Le sardine fanno parte di quegli alimenti che dovremmo inserire spesso nella nostra dieta. Scopriamo insieme le ragioni che le rendono un cibo particolarmente adatto a ogni età.
I benefici delle sardine
Vi sono dei pesci che fanno particolarmente bene alla nostra salute e le sardine rientrano tra questi. Soprattutto perché sono caratterizzate da un insieme di nutrienti molto importante e si adattano perfettamente a essere utilizzate in diete ipocaloriche. A prescindere dal fatto che nell’estate del 2025 siano anche diventate delle icone di stile, a noi interessa il fatto che le sardine siano perfette per essere consumate da grandi e bambini senza troppe criticità.
Queste, infatti, sono caratterizzate da proteine di alta qualità, vitamine del gruppo B e acidi grassi omega 3. Tutti elementi perfetti per sostenere la salute del sistema nervoso, delle ossa e del cuore. Tra l’altro, il loro basso contenuto di mercurio le rende adatte a un consumo molto frequente.
È la caratteristica che fa delle sardine uno dei pesci più interessanti da inserire nella propria dieta il fatto che, per pochi grammi di prodotto, siano presenti ottime quantità di nutrienti. Non solo omega 3 a lunga catena, ma anche ferro, potassio, selenio e calcio.
Due studi recentemente condotti hanno sottolineato come consumare questo pesce dalle due alle cinque volte alla settimana, in porzioni da 100-120 grammi, sia in grado di far aumentare i valori dell’Omega-3 Index, aiutando a proteggere arterie e cuore. Grazie al loro contenuto di calcio e potassio, sono in grado di aiutare la persona a regolare la pressione arteriosa, migliorando la funzione endoteliale. Il ferro contenuto al loro interno è inoltre utile a proteggere, insieme al selenio, l’organismo dallo stress ossidativo.
Possibile un consumo frequente
Come abbiamo già sottolineato, le sardine sono apprezzabili anche per la capacità di poter essere consumate di frequente. Come riescono ad accumulare quantità minime di mercurio? Questo avviene perché, rispetto ad altri pesci, essendo di piccola taglia si trovano in basso alla catena trofica marina.
Linee guida internazionali suggeriscono fino a tre porzioni a settimana anche per i bambini e le donne in gravidanza. Di solito la principale criticità riguardante questi pesci è la preparazione. Essi, infatti, possono risultare più o meno gradevoli a seconda del modo in cui vengono cucinate. Possono essere preparate sott’olio con aglio e prezzemolo ed essere consumate insieme a del pane tostato. Ancora, essere cotte al forno intere o deliscate con del pangrattato sopra. A seconda del proprio gusto, è possibile prepararle per renderle appetibili a persone di qualsiasi età.
Quello che è importante ricordare è che il loro contenuto di nutrienti si adatta perfettamente a essere inserito all’interno di diete ipocaloriche o dell’alimentazione di tutti i giorni.