e sale (100 g di sale per litro d’acqua): se galleggia  non è fresco.

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