Dieta senza glutine: gli italiani la fanno anche se non ne hanno bisogno

Milioni di persone seguono un’alimentazione senza glutine senza averne realmente bisogno. Pare che la dieta gluten-free sia seguita nella convinzione che mangiare senza glutine aiuti a perdere peso e a raggiunger un maggior benessere, ma Giuseppe Di Fabio, presidente AIC, ci tiene a precisare che fino ad ora nessuna ricerca ha dimostrato che l’assenza del glutine faccia dimagrire anzi, molti studi scientifici hanno dimostrato che seguire una dieta senza glutine se non si soffre di celiachia è inutile.

> DIETA SENZA GLUTINE PER NON CELIACHI: CI SONO RISCHI?

Eppure gli italiani si ostinano a scegliere alimenti gluten free, sprecando anche notevoli risorse di denaro, circa 100 milioni di euro all’anno, solo per una moda. Secondo i dati Nielsen diffusi dall’Associazione italiana celiachia (Aic) in occasione della Settimana nazionale della celiachia, che si terrà dal 13 al 21 maggio, ogni anno nel nostro Paese si spendono 320 milioni di euro per prodotti senza glutine, ma di questi solo 215 derivano dagli alimenti erogati per la terapia dei pazienti realmente celiaci.

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In Italia si stima che solo l’1% della popolazione sia realmente celiaca, ma i diagnosticati ad oggi sono appena 190.000. Il 70% dei celiaci non sa di avere questo disturbo mentre, e sta qui la stranezza, il 99% della popolazione che non è celiaca pare affascinata dalla dieta senza glutine.

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Quello che gli esperti ci tengono a sottolineare è che la celiachia non è una moda ma una reale patologia, irreversibile, che costringe chi ne soffre a seguire una dieta severa senza glutine per tutta la vita e in ogni circostanza. Ecco perchè il Servizio Sanitario Nazionale eroga ai pazienti celiaci i prodotti dietetici senza glutine fino a un tetto di spesa pari a 90 euro al mese per paziente. Dunque attenzione a non banalizzare una malattia facendola passare per una passeggera moda alimentare.

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Dieta senza glutine per non celiaci: ci sono rischi?

La dieta senza glutine è un argomento sempre più discusso negli ultimi anni, le intolleranze alimentari si sono fatte più frequenti e molte persone devono seguire questo particolare regime alimentare per motivi di salute. Nel contempo sta diventando di moda rinunciare al glutine nella convinzione che una dieta priva di questo elemento possa apportare benefici a tutti. Ma ci sono dei rischi.

dieta senza glutine

Alcune celebrità hollywoodiane, sempre le prime a provare le novità in tema di diete, hanno diffuso una tendenza che rischia di essere pericolosa. Alcuni sondaggi hanno rivelato inoltre che la vendita di prodotti per celiaci è aumentata esponenzialmente nell’ultimo periodo ma non è chiaro se ciò sia una conseguenza della maggiore disponibilità di questi alimenti o se non se ne serva anche chi non ha bisogno di rinunciare al glutine.

Gli esperti lanciano l’allarme perché tante persone eliminano il glutine dalla dieta quando sospettano, senza ulteriori indagini mediche, di poter essere sensibili o intolleranti. In realtà esistono diversi gradi di sensibilità al glutine ben prima di essere intolleranti.

Mentre la celiachia interessa l’1% degli italiani, secondo i dati dell’Aic, la sensibilità al glutine riguarda una percentuale compresa tra il 5 e il 10% ma non per questo è necessario eliminarlo completamente.

Una dieta senza glutine può condurre a carenze di micronutrienti importanti che vanno dalle vitamine del gruppo B a minerali importantissimi come acido folico, magnesio e ferro. Sono essenziali anche le fibre presenti in pane e pasta, i primi alimenti che elimina drasticamente chi sospetta una sensibilità al glutine.

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Gluten Sensivity, ovvero la sensibilità al glutine

Sicuramente tutti avrete sentito parlare della celiachia, forse un po’ meno della “Gluten Sensivity”, che non è una forma attenuata della celiachia, ma una malattia che si diversifica da essa dal punto di vista molecolare e dalla risposta immunitaria, anche se la causa scatenante della patologia è la stessa.

Gluten Sensivity significa “sensibilità al glutine”: questo è il nome che le hanno dato i ricercatori che hanno studiato le caratteristiche di questa patologia che, in Italia, interessa ben 3 milioni di persone.

Lo studio è stato condotto dal Dottor Alessio Fasano, professore di pediatria all’Università del Maryland School of Medicine, a Baltimora, con la collaborazione dell’Università di Napoli, ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica “BMC Medicine”. La Gluten Sensivity viene diagnosticata soprattutto in pazienti adulti con problemi di tipo intestinale che in passato venivano indicati come disturbi del colon irritabile.

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