Efedra vietata? Finalmente

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La Food and Drug Administration (FDA), l’auto­rità sanitaria americana, è stata esplicita e categorica sui supplementi diete­tici a base di efedra, cono­sciuta anche con il nome di Ma-Huang, adoperati soprattutto per dimagrire ma anche per la capacità stimolante e per migliora­re le prestazioni sportive. Poiché, in seguito ad at­tente valutazioni scientifiche sui benefici, sui rischi e sugli effetti avversi ri­portate dall’uso della pian­ta, utilizzare prodotti con­tenenti efedra ed efedrina è da considerarsi pericolo­so per la salute.

La FDA ha iniziato un’opera di “sensi­bilizzazione“‘ e di “messa in allerta” tra i consuma­tori di questi supplementi. Contemporaneamente però l’organismo america­no, rimproverato anche per un eccessivo ritardo, ha notificato alle aziende produttrici l’intenzione  di pubblicare una direttiva finale in cui si dichiarerà che, visto l’elevato e ingiustificato rischio per la salute, la vendita in tutto il territorio statunitense di tali prodotti sarà vietata a 60 giorni dalla pubblica­zione della lettera stessa. Nella grande confusione e deregolamentazione del mercato statunitense relativo ai supplementi ali­mentari, l’efedrina, alca­loide contenuto nelle fo­glie delle piante di efedra e, tra queste, l’Efedra sini­ca e distachya (famiglia Efedracee), era già stata proibita, anche in prodotti dimagranti, dal Natíonal Football League, dall’A­merican National Colle­giate Athietic Association e, ovviamente, dal Comi­tato Olimpico Internazio­nale, in virtù del suo utiliz­zo come stimolante per migliorare le prestazioni atletiche.

 Grande sensazione aveva già su­scitato la morte di un fa­moso lanciatore di baseball, Steve Sechier dei Baltimore Orioles che potreb­be essere stato la prima vittima ufficiale derivata di un pro­dotto contenente efedri­na, non dimenticando de­cine di altre vittime dell’e­fedra (e dell’efedrina) tra i giocatori non professionisti di football americano. Ovviamente fioccano le proteste dei produttori, che si riservano azioni le­gali nei confronti dell’FDA, ma protesta anche Suzan­ne Friedman direttore del Traditional Chinese Medi­cine and Medicai Qigong Clinc di San Francisco: af­ferma che prescrivere efe­dra

 

 “è una delle cose mi­gliori in chi ha un attacco acuto d’asma”.

Premesso che nutro “seri dubbi” sull’utilizzo in questo caso dell’efedra, è opportuno ricordare che l’efedrina, per i tecnici so­stanza ad azione simpati­comimetica che stimola cioè il sistema nervoso simpatico, viene “ufficial­mente” adoperata nel saggio utilizzo medico, so­prattutto come deconge­stionante delle vie nasali (nelle forme allergiche in particolare); ha azione sti­molante sul sistema ner­voso centrale, elevata at­tività broncadilatatrice, è in grado di stimolare il cen­tro del respiro, aumentare la pressione arteriosa, provocare tachicardia e vasocostrizione.

Che l’efedra e l’efedri­na potessero provocare seri effetti avversi, in se­guito ad un loro uso il più delle volte indiscriminato, non è certo una novità; re­centemente altri studi hanno confermato che l’e­fedra può rialzare la pressione arteriosa; l’efedrina e la pseudoefedrina pos­sono provocare, inoltre, spasmi delle arterie coro­nariche e aumento della coagulazione sanguigna, con possibile insorgenza di ischemie e infarti miocardicì. L’enorme problema è sempre l’uso e l’abuso di piante e sostanze in esse contenute al vari livelli di pericolosità, in assenza di regolamentazioni dettate dalle esperienze e dagli studi scientifici. Bene ha fatto l’FDA a porre limiti e sanzioni ma bene farebbe a ‘«ripensare” tutto il loro mondo di supplementi ed integratori che nella mag­gioranza dei casi servono poco o a nulla.

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